Dazi e commercio: un dibattito in programma a Firenze
Si svolgerà il 12 maggio alla Fondazione Rosselli

Firenze, 11 maggio 2025 – L'analisi sul commercio internazionale – dai dazi a tutte le ultime novità nel complesso quadro geopolitico – sarà al centro di un incontro, domani 12 maggio, alla Fondazione Rosselli di via degli Alfani 101/r. L'evento, a ingresso gratuito e dal titolo, 'I mutamenti nel commercio internazionale: problemi e prospettive', avrà inizio alle ore 17. A presiedere l'incontro, a ingresso libero (in via degli Alfani 101/r), sarà il presidente della Fondazione Rosselli Valdo Spini. Interverranno anche l'economista Luca Paolazzi e il giornalista Piero Meucci. “Questo incontro - ha detto Spini - intende approfondire i temi del commercio internazionale alla luce dei dazi assunti o annunciati dagli Usa e della strategia di risposta, in particolare europee ed italiane. Un tema che riguarda da vicino l'economia italiana e in particolare l'economia toscana, che ha con gli Usa intensi scambi commerciali”.
Nel frattempo Spini ha partecipato a Frascati alla nona conferenza nazionale Aici. Il presidente della Fondazione Rosselli ha presiediuto la tavola rotonda finale. “Stiamo assistendo – ha detto Spini – non Stiamo assistendo in questo momento non già alla risoluzione o alla diminuzione dei conflitti in atto ma addirittura al loro aumento. Eravamo abituati a vivere, almeno nel mondo occidentale, in una situazione in cui, magari superficialmente o anche ipocritamente, si riteneva che nelle relazioni internazionali ci si dovesse conformare a determinati principi di rispetto degli stati, dei popoli, dele persone. Ora sembra che le relazioni internazionali si debbano basare soprattutto se non esclusivamente sulla forza che questa sia militare o economica. In una condizione del genere i soggetti della cultura, come le fondazioni e gli istituti culturali, non devono “disarmare”, anzi devono intensificare la loro azione per lo studio della storia, per l’approfondimento dei grandi valori di democrazia, libertà, solidarietà e partecipazione. Lo dobbiamo alla mostra società, ai giovani che verranno dopo di noi. Gli istituti lo devono fare mettendosi in rete ed ecco perché l’azione dell’Aici è così importante. Un riconoscimento di questa importanza viene peraltro dal crescente numero di soci che ci ha caratterizzato in questi anni”.
“L'azione degli istituti culturali si svolge peraltro in un contesto di mutamenti tecnologici che si svolge ad un ritmo serrato mai conosciuto in precedenza. Stiamo facendo i conti con la digitalizzazione, un fenomeno che investe le nostre biblioteche, i nostri archivi, i nostri stessi modi di svolgere conferenze, archivi e seminari in presenza o in remoto. Dobbiamo misurarci fino in fondo con queste novità che producono peraltro nuove possibilità se non vogliamo essere emarginati e magari dimenticati. Oggi però un’altra sfida si presenta quella dell’Intelligenza Artificiale (IA). Conoscevamo l’Intelligenza Artificiale di tipo predittivo, (ottenere da una grande mole di dati indicazioni utili) ad un’intelligenza artificiale generativa, in grado, cioè di creare quasi tutto quello che è digitale (testi, foto, video, audio. La nostra tavola rotonda parla di passaggio da una cultura disgiuntiva ad una cultura connettiva ponendo l’accento sul ruolo dell’individuo o quello del gruppo sociale”.
“La ricerca o, meglio, il confronto è in pieno sviluppo – ha concluso Spini -. Mutuo queste parole daunoscritto di Pierluigi Pisa: 'Vale la pena di ricordare che la IA non è creativa nel senso umano del termine'. Non inventa nulla dal nulla, si limita ad imitare la creatività umana sulla base di modelli, stili, esempi che ha 'visto' nei dati di addestramento. In altre parole, se ben usata può ampliare e non restringere la creatività umana. Ma, se ben usata, altrimenti può risultare in una compressione del ruolo degli individui. Ecco il ruolo della cultura, ma se si vuole della politica, nel contesto di queste novità. Agire per difendere le potenzialità degli individui e delle loro comunità e non accettare tendenze che le limitino e le indeboliscano”.