Borse chiusura 29 aprile: Mediobanca (+5,27%) e Mps (+3,77%) infiammano Piazza Affari che diventa la regina d’Europa
I titoli del risiko bancario-assicurativo e soprattutto i grandi rivali delle Ops (Mediobanca e Mps) animano la Borsa italiana. L'atteso addolcimento dei dazi di Trump sull'auto incoraggia Wall Street che aspetta i conti delle Big Tech L'articolo Borse chiusura 29 aprile: Mediobanca (+5,27%) e Mps (+3,77%) infiammano Piazza Affari che diventa la regina d’Europa proviene da FIRSTonline.


Il risiko bancario continua ad alimentare il Toro a Piazza Affari, che chiude un’altra seduta in progresso (+1,09%, a 37.874 punti base) con Mediobanca regina (+5,27%) seguita dalla pretendente Mps (+3,77%), in un panorama europeo più opaco e dominato dall’attenzione alle trimestrali e alla guerra commerciale. Sul primo tema si segnala che oggi hanno presentato i loro conti grandi istituti di credito continentali come Deutsche Bank (+4,89%), Hsbc (+3,08%) e Bbva (-1,55%), mentre sul secondo la Casa Bianca ha annunciato un decreto con cui vuole alleggerire i dazi sul settore auto. Una mossa che sta favorendo anche l’andamento intonato di Wall Street nella mattina americana, nonostante la fiducia dei consumatori ad aprile risulti in calo a 86 punti, contro attese di 87,3 (e 92,9 punti di marzo).
La sera europea vede invece Francoforte apprezzarsi dello 0,77% insieme a Londra +0,55% e Amsterdam +0,23%. Sono in lieve calo Parigi -0,24% e Madrid dello 0,64%. Per quanto riguarda il clamoroso blackout che ieri ha colpito la penisola iberica si segnala che il gestore della rete elettrica Ree ha escluso “intrusioni nei sistemi di sicurezza”. Il Portogallo, parzialmente coinvolto, vuole però vederci chiaro e chiede una verifica indipendente all’Agenzia dell’Ue per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia.
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Wall Street, Amazon scende dopo lo scontro con Trump
Oltreoceano Wall Street si muove cautamente intonata (DJ +0,5%, S&P 500 +0,14%, Nasdaq +0,05%) e potrebbe chiudere la quinta seduta in guadagno, anche se il bilancio dei mercati per l’anno resta negativo e il bilancio dei primi cento giorni della presidenza Trump fa acqua soprattutto a causa della guerra commerciale. L’annuncio che il presidente firmerà oggi il decreto che alleggerirà i dazi sulle automobili ha fatto tirare un sospiro di sollievo, ma non basta. Il provvedimento, secondo quanto ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, impedirà che le tariffe sulle auto prodotte all’estero si sovrappongano ad altri dazi imposti – come quelli su acciaio e alluminio – e saranno attenuati alcuni dazi sulle componenti estere utilizzate per la produzione di mezzi negli Usa.
Si spera inoltre nelle trattative in corso con i vari paesi, anche se la partita più importante, quella con la Cina resta sullo 0 a 0. Oggi Pechino ha definito gli Stati Uniti “una piccola barca arenata” nella loro campagna di propaganda, mentre per il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, i dazi imposti dal Dragone sono “insostenibili per la Cina e le faranno perdere 10 milioni di posti di lavoro”.
In giornata si è registrato anche uno scontro fra amministrazione Usa e Amazon, con l’azienda di Jeff Bezos rea per aver reso noto ai consumatori il costo dei dazi. Un “atto ostile e politico” da parte di Amazon, secondo Leavitt. Il titolo incassa la critica, ma limita le perdite allo 0,83%.
Prosegue inoltre l’intensa stagione della trimestrali, che in settimana vedrà anche la pubblicazione dei conti di quattro delle cosiddette Magnifiche Sette (Microsoft, Apple, Meta e Amazon). Oggi alla prova dei numeri erano chiamate aziende come General Motors, Coca-Cola, Pfizer, Ups, Spotify.
Dollaro in ripresa. Per Cipollone l’euro potrà giocare il ruolo di “bene pubblico globale”
La seduta oggi appare favorevole al dollaro e l’euro vede un cambio che scivola nuovamente sotto 1,04. Le rughe del biglietto verde, accentuate dalle ondivaghe politiche della nuova amministrazione Usa, continuano però a vedersi. A sottolinearlo oggi è stato il membro del comitato esecutivo della Bce, Pietro Cipollone. La frammentazione in atto nel commercio globale e nei flussi finanziari, esacerbata dalla corsa ai dazi, potrebbe mettere a rischio il ruolo internazionale del dollaro – ha osservato il banchiere – mentre l’euro ha “un potenziale nel giocare il ruolo di un bene pubblico globale”.
Il dollaro americano si rafforza oggi anche contro il dollaro canadese (1,3864 il cambio, +0,27%), dopo le elezioni dei confinanti i cui risultati preliminari indicano I risultati preliminari indicano una vittoria dei liberali anti-Trump guidati dall’ex banchiere centrale Mark Carney.
Tra le materie prime la sfavillante stagione dell’oro è offuscata oggi leggermente dalla crescita del biglietto verde, ma i prezzi si mantengono saldamente oltre i 3300 dollari.
D’altra parte resta sotto pressione il petrolio, che soffre lo scontro commerciale Usa-Cina. I future di Brent (luglio) e Wti (giugno) cedono circa il 2%, per prezzi rispettivamente di 63,47 dollari al barile e 60,71 dollari al barile.
Piazza Affari, focus sulle banche. Rimbalza Leonardo
I titoli bancari milanesi vanno per la maggiore in questo periodo in cui le mosse a sorpresa e i conseguenti rumor incalzano.
Oggi il mercato premia in primo luogo due grandi protagoniste come Mediobanca, dopo il blitz su Banca Generali (+1,75%) e Montepaschi, che resta ferma nel suo proposito di Ops su Piazzetta Cuccia. Il fatto che Generali (+1,61%) possa sfuggire alla conquista dei senesi (se la quota posseduta da Mediobanca sarà il prezzo che verrà pagato per Banca Generali) non fa che rafforzare il progetto industriale di Siena, secondo fonti di Mps.
Il fermento nel settore tiene sulla breccia altri titoli coinvolti in altre operazioni come Bper +1,4% e Unicredit +1,37%. Intesa Sanpaolo invece brilla di luce propria, +1,33%, ma alcuni osservatori non escludono che possa entrare prima o poi in campo in questo grande rimescolamento di carte. Oggi intanto l’assemblea dei soci ha rinnovato il board, confermando il presidente Gian Maria Gros-Pietro e l’ad Carlo Messina.
In giornata sono tornati intensi gli acquisti su Leonardo (+3,08%), in scia alla rivale-allenata tedesca Rheinmetall (+5,61%), dopo i risultati trimestrali e la conferma della guidance.
Bene Recordati +2,26% e Telecom +2,05%.
Nell’auto archivia una seduta positiva Stellantis +0,95%.
Debolezza per Prysmian -1,19%, Moncler -1,14%. Interpump -0,92%. Il calo dei prezzi del petrolio si fa sentire su Eni -0,25% e Tenaris -0,37%.
Spread in lieve crescita
Le oscillazioni sui titoli di Stato della zona euro continuano ad essere modeste e lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni sale oggi a 111 punti base, con la carta tedesca che ha fatto leggermente meglio di quella italiana. Il rendimento del Bund arretra a 2,49%, mentre quello del Btp è al 3,61%.