Il motore delle donne: Agnese Di Matteo racconta l’ASI e la forza femminile nel motorismo storico

C’è una storia che non finisce mai di stupire, anche se risale a più di un secolo fa. È quella di Berta Benz, la donna che collaudò la prima automobile della storia guidando per oltre 100 chilometri da Mannheim a Pforzheim, nel cuore della Germania. Un’impresa nata da determinazione, coraggio, intelligenza pratica. Una storia, troppo […] L'articolo Il motore delle donne: Agnese Di Matteo racconta l’ASI e la forza femminile nel motorismo storico proviene da Economy Magazine.

Mag 8, 2025 - 18:18
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Il motore delle donne: Agnese Di Matteo racconta l’ASI e la forza femminile nel motorismo storico

C’è una storia che non finisce mai di stupire, anche se risale a più di un secolo fa. È quella di Berta Benz, la donna che collaudò la prima automobile della storia guidando per oltre 100 chilometri da Mannheim a Pforzheim, nel cuore della Germania. Un’impresa nata da determinazione, coraggio, intelligenza pratica. Una storia, troppo spesso raccontata come nota a margine, che invece apre la strada a una riflessione potente sul ruolo delle donne nell’evoluzione tecnologica e culturale della mobilità.

È proprio da questa figura che parte l’intervento di Agnese Di Matteo, vicepresidente dell’Automotoclub Storico Italiano, durante l’evento Herconomy, dedicato alle donne che fanno impresa, innovazione e cultura. Un intervento che non è solo testimonianza personale, ma racconto collettivo di un mondo in cui le donne ci sono, ma non sempre vengono viste.

“Nell’immaginario comune, l’auto è roba da uomini. Perché è tecnica, è motore, è rombo. Ma dietro ogni veicolo c’è anche una componente culturale, storica, creativa. E lì le donne non solo ci sono, ma fanno la differenza”, ha spiegato Di Matteo. Con tono diretto e appassionato, ha raccontato il lavoro dell’ASI – un ente pubblico fondato nel 1966, con oltre 150.000 tesserati – che certifica, tutela e valorizza il patrimonio motoristico italiano.

Il dato parla chiaro: 21.000 donne fanno parte dell’ASI. Ma, come sottolinea Agnese, non sono ancora tutte quelle che potrebbero esserci. Il motorismo storico è un universo vasto, che va ben oltre la meccanica. “Ci occupiamo di cultura, di sostenibilità, di comunicazione, di eventi. C’è una commissione Green che studia i biocombustibili per garantire un futuro ai veicoli d’epoca. C’è una rete di musei e collezioni che raccontano la storia attraverso design, moda, estetica. C’è una filiera editoriale, visiva, narrativa. E in tutti questi ambiti, le competenze femminili sono non solo benvenute, ma necessarie”.

E la sua storia personale? Un intreccio di passione e casualità. Figlia di un medico appassionato di auto, cresciuta tra eventi e circuiti, Agnese Di Matteo non pensava di finire in questo mondo. «Ci sono capitata quasi per caso», dice sorridendo. Ma poi è arrivata la candidatura, il consiglio nazionale, la vicepresidenza. Un ruolo che oggi ricopre con orgoglio, ma anche con la consapevolezza di essere l’unica donna tra 13 consiglieri. “Non è sempre semplice, ma è necessario esserci. Anche solo per cambiare l’immagine: non sono la signora di nessuno. Sono vicepresidente. E va detto”.

Nel suo racconto, Di Matteo alterna ironia e determinazione. Cita episodi che sembrano piccoli, ma sono rivelatori: il momento in cui le veniva chiesto solo di consegnare premi, la necessità di ricordare a tutti che non è lì per fare la valletta. E poi la cura nei dettagli, la sensibilità per l’accoglienza negli eventi, la gestione dei musei da parte di donne che sanno coniugare arte, storia e passione per il veicolo come oggetto narrativo, non solo tecnico.

Il messaggio finale è chiaro: non serve per forza avere una laurea STEM per far parte di questo mondo. Serve curiosità, competenza, passione. E serve uno spazio reale dove queste qualità siano riconosciute, ascoltate, valorizzate.
“Nel motorismo storico, come in tanti altri ambiti, non ci manca il talento. Ci manca solo l’abitudine a vederlo anche con un volto femminile”.

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