Cresce il morbillo in Europa: nel 2024 ci sono stati oltre 35 mila casi

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Apr 30, 2025 - 16:23
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Cresce il morbillo in Europa: nel 2024 ci sono stati oltre 35 mila casi

In Europa i casi di morbillo sono aumentati vertiginosamente, raggiungendo nel 2024 i livelli più alti degli ultimi decenni. Durante lo scorso anno, infatti, sono stati segnalati 35212 casi, quasi dieci volte in più rispetto a quelli registrati nel 2023 (3900 circa). A fotografare la preoccupante situazione europea del 2024 è stato un recente rapporto realizzato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) che, oltre ad evidenziare l’allarmante incremento dei casi, ha analizzato i fattori che contribuiscono alle epidemie, come bassi tassi di vaccinazione, e le strategie necessarie per prevenire quelle future. Ecco nel dettaglio cosa dice il Rapporto Epidemiologico Annuale 2024 sul morbillo.

Il morbillo

Il morbillo è una delle malattie infettive più contagiose, che si trasmette quindi molto facilmente: una persona infetta, per esempio, può potenzialmente trasmettere il virus per via aerea a 9 persone su 10 tra i suoi contatti stretti non vaccinati. E sebbene le campagne vaccinali a partire dagli anni ‘60 abbiano notevolmente ridotto la sua diffusione in tutto il mondo, il morbillo continua ancora oggi a causare gravi malattie e decessi: basta pensare che secondo le stime dell’Oms, nel 2023 è stato il responsabile di circa 100 mila decessi, soprattutto tra i bambini non vaccinati al di sotto dei 5 anni d’età. In Europa, tuttavia, se da una parte la copertura vaccinale sia generalmente alta, persistono alcune aree in cui si è registrato un forte calo delle vaccinazioni, causato in parte anche dalla pandemia del Covid-19, che ha reso alcune popolazioni più vulnerabili.

Casi di morbillo decuplicati

Passando in rassegna i dati provenienti dai 30 paesi dell’Unione Europea (Ue) e dello Spazio Economico Europeo (See), gli esperti hanno analizzato casi, stato vaccinale, esiti, ricoveri ospedalieri e complicanze, identificando così tendenze, stagionalità, distribuzione per fasce d’età, lacune vaccinali e stato di importazione. Dal rapporto è così emerso che i casi di morbillo segnalati nell’ultimo anno sono stati oltre 35 mila, quasi dieci volte in più rispetto al numero di casi del 2023, l’87% dei quali (oltre 30 mila) si sono verificati in Romania. Per numero assoluto di casi l’Italia si è classificata al secondo posto (con 1057 casi), seguita da Germania, Austria e Belgio. I neonati di età inferiore a un anno sono stati il gruppo più colpito, con un tasso di infezione di 1.175,4 per milione, seguiti dai bambini di età compresa tra 1 e 4 anni.

Vaccini, ricoveri e decessi

Circa l’87% dei casi segnalati ha riguardato persone non vaccinate, solamente l’8% era vaccinato con una dose e il 4% con due o più dosi. Ma il dato ancor più preoccupante è che il 90% dei bambini di età compresa tra uno e quattro anni non è stato vaccinato, evidenziando quindi significative lacune immunitarie in una fascia d’età critica. Sono emerse, tuttavia, anche lacune immunitarie tra i bambini più grandi e gli adulti, con diversi Paesi che hanno segnalato più casi in persone di età superiore ai 30 anni. Per fare qualche esempio, in Italia, Francia, Spagna e Polonia la maggior parte dei casi si è verificata in adulti di età pari o superiore a 30 anni, mentre in Romania si è verificata nei bambini piccoli. Dal rapporto è emerso che anche i tassi di ospedalizzazione sono stati elevati: il 79% dei casi, infatti, ha richiesto cure ospedaliere (di questi l’82% non era vaccinato), sviluppando frequentemente complicazioni come polmonite ed encefalite. Anche i decessi per morbillo sono aumentati notevolmente, con 23 decessi (22 in Romania, 1 in Irlanda), 14 dei quali sono stati bambini al di sotto dei 5 anni, rispetto ai soli 3 del 2023. Anche in questo caso, i neonati e bambini piccoli sono stati la categoria più colpita.

Coperture vaccinali

In linea generale, conclude il rapporto, le stime di copertura vaccinale indicano che in molti Paesi la vaccinazione infantile di routine contro il morbillo rimane al di sotto del livello raccomandato, con una copertura per la prima dose leggermente diminuita al 93% circa, mentre solamente quattro Paesi hanno raggiunto l’obiettivo di una copertura vaccinale superiore al 95% per la seconda dose. “Sono necessari sforzi urgenti per aumentare la copertura vaccinale e l’adesione sia alle campagne di vaccinazione infantile di routine che a quelle di recupero tra adolescenti e adulti che in passato non hanno ricevuto la vaccinazione”, si legge nel rapporto. “A tal fine, l’implementazione di sistemi informativi digitalizzati e aggiornati sulle vaccinazioni per identificare e raggiungere i non vaccinati è fondamentale e dovrebbe costituire parte integrante degli sforzi nazionali per migliorare l’efficacia e la gestione dei programmi nazionali di vaccinazione nel loro complesso. Una sorveglianza continua di alta qualità e indagini tempestive sulle epidemie sono inoltre strumenti chiave per monitorare attentamente l’epidemiologia del morbillo nell’Ue/See e identificare e colmare le lacune immunitarie nella popolazione”.

Via: Wired.it

Credits immagine: Mufid Majnun su Unsplash

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