Crollo Ponte Morandi, Castellucci: “mi sento responsabile ma non colpevole”

«Questo peso lo sentivo allora e lo sento ancora adesso, anche perché io ero l’amministratore delegato della società che ha gestito quel ponte per 50 anni». Queste le prime parole pronunciate dall’ex a.d. di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, nell’ambito del processo per il crollo di ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, che provocò 43 vittime. L’ex top manager ha parlato in aula per la prima volta, rilasciando dichiarazioni spontanee. «Già qualche giorno dopo – prosegue Castellucci – dissi chiaramente che noi ci sentivamo responsabili della gestione del ponte, non come colpa, ma eravamo coloro che avevano la custodia del ponte e in quanto ‘custodi di quel bene, questa responsabilità me la sento. Dopo il crollo, nei successivi 13 mesi, ho fatto quello che potevo per alleviare le pene di coloro che avevano sofferto per questa tragedia’ ma ‘questo non cancella che il ponte è caduto e non doveva cadere». «Questa tragedia mi ha colpito nel profondo, sono stato consapevole della sua dimensione per le vite spezzate, per l’assurdità della morte, spazzate su un viadotto in una mattina di agosto – ha detto ancora. – Penso  che questa tragedia abbia afflitto non solo Genova ma tutta Italia e chi ha il senso della comunità. Io ero ad della società che ha gestito il ponte e questo peso lo sento ancora adesso. Sono stato tra i primi ad arrivare, ho cercato di aiutare nei comitati di crisi, mi sono messo a disposizione del presidente della Regione ma con ammirazione verso chi gestiva la crisi, verso chi salvava vite, chi stata scavando. E ho sentito la frustrazione di non potere essere utile se non accelerando quello che potevo fare e ho fatto nei mesi successivi tutto quello che era utile per alleviare le pene di chi soffriva e tutto ciò non è bastato». L’ex amministratore delegato di Autostrade ha parlato anche degli indennizzi: «Questa è stata una sconfitta per tutti, la collettività, l’azienda. Ho chiesto e ottenuto che le vittime fossero indennizzate. Oggi non ho più nessun rapporto con l’azienda. Ho sempre pensato che la verità dovesse venire fuori in maniera chiara». L'articolo Crollo Ponte Morandi, Castellucci: “mi sento responsabile ma non colpevole” proviene da Business24tv.it. Crollo Ponte Morandi, Castellucci: “mi sento responsabile ma non colpevole”

Mar 26, 2025 - 17:09
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Crollo Ponte Morandi, Castellucci: “mi sento responsabile ma non colpevole”

«Questo peso lo sentivo allora e lo sento ancora adesso, anche perché io ero l’amministratore delegato della società che ha gestito quel ponte per 50 anni». Queste le prime parole pronunciate dall’ex a.d. di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, nell’ambito del processo per il crollo di ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, che provocò 43 vittime.

L’ex top manager ha parlato in aula per la prima volta, rilasciando dichiarazioni spontanee. «Già qualche giorno dopo – prosegue Castellucci – dissi chiaramente che noi ci sentivamo responsabili della gestione del ponte, non come colpa, ma eravamo coloro che avevano la custodia del ponte e in quanto ‘custodi di quel bene, questa responsabilità me la sento. Dopo il crollo, nei successivi 13 mesi, ho fatto quello che potevo per alleviare le pene di coloro che avevano sofferto per questa tragedia’ ma ‘questo non cancella che il ponte è caduto e non doveva cadere».

«Questa tragedia mi ha colpito nel profondo, sono stato consapevole della sua dimensione per le vite spezzate, per l’assurdità della morte, spazzate su un viadotto in una mattina di agosto – ha detto ancora. – Penso  che questa tragedia abbia afflitto non solo Genova ma tutta Italia e chi ha il senso della comunità. Io ero ad della società che ha gestito il ponte e questo peso lo sento ancora adesso. Sono stato tra i primi ad arrivare, ho cercato di aiutare nei comitati di crisi, mi sono messo a disposizione del presidente della Regione ma con ammirazione verso chi gestiva la crisi, verso chi salvava vite, chi stata scavando. E ho sentito la frustrazione di non potere essere utile se non accelerando quello che potevo fare e ho fatto nei mesi successivi tutto quello che era utile per alleviare le pene di chi soffriva e tutto ciò non è bastato».

L’ex amministratore delegato di Autostrade ha parlato anche degli indennizzi: «Questa è stata una sconfitta per tutti, la collettività, l’azienda. Ho chiesto e ottenuto che le vittime fossero indennizzate. Oggi non ho più nessun rapporto con l’azienda. Ho sempre pensato che la verità dovesse venire fuori in maniera chiara».

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