Caso Visibilia, udienza Santanché per truffa rinviata al 20 maggio

20 maggio: questa è la nuova data decisa dal gup di Milano Tiziana Gueli per l’udienza preliminare che vede tra gli imputati Daniela Santanchè per truffa aggravata ai danni dell’Inps. La decisione è stata presa dopo che il nuovo legale della ministra, l’avvocato Salvatore Pino, ha chiesto un “termine a difesa”, ossia un differimento per studiare gli atti data la recente nomina. L’ipotesi di reato è quella di truffa ai danni dell’Inps e riguarda presunte irregolarità nell’applicazione a 13 dipendenti di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria della cassa integrazione in deroga durante il Covid. Nel mirino dell’accusa sono finiti, oltre alla ministra, il compagno Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale. A tutti e tre viene imputato di aver “dichiarato falsamente” che quei dipendenti fossero in cassa “a zero ore“, mentre invece svolgevano le proprie mansioni in smart working. Visibilia Editore ha già chiesto di patteggiare e le due società hanno risarcito l’Inps. Per la ministra il processo sul falso in bilancio nel caso Visibilia inizierà, invece, il 15 aprile. Poi, è indagata per bancarotta per il fallimento di Ki Group e rischia un’accusa analoga dopo il crac anche di Bioera. L'articolo Caso Visibilia, udienza Santanché per truffa rinviata al 20 maggio proviene da Business24tv.it. Caso Visibilia, udienza Santanché per truffa rinviata al 20 maggio

Mar 26, 2025 - 17:09
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Caso Visibilia, udienza Santanché per truffa rinviata al 20 maggio

20 maggio: questa è la nuova data decisa dal gup di Milano Tiziana Gueli per l’udienza preliminare che vede tra gli imputati Daniela Santanchè per truffa aggravata ai danni dell’Inps.

La decisione è stata presa dopo che il nuovo legale della ministra, l’avvocato Salvatore Pino, ha chiesto un “termine a difesa”, ossia un differimento per studiare gli atti data la recente nomina.

L’ipotesi di reato è quella di truffa ai danni dell’Inps e riguarda presunte irregolarità nell’applicazione a 13 dipendenti di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria della cassa integrazione in deroga durante il Covid.

Nel mirino dell’accusa sono finiti, oltre alla ministra, il compagno Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale. A tutti e tre viene imputato di aver “dichiarato falsamente” che quei dipendenti fossero in cassa “a zero ore“, mentre invece svolgevano le proprie mansioni in smart working. Visibilia Editore ha già chiesto di patteggiare e le due società hanno risarcito l’Inps.

Per la ministra il processo sul falso in bilancio nel caso Visibilia inizierà, invece, il 15 aprile. Poi, è indagata per bancarotta per il fallimento di Ki Group e rischia un’accusa analoga dopo il crac anche di Bioera.

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