I bambini nati dopo il 2020 dovranno affrontare condizioni climatiche estreme impensabili (lo studio)

Inondazioni, siccità, incendi e cicloni, il tutto condito da marcate disuguaglianze, per cui i più precari saranno i più vulnerabili: sono le condizioni che sono destinati a vivere in futuro i bambini di oggi. Ciascuno degli ultimi dieci anni è stato tra i più caldi mai registrati da due secoli a questa parte e, come risultato di...

Mag 12, 2025 - 11:34
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I bambini nati dopo il 2020 dovranno affrontare condizioni climatiche estreme impensabili (lo studio)

Inondazioni, siccità, incendi e cicloni, il tutto condito da marcate disuguaglianze, per cui i più precari saranno i più vulnerabili: sono le condizioni che sono destinati a vivere in futuro i bambini di oggi.

Ciascuno degli ultimi dieci anni è stato tra i più caldi mai registrati da due secoli a questa parte e, come risultato di questo riscaldamento, gli eventi estremi stanno aumentando in frequenza e intensità. Ci si chiede, dunque, come sarà la vita per le giovani generazioni.

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Ed è questo il terribile quadro che emerge da una ricerca condotta dalla Vrije Universiteit di Bruxelles e pubblicata su Nature, secondo cui con un riscaldamento di +3,5°C entro il 2100, il 92% di questa generazione sarà esposto a ondate di calore senza precedenti.

Lo studio

Gli autori hanno calcolato la percentuale di ogni generazione nata tra il 1960 e il 2020 che dovrà affrontare un’esposizione “senza precedenti” a eventi climatici estremi nel corso della propria vita, che si tratti di ondate di calore, siccità, incendi o cicloni tropicali.

Nel 2021 abbiamo dimostrato come i bambini debbano affrontare un aumento sproporzionato dell’esposizione agli eventi estremi, soprattutto nei paesi a basso reddito. Ora, abbiamo esaminato dove l’esposizione cumulativa agli estremi climatici nel corso della vita supererà di gran lunga quella che si sarebbe verificata in un clima preindustriale, afferma Wim Thiery, professore di scienze del clima presso VUB e autore senior dello studio.

Più una persona è giovane, maggiore è la probabilità di un’esposizione senza precedenti agli estremi climatici. Anche se riuscissimo a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, il 52% dei bambini nati nel 2020 dovrà affrontare un’esposizione senza precedenti a ondate di calore, rispetto a solo il 16% di quelli nati nel 1960. Per le ondate di calore, l’effetto è particolarmente pronunciato per i nati dopo il 1980, quando gli scenari di cambiamento climatico dettano sempre più i livelli di esposizione.

nuovi nati crisi clima

Stabilizzando il nostro clima di circa 1,5 °C al di sopra delle temperature preindustriali, circa la metà dei giovani di oggi sarà esposta a un numero senza precedenti di ondate di calore nel corso della loro vita. In uno scenario di 3,5 °C, oltre il 90% sopporterà tale esposizione per tutta la vita – avverte Luke Grant, autore principale e scienziato del clima presso la VUB e l’Environment and Climate Change Canada (ECCC). Lo stesso quadro emerge per altri estremi climatici esaminati, anche se con frazioni della popolazione colpite leggermente inferiori. Eppure si osservano le stesse ingiuste differenze generazionali in un’esposizione senza precedenti.

In definitiva, i bambini nei Paesi tropicali sopporteranno il peso peggiore in uno scenario di 1,5 °C. Tuttavia, in scenari ad alte emissioni, quasi tutti i bambini in tutto il mondo si trovano di fronte alla prospettiva di vivere una vita senza precedenti. 

Vulnerabilità climatica e ingiustizia sociale

Lo studio evidenzia anche l’ingiustizia sociale del cambiamento climatico e i suoi impatti. Nell’ambito delle attuali politiche climatiche, i bambini più vulnerabili dal punto di vista socioeconomico nati nel 2020 subiranno quasi tutti (95%) un’esposizione senza precedenti a ondate di calore nel corso della loro vita, rispetto al 78% del gruppo meno vulnerabile. “Proprio i bambini più vulnerabili sperimentano la peggiore escalation di estremi climatici. Con risorse e opzioni di adattamento limitate, devono affrontare rischi sproporzionati”, afferma Thiery.

C’è bisogno di un’azione globale per il clima

In vista della COP30 in Brasile, le nazioni devono presentare impegni climatici aggiornati.

In tutto il mondo, i bambini sono costretti a sopportare il peso di una crisi di cui non sono responsabili – spiega Inger Ashing, CEO di Save the Children Internationa. Caldo pericoloso che mette a rischio la loro salute e il loro apprendimento; cicloni che colpiscono le loro case e le loro scuole; siccità striscianti che avvizziscono i raccolti e riducono ciò che c’è nei loro piatti. In mezzo a questo rullo di tamburi quotidiano di disastri, i bambini ci implorano di non staccare la spina. Questa nuova ricerca dimostra che c’è ancora speranza, ma solo se agiamo con urgenza e ambizione per limitare rapidamente il riscaldamento delle temperature a 1,5 °C e mettere davvero i bambini al centro della nostra risposta al cambiamento climatico.

Insomma, limitare il riscaldamento globale a +1,5°C consentirebbe a oltre 600 milioni di bambini di sfuggire a queste condizioni estreme.

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