Dal bullismo alla guerra: bambini e anziani si scrivono e si raccontano
Quasi 2mila le lettere che 300 bambini si sono scambiati con altrettanti ospiti delle Rsa. Un incontro tra generazioni, un’occasione preziosa per confrontarsi reciprocamente. Domani, l’evento conclusivo a Palazzo Vecchio

Firenze, 6 maggio 2025 - Uno scambio epistolare tra i bambini e gli anziani, durante il quale sono emersi tantissimi temi: bullismo, guerra, nuove tecnologie e molto altro ancora. Sono state quasi 2mila le lettere scambiate tra i bambini di alcune primarie fiorentine e gli anziani ospiti di alcune Rsa.
Il progetto, durato 6 mesi e promosso dal Consorzio Zenit insieme all’istituto Pieraccini, ha coinvolto 300 bambini delle scuole Salviati, Battisti e Lavagnini e altrettanti anziani di alcune Rsa gestite dal consorzio stesso. L’iniziativa si concluderà domani alle 11 a Palazzo Vecchio con la lettura di alcune di queste letterine. All’iniziativa parteciperanno gli assessori a sociale e istruzione Nicola Paulesu e Benedetta Albanese, l’arcivescovo Monsignor Gherardo Gambelli, l’imam Izzedin Elzir, il rabbino Gadi Piperno, la direttrice del Consorzio Zenit Valentina Blandi e la dirigente del comprensivo Pieraccini Laura Muscolino. L’incontro sarà moderato dal giornalista Jacopo Storni.
Il progetto è stato animato da scambi di letterine in cui i bambini e gli anziani hanno raccontato loro stessi, i loro sogni, le loro paure, la loro vita quotidiana, i loro affetti, le loro famiglie, i ricordi e i desideri. Lettere che, nell’era del digitale, sono state scritte rigorosamente a mano e imbustate come una volta. Lettere molto semplici, ma nella loro semplicità molto tenere e genuine.
Il bullismo è un tema che è emerso in varie lettere, tra cui quella di Alice a Franca: “Purtroppo non sono per niente alta, però mi piaccio così come sono, anche se gli altri (tipo mio fratello) a volte mi prendono un po’ in giro per la mia statura”. Franca, dall’alto della sua saggezza, ha risposto così: “Sei perfetta così come sei. Non farti prendere in giro, perché non te lo meriti”. E poi la lettera di Sofia Nicole a Giorgia: “Volevo chiederle cosa ne pensa lei del bullismo e se ne è stata vittima. Secondo me i bulli sono delle persone che provano dolore e si mascherano per farlo provare agli altri. Da un lato li capisco, però non è il giusto modo di dimostrarlo”. E la risposta dell’anziana Giorgia, che incolpa i nuovi mezzi di comunicazione: “Anche io penso che il bullismo sia un fenomeno molto grave e difficile da estirpare. Voi ragazzi state troppe ore con il cellulare e perdete il contatto con la realtà. Dovete cercare di ascoltare di più i consigli della famiglia e delle insegnanti e cercare di avere delle amicizie vere”.
Nella lettera di Nara a David, l’anziana signora parla dei tempi della guerra che ha vissuto in prima persona, così David risponde con una poesia contro la guerra: “Io penso che la guerra non sia da fare, muoiono, ma vogliono continuare, senza pause, senza tregua, niente cibo, niente acqua. Nessuno in discoteca, solo morti, caduti a terra. Noi odiamo la guerra”.
“Questo progetto costituisce un’occasione per gli anziani che amano relazionarsi coi bambini e dà modo ai bambini di relazionarsi con le loro fragilità con naturalezza fin da piccoli”, ha detto Valentina Blandi, direttrice del consorzio Zenit. Al progetto hanno partecipato anche la Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio e il coordinamento fiorentino delle Misericordie, che hanno supportato Zenit nell’accompagnamento degli anziani.