Il caso Paragon all’Eurocamera: Nordio e Piantedosi saranno auditi a Bruxelles su diritti, giustizia e spyware
Il caso Paragon approda al Parlamento Europeo. Ci sarà anche la questione legata al software-spia fornito al governo italiano dalla società israeliana tra i punti dell’audizione di Matteo Piantedosi e Carlo Nordio da parte del Gruppo di monitoraggio sulla democrazia e lo stato di diritto dell’Eurocamera. Il Rule of law – L’organismo ha invitato il […] L'articolo Il caso Paragon all’Eurocamera: Nordio e Piantedosi saranno auditi a Bruxelles su diritti, giustizia e spyware proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il caso Paragon approda al Parlamento Europeo. Ci sarà anche la questione legata al software-spia fornito al governo italiano dalla società israeliana tra i punti dell’audizione di Matteo Piantedosi e Carlo Nordio da parte del Gruppo di monitoraggio sulla democrazia e lo stato di diritto dell’Eurocamera.
Il Rule of law – L’organismo ha invitato il ministro dell’Interno e quello della Giustizia a partecipare a un’audizione a porte chiuse il prossimo 14 maggio. L’oggetto della convocazione è la situazione dello stato di diritto in Italia. Tra i temi che saranno affrontati ci saranno anche la giustizia, la libertà di stampa, i diritti delle famiglie arcobaleno e l’uso dello spyware da parte del nostro governo. A presiedere l’audizione sarà Sophie Wilmes, europarlamentare belga di Renew Europe, già premier e ministro degli Esteri nel suo Paese. Secondo l’agenzia Ansa, la prima parte della riunione sarà dedicata alla presentazione del report Ue sullo Stato di diritto in Italia. A illustrarlo sarà un rappresentante della Commissione Ue. L’ultima edizione del Rule of Law, diffusa a fine luglio, aveva stroncato la riforma della giustizia penale di Nordio, accusandola di avere effetti negativi sulle indagini anticorruzione.
L’audizione a porte chiuse – Dopo aver discusso il contenuto del dossier, l’audizione continuerà poi con gli interventi di un rappresentante dell’Associazione Nazionale Magistrati, il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato e la presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini. La seconda parte della riunione invece, stando al programma, ospiterà le audizioni di Piantedosi e Nordio. È probabile che gli interventi di esponenti dell’Anm saranno dedicati alla riforma della separazione delle carriere in magistratura, alla quale era stato dedicato un intero paragrafo della relazione sullo Stato di diritto del 2024. L’audizione del sindacato delle toghe riguarderà, probabilmente, anche le altre norme recentemente approvate dal parlamento italiano in tema di giustizia penale, mentre la presenza delle Famiglie Arcobaleno è probabilmente legata all’introduzione del reato universale di maternità surrogata.
Il caso Paragon – Di sicuro, invece, l’audizione di Cancellato riguarderà l’utilizzo di Graphite, il software-spia fornito al governo italiano dalla società israeliana Paragon solutions e in uso ai nostri servizi segreti. Il direttore di Fanpage è tra le “vittime” avvisate da Meta, l’azienda proprietaria di Whatsapp, di essere stato spiato con lo spyware. Il suo giornale ha realizzato varie inchieste su Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni: il governo ha sempre negato di aver usato lo spyware per intercettarlo, mentre, a quanto risulta, ha ammesso di averlo fatto nei confronti degli attivisti della ong Mediterranea, tra cui il fondatore Luca Casarini. Intercettato anche Don Mattia Ferrari, cappellanno di bordo della ong Mediterranea Saving Humans, spesso in contatto con Papa Francesco. Anche il pontefice è stato ascoltato dai servizi segreti? ? Alla domanda di Peter Gomez, nel corso del programma “Un alieno in patria” su Rai3, Casarini ha risposto così: “Non lo so, ma spero che rispondano prima o poi. Perché non vogliono rispondere”.
Le audizioni del Copasi – Sull’uso del software spia di recente il Copasir ha ascoltato John Scott-Railton, ricercatore del Citizen Lab, centro di investigazione indipendente dell’Università di Toronto. Si tratta del team di esperti a cui Meta aveva indirizzato giornalisti e attivisti spiati da Graphite. “Noi crediamo che, vista la nostra conoscenza di come funziona Paragon, il governo italiano abbia la capacità di controllare le tracce dello spyware Graphite in ogni dispositivo in uso in Italia e dire chiaramente e velocemente se questa tecnologia è stata usata contro Francesco Cancellato. Se la risposta è no, il passo successivo è chiedere ad altri governi, chiedere a Paragon. Noi speriamo che il governo italiano faccia una comunicazione chiara: ‘Siamo stati noi’ o ‘Non siamo stati noi”.
M5s: “Umiliazione per l’Italia”- L’audizione di Nordio e Piantedosi all’Eurocamera, durante una discussione che riguarderà anche l’uso di Paragon, ha provocato le critiche del Movimento 5 stelle. “La convocazione dei ministri Piantedosi e Nordio al Parlamento europeo per rispondere sulle ripetute violazioni dello stato di diritto svela l’inganno, più volte ripetuto dalla Meloni, dell’Italia prima della classe in Europa”, scrive in una nota Gaetano Pedullà, membro del Gruppo di monitoraggio sulla democrazia e lo stato di diritto del Parlamento europeo. “Che due ministri della Repubblica vengano convocati dal Parlamento europeo per rispondere su libertà di stampa e indipendenza della magistratura è un’umiliazione per l’Italia. Ma è anche l’ovvia e doverosa conseguenza se si calpesta quotidianamente la democrazia con i più vili mezzi”, gli fa eco il senatore Pietro Lorefice. “La convocazione di Nordio e Piantedosi è un segnale politico e istituzionale inequivocabile – aggiunge l’esponente dei 5 stelle – L’Europa chiede conto all’Italia del rispetto dello Stato di diritto, da tempo ignorato se non sbeffeggiato da Meloni e compagnia. La Meloni voleva i riflettori puntati su di noi? Ecco, ora li abbiamo”.
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