Crescono i viaggi per eventi sportivi, un italiano su tre parte per tifare
Cresce il numero di persone che spendono i propri soldi in viaggi per la partecipazione a eventi sportivi: un trend diffuso sia tra uomini che donne. Ecco chi spende di più

C’è chi parte per il mare, chi per la montagna. E poi c’è chi fa le valigie per seguire la propria squadra del cuore, vedere dal vivo un torneo di tennis o lasciarsi travolgere dal rombo dei motori in un autodromo.
Il turismo sportivo non è più una nicchia per appassionati irriducibili: è un fenomeno di massa, e lo confermano i numeri. Secondo uno studio condotto da Censuswide per CamperDays, più di un italiano su tre (38%) ha già affrontato almeno un viaggio – in Italia o all’estero – per assistere a un evento sportivo. E altrettanti (36%) stanno pensando di farlo nel prossimo futuro.
Lo sport che fa muovere l’Italia
A dominare la classifica delle discipline che più ispirano le partenze c’è, senza troppe sorprese, il calcio, citato dal 46% del campione, con un picco del 51% tra i 35-55enni. Ma è interessante notare la crescita del tennis, al secondo posto con il 21% (che diventa 24% tra gli over 55), e del motorsport (13%), vera passione per la Gen Z (17%).
Seguono nuoto e pallavolo (entrambi al 10%), ma con importanti differenze generazionali: il nuoto spicca tra i Millennial (14%), mentre la pallavolo conquista i giovanissimi con un picco del 19% tra la Gen Z. Non mancano ciclismo, atletica, basket (con un 15% sempre tra i Gen Z) e sport invernali, che mantengono una solida base di appassionati soprattutto nelle regioni alpine.
La maggior parte degli spostamenti avviene entro i confini nazionali (29%), ma c’è un 13% che ha già varcato il confine per assistere a eventi internazionali. Le destinazioni? Oltre ai grandi stadi e circuiti europei, crescono anche le mete “sportive” nostrane:
- il tennis è primo in Umbria;
- lo sci alpino e lo snowboard emergono in Piemonte e Lombardia;
- in Sicilia il motorsport è secondo solo al calcio.
I Millennial trainano il turismo sportivo
Il dato anagrafico è forse il più eloquente. A guidare la carica del turismo sportivo sono infatti i Millennial (51% ha già viaggiato per lo sport), seguiti da vicino dalla Gen Z (46% si dichiara pronta a farlo). Non è solo un trend passeggero, ma un vero e proprio modo di vivere il tempo libero, che unisce la passione sportiva all’esperienza del viaggio. Non si tratta più solo di “seguire una squadra”, ma di vivere un’esperienza immersiva, dal pre-partita alla scoperta del territorio che ospita l’evento.
Anche il gender gap si assottiglia: se è vero che oggi gli uomini sono in lieve vantaggio in termini di esperienze passate (44% contro il 32% delle donne), sono proprio le donne a mostrare maggiore interesse per il futuro (38% contro il 34% degli uomini). Segno che lo sport, sempre più accessibile e trasversale, sa parlare anche al pubblico femminile con linguaggi nuovi.
Lo sport come motore economico
Lo sport oggi è quindi un collante, un motivo per esplorare, un’occasione per incontrare altre culture e condividere esperienze. Per questo, più che una moda, sembra una trasformazione strutturale nelle abitudini turistiche degli italiani. “Il turismo sportivo rappresenta un’industria in forte crescita“, ha infatti spiegato Maximilian Schmidt, managing director di CamperDays. “Per la sua capacità di unire l’emozione dello sport all’avventura del viaggio”.
A confermarlo, i dati di uno studio condotto da Endu in collaborazione con Destination Italia. Si legge come il turismo sportivo in Italia nel 2024 abbia generato un indotto di circa 7,5 miliardi di euro, coinvolgendo 4,5 milioni di appassionati. A questa cifra si aggiungono 4,5 miliardi di euro derivanti specificamente dal cicloturismo. Inoltre, le maratone italiane hanno prodotto un indotto di 120 milioni di euro.
Insomma, il tifoso moderno non si accontenta più del divano e della tv: vuole esserci, vedere, sentire. Che sia per una finale di Coppa, un gran premio o una maratona, lo sport è riuscito e continua a trainare il turismo, contribuendo anche all’economia.