Disparità di genere nello sport. Questioni salariali e pregiudizi

Una battaglia ancora aperta. La battaglia di Megan Rapinoe, calciatrice della nazionale statunitense. CLASSE III B SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO I.C. DE ANDRÈ, DUCA D’AOSTA. .

Apr 29, 2025 - 04:48
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Disparità di genere nello sport. Questioni salariali e pregiudizi

La disparità di genere nello sport va avanti ormai da anni. Vorremmo lanciare un messaggio a quelli che sminuiscono lo sport al femminile e ribadire che anche le donne possono raggiungere gli stessi risultati degli uomini e ricevere gli stessi meriti. Le uniche differenze tra uomini e donne sono quelle biologiche: i primi possiedono massa muscolare, struttura corporea e capacità polmonare superiori. Nonostante ciò, non si può discriminare. Il termine indica tutti i comportamenti che distinguono o differenziano persone e cose. Nello sport sono frequenti episodi di questo tipo , specie verso donne e persone di colore. Ci sono anche "sport da donne o sport da uomini", come la ginnastica ritmica o il calcio. Questo pensiero ricorre a causa di vecchi pregiudizi: già al tempo dei nostri nonni si pensava che il basket, il calcio e il tennis fossero sport maschili, mentre il pattinaggio, la ginnastica artistica e la pallavolo fossero sport femminili. La disparità salariale di genere nello sport professionistico resta una questione importante e una sfida continua nel raggiungimento di una parità.

L’inglese Gender pay gap si riferisce alla differenza tra i compensi ricevuti dell’uno e dell’altro sesso, che varia del 10,4%. Per una serie di fattori, le atlete continuano a guadagnare meno rispetto ai colleghi maschi, anche in presenza di risultati analoghi. Il divario è più evidente in alcuni sport come il calcio e il tennis. Gli sport femminili hanno inoltre meno visibilità e minori investimenti rispetto a quelli maschili. Megan Rapinoe, calciatrice della nazionale statunitense, si è impegnata per ottenere la parità salariale con i calciatori maschi. Nonostante il successo, le atlete della National Women’s Soccer League guadagnano molto meno rispetto ai calciatori della prima squadra maschile. Rapinoe è divenuta simbolo nella lotta per l’uguaglianza salariale nel calcio. Oggi, molti ragazzi e ragazze hanno paura di seguire passioni e desideri per i pregiudizi diffusi del tipo: "Tu sei un maschio e non puoi fare danza!", oppure "sei una femmina e il calcio è per maschi!". Perché continuare ad ostacolare passione e sogni giovanili con vecchi preconcetti? Incredibile pensare che, pur con gli stessi sogni e stesse capacità, le donne devono lottare sia in campo, che fuori per ottenere parità. È ora di abbattere questi stereotipi e dare a tutte le atlete la stessa dignità e gli stessi diritti degli uomini nello sport (e non solo). La discriminazione non ha posto nel futuro.