Chiara Ferragni azionista di maggioranza, è crisi con i soci: chi è Pasquale Morgese
L'imprenditrice ha annunciato di essere diventata azionista di maggioranza della Fenice con il 99,8%: si smarcano da Chiara Ferragni i soci Paolo Barletta e Pasquale Morgese

Chiara Ferragni si libera dalla stretta dei soci e prende il controllo del suo impero, per provare a rinascere dalle ceneri del Pandoro-gate. L’influencer e imprenditrice ha annunciato sui social di essere diventata per la prima volta azionista di maggioranza della Fenice, la società a cui fanno capo tutti i suoi brand, di cui detiene da oggi una quota del 99,8%.
Una decisione radicale, figlia dell’aumento di capitale sostenuto quasi interamente da Ferragni per salvare la società e che ha visto il disimpegno totale dei due soci, Paolo Barletta e Pasquale Morgese.
Chiara Ferragni azionista di maggioranza
Chiara Ferragni ha comunicato la svolta sui suoi profili Instagram con un post dal titolo “To new starts and to whatever they might be”, ai nuovi inizi e a qualunque cosa possa essere, in cui ha pubblicato il messaggio ricevuto su Whatsapp verosimilmente dal suo legale.
“Congratulazioni, Chiara! Ti comunico che da questo momento hai il 99% della società che ha il tuo brand” si legge nello screenshot, accompagnato da una riflessione dell’influencer che sancisce il nuovo inizio.
“Questa decisione è un passo concreto. È la scelta di rimettere le mani sulla mia storia, senza delegare, senza più far finta che tutto vada bene quando non va. È assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere, cambiare. È essere libera per la prima volta nel portare avanti il mio brand ed il mio nome”, scrive Ferragni, precisando di non voler raccontare la favola della “rinascita perfetta”, ma di essere pronta a “costruire qualcosa di nuovo. Con fatica, lucidità e responsabilità”.
La crisi della Fenice
L’imprenditrice digitale è consapevole che per rilanciare il destino del suo impero dovrà ripartire quasi da zero. In attesa dell’udienza i programma a settembre, dove dovrà di rispondere all’accusa di truffa aggravata in relazione al cosiddetto “Pandoro-gate”, lo scandalo Balocco e delle uova di Pasqua brandizzate Ferragni hanno lasciato strascichi che hanno impattato pesantemente sui conti delle sue società.
Se nel 2023 il bilancio della Fenice aveva registrato ricavi attorno ai 12 milioni di euro (dopo un exploit di 14,3 milioni nel 2022), la società aveva chiuso i conti del 2024 con un rosso cumulato di oltre 10 milioni di euro e un patrimonio netto negativo per circa 6 milioni.
Una situazione finanziaria che ha spinto l’amministratore unico Claudio Calabi, manager esperto in salvataggi nominato lo scorso novembre proprio per condurre la società fuori dalla tempesta, a proporre l’aumento di capitale in un assemblea straordinaria di marzo, proprio per evitare il fallimento della Fenice.
Un intervento stimato dai consulenti in 6,4 milioni di euro a cui ha risposto soltanto Chiara Ferragni, che deteneva il 32,5% del capitale con la sua holding Sisterhood, coprendo quasi la totalità della somma.
L’Alchimia di Paolo Barletta, con il 40% delle quote, ha votato a favore dell’aumento ma senza sottoscriverlo, ed è uscito dalla società, mentre Pasquale Morgese, con il 27,5% delle azioni, si è espresso contro, ma ha seguito la ricapitalizzazione rimanendo lo 0,2%.
Chi è Pasquale Morgese
Morgese, imprenditore pugliese del settore delle calzature, in seguito alla vicenda giudiziaria cha ha travolto Chiara Ferragni si è mostrato da subito critico e ostile alla decisioni prese in assemblea, annunciando anche di valutare un impugnazione sia del bilancio sia della delibera dell’aumento del capitale.
Il titolare di Mofra Shoes accusa i soci di non aver gestito con trasparenza la crisi: tra le contestazioni avanzate tramite i suoi consulenti ci sono diverse voci di bilancio, come le perdite di 6,9 milioni del 2023 considerate eccessive, ma anche le modalità di calcolo dei fondi rischi, la svalutazione del magazzino, i costi in favore della società Tbs Crew controllata da Ferragni, sull’assenza del bilancio della controllata Fenice Retail.