Gli Usa verso mega dazi sul fotovoltaico dal Sud-est asiatico

Il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha richiesto aliquote definitive di dazi antidumping fino oltre il 270% e dazi compensativi fino oltre il 3.400% sulle importazioni dal Sud-est asiatico di materiali in silicio cristallino per la produzione di celle solari, moduli fotovoltaici e altri componenti. In particolare, il governo Usa ha previsto dazi antidumping […] The post Gli Usa verso mega dazi sul fotovoltaico dal Sud-est asiatico first appeared on QualEnergia.it.

Apr 23, 2025 - 11:34
 0
Gli Usa verso mega dazi sul fotovoltaico dal Sud-est asiatico

Il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha richiesto aliquote definitive di dazi antidumping fino oltre il 270% e dazi compensativi fino oltre il 3.400% sulle importazioni dal Sud-est asiatico di materiali in silicio cristallino per la produzione di celle solari, moduli fotovoltaici e altri componenti.

In particolare, il governo Usa ha previsto dazi antidumping (AD) del 125,37% e dazi compensativi (CVD) del 3.403,96% sulle importazioni di celle e moduli fotovoltaici in silicio cristallino dalla Cambogia; aliquote AD dell’81,24% e CVD del 168,80% dalla Malesia; aliquote AD del 202,90% e CVD del 799,55% dalla Thailandia; e aliquote AD del 271,28% e CVD del 542,64% dal Vietnam.

È la terza tornata di provvedimenti commerciali antidumping e anti-sovvenzioni presa dagli Usa contro le importazioni solari provenienti dalla manifattura cinese, che negli ultimi anni ha delocalizzato la produzione in Paesi vicini nel tentativo di evitare i dazi già imposti dalla precedete amministrazione Trump e poi confermati da quella di Joe Biden.

Reazioni dell’industria americana e tempi

L’American Alliance for Solar Manufacturing Trade Committee, la coalizione di aziende americane che ha promosso presso il governo Usa l’azione contro i produttori asiatici, ha accolto con favore le decisioni del dipartimento del Commercio Usa.

“Questa è una vittoria decisiva per l’industria manifatturiera americana e conferma ciò che sappiamo da tempo: che le aziende solari con sede in Cina hanno imbrogliato il sistema, tagliando le gambe alle aziende statunitensi e costando ai lavoratori americani i loro mezzi di sostentamento”, ha dichiarato Tim Brightbill, consulente legale della coalizione, Brightbill in una conferenza stampa. “È stato un grande giorno per l’industria solare statunitense. Siamo molto soddisfatti dei risultati”, ha aggiunto.

Se il 2 giugno l’agenzia federale Usa per il Commercio Internazionale dichiarerà ufficialmente che le importazioni dai quattro Paesi hanno danneggiato materialmente l’industria statunitense, i dazi annunciati dal governo americano entreranno in vigore nel giro di un paio di settimane.

Altri Paesi asiatici saranno colpiti?

Nel calcolare le aliquote dei dazi, gli analisti del dipartimento del Commercio esaminano un’esauriente raccolta di fatti, indagini e audizioni, per determinare se e in che misura le importazioni danneggino ingiustamente i produttori americani (dumping) e gli aiuti di Stato all’estero sostengano impropriamente le importazioni (sovvenzioni).

È verosimile che i nuovi dazi possano ridurre la produzione di materiali FV e quindi le importazioni dai quattro Paesi interessati. In parallelo, sono aumentate e potrebbero crescere ulteriormente le importazioni dall’Indonesia e dal Laos. Ciò fa presagire che nuovi procedimenti doganali potrebbero riguardare anche le importazioni da questi due Paesi.

Brightbill ha infatti dichiarato che la coalizione sta monitorando “molto attentamente” i dati sulle importazioni dall’Indonesia e dal Laos. Se l’organizzazione dovesse rilevare che le pratiche commerciali dei due Paesi danneggiano la produzione statunitense, “non esiterà ad agire”.

Critiche degli oppositori

Voci critiche avvertono che i nuovi dazi freneranno la diffusione dell’energia fotovoltaica negli Stati Uniti e quindi i progressi verso gli obiettivi climatici, aumentando i prezzi per i consumatori e riducendo l’offerta in un momento in cui la produzione nazionale non è ancora in grado di tenere il passo con la domanda domestica, soprattutto per quanto riguarda le celle solari.

Nel frattempo, comunque, i dazi sulle importazioni e i generosi crediti d’imposta dell’Inflation reduction act hanno stimolato una crescita senza precedenti dell’industria manifatturiera statunitense. La società di consulenza Clean Energy Associates (Cea) prevede che gli Stati Uniti raggiungeranno 13 GW di produzione di celle solari e 65 GW di produzione di moduli entro la fine del 2025.

Brightbill ha indicato che la produzione di moduli negli Stati Uniti è già forte. Alcune previsioni  suggeriscono che le capacità manifatturiera di celle solari che presto sarà attivata potrebbe soddisfare la domanda delle fabbriche di moduli fotovoltaici statunitensi entro il 2026.

Il boom delle fabbriche fotovoltaiche è “reale, ma fragile”, ha però avvertito da parte sua Cea, a causa dell’incertezza sui potenziali cambiamenti politici e regolamentari voluti dalla nuova amministrazione Usa (I dazi di Trump, una scossa globale al settore energetico).The post Gli Usa verso mega dazi sul fotovoltaico dal Sud-est asiatico first appeared on QualEnergia.it.