IndyCar | “Mr. Perfect” Palou: lezione di guida a Barber

Il Gran Premio dell’Alabama, andato in scena al Barber motorsport, ha visto l’ennesima prestazione mostruosa da parte di Alex Palou. Partito dalla pole position, il campione in carica ha dominato la gara, cedendo il comando solo in occasione delle soste ai box. Secondo posto per la Arrow McLaren di Christian Lundgaard, terzo classificato Scott McLaughlin […] L'articolo IndyCar | “Mr. Perfect” Palou: lezione di guida a Barber proviene da F1Sport.it.

Mag 5, 2025 - 10:48
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IndyCar | “Mr. Perfect” Palou: lezione di guida a Barber

Il Gran Premio dell’Alabama, andato in scena al Barber motorsport, ha visto l’ennesima prestazione mostruosa da parte di Alex Palou. Partito dalla pole position, il campione in carica ha dominato la gara, cedendo il comando solo in occasione delle soste ai box. Secondo posto per la Arrow McLaren di Christian Lundgaard, terzo classificato Scott McLaughlin del Team Penske. Il saliscendi di Birmingham ha dato inizio al mese rovente che culminerà con la 500 Miglia di Indianapolis. La gara non ha avuto nessun particolare sussulto, soprattutto perché si è corsa su un tracciato notoriamente provante per le gomme e che impone una precisione di guida assoluta.

Nota non trascurabile: seconda gara di fila con zero caution. Evento più unico che raro nella storia della IndyCar, ma non è affatto un caso. Il numero di neutralizzazioni si sta riducendo perché sono i piloti stessi a rischiare meno. E questo, per bocca di tanti addetti ai lavori, è uno dei cambiamenti introdotti dalla mentalità di Palou e del Team Ganassi. Le gomme quest’anno sono cambiate: le morbide sono molto difficili da gestire perché la mescola si consuma molto rapidamente e la dura è molto difficile da portare in temperatura, quindi nei primi due giri in uscita dal pit stop si perde tantissimo tempo. Se sei il Team Ganassi sai esattamente come fare per gesitre il pacchetto, ma anche loro quando il week end non è ideale sanno sempre cosa fare: inutile prendersi rischi inutili, si sfrutta al massimo la macchina e quello che si ha e si portano a casa punti. Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che, con un numero di caution ridottissimo, la possibilità di raddrizzare week end storti si riduce di conseguenza. È in queste situazioni che si vede che il livello della IndyCar si è alzato esponenzialmente rispetto alle passate stagioni. Fare i pazzi non solo non paga più ma, anzi, è assolutamente deleterio.

Se un lato del box di Ganassi ride spesso, non possiamo trascurare il difficilissimo week end di Scott Dixon, partito nelle ultime posizioni a causa di un errore ieri in qualifica. La dodicesima posizione a fine gara certifica un week end deludente, anche se in questo momento nessuno vorrebbe essere il compagno di squadra del rullo compressore spagnolo. Il distacco dalla testa della classifica è di 92 punti, un abisso se si pensa che la macchina è la stessa e la squadra anche. Non c’è niente da fare, al momento Alex Palou fa un altro mestiere.

Christian Lundgaard con Arrow McLaren sembra realmente un altro pilota. Terzo podio consecutivo in quattro gare disputate. La nota preoccupante per il team è data, invece, da Pato O’Ward, che continua a latitare e a non riuscire a mettere insieme una prestazione costantemente di livello. Lundgaard è arrivato alla corte del team gestito da Tony Kanaan e, gara dopo gara, sta diventando il punto di riferimento. Sarebbe ora che il pilota messicano si svegliasse, perché quando le gerarchie all’interno di un team cambiano, poi è difficilissimo tornare indietro. O’Ward è uno di quei piloti che sono rimasti un po’ alla vecchia mentalità: discontinuo, fortissimo su alcune piste, inspiegabilmente lento su altre. Questa modo di pensare nella “nuova” Indycar non porta a niente. Bisogna essere sempre sul pezzo, sempre competitivi e pronti ad approfittare del minimo passo falso degli avversari.

Rinus Veekay da quando è approdato in Dale Coyne Racing sembra aver trovato i risultati che prima non riusciva a portare a casa. E attenzione, non stiamo parlando di un pilotino di rincalzo, ma di un ragazzo che all’esordio sembrava destinato a tutt’altro palcoscenico. La squadra di Dale Coyne sulla carta non è un top team, ma l’olandese sta facendo una gran differenza e, a poco a poco, sta tornando nelle posizioni che contano. Attualmente è dodicesimo in campionato, ma il trend è assolutamente positivo e, se sarà confermato dalle prossime gare, quella che era partita come una stagione di transizione potrebbe essere per Veekay quella della completa rinascita.

Week end solido (finalmente) per il Team Penske. Se si fa una bella qualifica e si parte davanti, tutto diventa magicamente più semplice. Scott McLaughlin è giunto terzo, ottenendo il primo podio di stagione, quinto posto per Will Power. Gara difficile per Josef Newgarden, che si è portato purtroppo dietro le difficoltà avute ieri in qualifica, dove è rimasto fuori dalla Fast 6. Si vedono segnali di risveglio da parte del team di The Captain, anche perché a breve inizierà ufficialmente la stagione sugli ovali, storico terreno di caccia dei suoi piloti. Inutile dire che occorre trovare costanza su ogni circuito, perché altrimenti la situazione diventa complicata.

Team Andretti a due facce. Colton Hertha solido in qualifica, in zona podio per metà gara, fin quando uno stallo al motore Honda durante il secondo pit stop lo ha relegato a metà gruppo. Risalito fino alla settima posizione, il pilota californiano non può certo ritenersi soddisfatto. Compagni di squadra essenzialmente non pervenuti, con un Kyle Kirchwood partito dalle retrovie che ha concluso undicesimo e Marcus Ericsson giunto ventesimo. Adesso arrivano i due appuntamenti di Indianapolis, che per Andretti è la gara di casa. Con due risultati positivi ci si può rilanciare in campionato, tenendo conto che il capo classifica Palou non ama particolarmente questo tipo di circuiti.

Prestazione di puro apprendistato per il Team Prema, con entrambi i piloti doppiati. Il Barber è un circuito che non tollera inesperienze, soprattutto nella gestione delle gomme. Ci vuole pazienza, calma e tanta strada da fare, ma Callum Ilott giunto ventitreesimo e Robert Shwartzman venticinquesimo sono stati lontani dai guai e hanno portato entrambe le macchine al traguardo. Questo mese iniziano gli ovali e occorre farsi trovare pronti per portare a casa più miglia possibili.

L’appuntamento è per la prossima settimana, il 10 maggio, sul Road Course di Indianapolis.

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