Ferrari: le altezze da terra ottimali non sono un piccolo dettaglio

La Ferrari sta facendo bene? No. Il problema, in fondo, in questa F1 2025, nasce da un dettaglio tutt’altro che trascurabile: i progetti erano ben altri. Se il team avesse parlato di transizione, o magari avesse semplicemente scelto il silenzio, le critiche sarebbero arrivate lo stesso, ma forse più lievi, più sfumate. Invece no: hanno […]

Apr 17, 2025 - 13:59
 0
Ferrari: le altezze da terra ottimali non sono un piccolo dettaglio

La Ferrari sta facendo bene? No. Il problema, in fondo, in questa F1 2025, nasce da un dettaglio tutt’altro che trascurabile: i progetti erano ben altri. Se il team avesse parlato di transizione, o magari avesse semplicemente scelto il silenzio, le critiche sarebbero arrivate lo stesso, ma forse più lievi, più sfumate. Invece no: hanno promesso il sole e adesso si fa fatica a vedere anche solo l’alba.

Il riscontro cronometrico resta parecchio simile con il nuovo fondo

Ultimamente, sembra quasi che raccontare quello che accade sia un atto di lesa maestà. Ma le cose non cambiano pure se si prova a scriverle in punta di penna. Pare un dovere morale sostenere la scuderia, parlare bene della SF-25 come si elogia un vecchio amico. Bisogna fissare quel bicchiere e convincersi che sia mezzo pieno, anche quando, a guardar bene, dentro non ci sono che due gocce, e neppure tanto limpide.

È un po’ questo il dovere che va usato, insomma. Senza considerare i commenti social triviali di chi non si premonisce nemmeno di perdere quei 3 minuti per leggere, sparando sentenze che sarebbero ben differenti una volta osservate le evidenze riportate all’interno del pezzo. E così si fa la figura di chi vuole essere cattivo, sparare fango sulla Ferrari, quando invece di raccontano solamente i fatti nudi e crudi.

Ferrari F1 nuovo fondo
Charles Leclerc (Ferrari) corregge la traiettoria della SF-25 nello snake durante il GP del Bahrain 2025

I dati non li inventiamo noi, sono disponibili per chiunque. Basta avere voglia di esaminarli e poi trarre le conclusioni. C’è un articolo che recentemente a suscitato tali inquietudini, relativo al nuovo fondo. Macro componente modificata per il Gran Premio del Bahrain. Scenario dove il team italiano avrebbe realizzato un passo avanti a livello cronometrico che in realtà non è tale. Ottimizzare non vuol dire avere più passo.

Hamilton dice la verità

C’è poi un’altra questione sulle quale abbiamo disquisito tempo fa. Lo abbiamo fatto con un altro articolo dedicato, relativo all’incapacità di utilizzare le altezze da terra volute. Anche in questo caso le polemiche verso la nostra redazione non sono mancate. Peccato che, a distanza di una settimana, proprio nel weekend del Bahrain, Hamilton abbia dichiarato che la Rossa sta girando con un’altezza più alta rispetto a quella ideale.

A questo scenario vanno aggiunte le parole di Jerome D’ambrosio, deputy team principal della Rossa. Il belga di origini italiane ha cercato di gettare acqua sul fuoco, sostenendo che il fattore altezze da terra non sta facendo la differenza, ma si tratta solo di piccoli dettagli. Il problema di queste dichiarazioni, su cui alcuni gongolano e costruiscono articoli ad hoc è molto chiaro. Come detto, la nostra redazione non ha nulla contro la Rossa.

Ferrari F1 SF-25
Jerome D’Ambrosio, vice tema principal al muretto box della Ferrari

Ma al tempo stesso, non ci lasciamo incantare dalle vetrine ben lucidate. Preferiamo guardare i fatti per quello che sono, anche quando brillano meno del racconto che se ne vorrebbe fare. Ogni fine settimana passiamo ore infinite immersi negli onboard, osservando tra le pieghe di ogni curva le esitazioni della monoposto italiana, qualcosa che speso sfugge alla semplice cronaca.

Ascoltiamo le comunicazioni, annotiamo i cambi di setup, rincorriamo gli indizi. Nelle varie prove libere, abbiamo visto il team provare a spingere la SF-25 verso il limite estremo, abbassandola quanto più possibile per liberare il massimo del potenziale. E poi, con la stessa urgenza, l’auto è sempre stata rialzata. Passi indietro che già di per se svelano quanto certi range di ride height siano rincorsi e al tempo stesso non ancora compatibili con la vettura.

Le altezze da terra ottimali sono un problema eccome

Pensiamo a Shanghai, con la squalifica di Hamilton per il consumo del plank. Segno di un rischio accettato nel nome di un margine sempre più sottile. E sono parole di Vasseur, non nostre: “serviva spingere, osare“. Ora: se come dice D’ambrosio le regolazioni sulle altezze da terra non sono un problema e si tratta di “piccoli dettagli”, come si spiega la necessità di Shanghai nell’abbassare l’auto sino all’ultimo millimetro? Ma non erano piccoli dettagli ininfluenti?

Ferrari F1 SF-25
documento squalifica di Lewis Hamilton

Stesso discorso per tutte le prove fatte in Giappone e Bahrain. Forse è semplicemente la realtà che non funziona. E come si suole dire in questi casi “qualquadra non cosa”. Concludiamo con un fatto: a Jeddah, la scuderia italiana mira a utilizzare un assetto meno estremo, grazie allo studio dati sul nuovo fondo che, a quanto pare, permetterà una messa a punto più consona ed efficace per alzare il rendimento.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV