"Bene il nuovo obbligo". Sì della Lega bagnini alla sorveglianza lunga
I ‘Cavalieri del mare’ sulla presenza di personale in spiaggia da metà mese "Avevamo già proposto in Regione la possibilità di un controllo maggiore".

VIAREGGIO
Gli ombrelloni si stanno già popolando, tra asciugamani e creme solari di turisti che hanno sfruttato le festività che si sono susseguite dalla Pasqua al primo maggio e gli stessi viareggini che, allo stesso modo, hanno deciso di fare, sebben ghiacciato, il primo bagno. E, se, da una parte, tra i proprietari degli stabilimenti balneari c’è un tentativo di districarsi con le norme imposte e la carenza degli addetti ai lavori, dall’altra parte, invece, chi sulla battigia, vigilando, lavora da anni e da tempo porta avanti lotte per migliorare la situazione lavorativa della propria categoria, ha visto arrivare, qualche risposta a necessità da loro espresse, come l’importanza della sorveglianza prolungata. "Avevamo già presentato delle proposte al riguardo - commenta Massimiliano Pezzini della Lega Bagnini della Versilia, dimostrandosi a favore della nuova norma che impone l’obbligo dei bagnini sulla spiaggia dal 17 maggio fino al 21 settembre - Perché secondo noi da quando ci sono gli ombrelloni dovrebbe esserci anche la sorveglianza. Si paga per andare al mare, ed è giusto che una forma di salvataggio sia garantita, per esempio con una torretta ogni due o quattro, o con orari ridotti. Eravamo appunto partiti in Regione con questa trattativa e la norma imposta da Roma è forse anche troppo esagerata, con l’obbligo dalle 9 alle 19 in bassa stagione. Ma per noi è comunque un lavorare di più e garantire un servizio migliore". Ed è una piccola conquista, quella per una categoria di lavoratori per cui, ogni anno, sembra esserci sempre meno personale, e "questo perché la responsabilità penale è alta, soprattutto per i minorenni, per cui sarebbe giusto far fare loro un apprendistato - continua Massimiliano Pezzini - Il bagnino deve fare brevetto, devi saper nuotare e superare delle prove, con l’aggiunta della responsabilità penale. Le prove per il brevetto è giusto farle, ma noi come Lega riteniamo che siano organizzate in modo sbagliato, perché dovrebbero avvenire ogni anno e sono uguali per tutti, senza distinzione di età e di sesso, ma il salvataggio a nuoto non è una gara, ma prevede di partire piano per avere energia al ritorno. Un altro motivo, poi, della scarsità di bagnini, è la paga bassa - conclude Pezzini - E siamo infatti impegnati nel rinnovo della trattativa per migliorare la situazione e i contratti".
Gaia Parrini