Il Marocco travolto dal caso dei cani randagi: abbattimenti sistematici in vista dei Mondiali 2030?

Negli ultimi mesi il Marocco è finito al centro di una bufera internazionale a causa della gestione del problema dei cani randagi, una questione che assume contorni ancora più delicati considerando che il Paese è uno dei co-organizzatori della Coppa del Mondo FIFA 2030. Secondo diverse associazioni animaliste internazionali, ci sarebbero stati abbattimenti sistematici per...

Mag 15, 2025 - 20:12
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Il Marocco travolto dal caso dei cani randagi: abbattimenti sistematici in vista dei Mondiali 2030?

Negli ultimi mesi il Marocco è finito al centro di una bufera internazionale a causa della gestione del problema dei cani randagi, una questione che assume contorni ancora più delicati considerando che il Paese è uno dei co-organizzatori della Coppa del Mondo FIFA 2030.

Secondo diverse associazioni animaliste internazionali, ci sarebbero stati abbattimenti sistematici per “ripulire” le strade in vista dell’evento. Le autorità marocchine, però, negano categoricamente e rilanciano: il piano ufficiale è basato su sterilizzazione, vaccinazione e rilascio controllato.

Il governo marocchino afferma infatti che dal 2019 ha adottato un approccio più etico per contenere la popolazione canina: cattura, sterilizzazione, vaccinazione contro la rabbia, deparassitazione, identificazione con marcature auricolari e rilascio nel territorio.

Secondo il ministero dell’Interno, si tratta dell’unica soluzione realmente sostenibile per evitare rischi sanitari e contenere il fenomeno nel lungo periodo. L’abbattimento, sostengono, sarebbe non solo inefficace ma addirittura controproducente, poiché nuovi cani occuperebbero rapidamente lo spazio lasciato libero.

Poco interesse da parte dei veterinari locali verso la sterilizzazione

Tuttavia questo cambio di rotta solleva non pochi dubbi. Alcune organizzazioni animaliste, come la Coalizione Internazionale per gli Animali, sostengono che non esistono prove concrete che il Marocco stia effettivamente applicando sul campo questi protocolli. Inoltre, secondo esperti locali, uno dei problemi principali sarebbe la mancanza di interesse da parte dei veterinari locali nel partecipare attivamente alle campagne di sterilizzazione.

A tal proposito, è in cantiere un progetto di legge per migliorare la gestione degli animali erranti, che includerebbe anche sanzioni contro il maltrattamento animale. Ma per molte associazioni, servirebbe un passo ulteriore: permettere a organizzazioni internazionali di entrare nel Paese per effettuare campagne di sterilizzazione di massa, in modo rapido e coordinato.

Nel frattempo, le strade marocchine continuano a essere popolate da circa tre milioni di cani randagi, con tutte le problematiche di sicurezza e igiene che ne derivano. La questione resta dunque aperta: si tratta di un vero impegno per il benessere animale o di una strategia mediatica per placare le polemiche prima del Mondiale?

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