Il gestore non aggiusta il cavo, senza telefono né rete wi-fi: disagi e paura per un invalido

Il guasto prima di Pasqua: nonostante segnalazioni e sopralluoghi, alcune famiglie restano isolate. Il racconto di Antonio Bruni: “Capisco un minimo di attesa, ma nessuno ci dice nulla di certo”

Mag 11, 2025 - 01:38
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Il gestore non aggiusta il cavo, senza telefono né rete wi-fi: disagi e paura per un invalido

Vezzano (La Spezia), 11 maggio 2025 – È un cavo spezzato, vecchio di 40 anni, a isolare ormai da un mese i mezzi di comunicazione di quattro famiglie di via Emanueli a Piano di Valeriano. Senza linea fissa e senza wi-fi da prima di Pasqua, per un cavo che, ormai vetusto, si è spezzato. Ma nessuno ha ancora provveduto ad aggiustarlo nonostante le segnalazioni.

Ad indignarsi per questo ritardo ingiustificabile sono in particolare Antonio Bruni e la sua famiglia: non per un capriccio, a loro il telefono serve, il signore è invalido, costretto a letto da un anno e mezzo, ed è impensabile che possa restare senza comunicazione con l’esterno per qualsiasi bisogno.

E’ lui stesso a renderci parte della sua disperazione, perché questo è diventato, disperazione. Un ostacolo enorme, non poter contare sul telefono per una persona che potrebbe averne immediata necessità: “Ho segnalato più volte – spiega –, chiamo il call center e mi rispondono operatori dall’Albania. Non c’è nulla di male se non fosse che non vedendo il problema di cui parlo, possono solo consigliarmi a chi rivolgermi e niente altro”.

Due tecnici sono andati a fare un sopralluogo, proprio nei primi giorni in cui venne fatta la segnalazione. Un intervento che però si risolse in un nulla di fatto. Da una prima ricognizione, a quanto pare, il problema non è generato solo dal filo, che comunque è un possente cavo lungo sessanta metri, ma deve essere realizzato un lavoro più corposo: la sostituzione del palo di sostegno. E qui evidentemente si blocca l’ingranaggio.

“E’ così difficoltoso? – chiedono i cittadini – L’azienda dovrebbe essere in grado di farlo, anche se in tempi non rapidissimi, ci può stare, ma un mese è troppo”. La speranza è che non si manifesti l’urgenza di dover fare una chiamata. “E’ diventata un’Odissea – prosegue Bruni – di tutta questa vicenda ho avvisato anche le forze dell’ordine, al momento però non si vede la fine di questo disagio e non capiamo perché. Dopo quel sopralluogo tecnico, non si è più visto nessuno, neanche per pianificare l’intervento. Insomma non si è mosso nulla”. Qualcuno solleva anche un dubbio sui costi, perché quando arriveranno le bollette, il tempo di inutilizzo del telefono, sarà detratto?

Cristina Guala