Cosa chiedono gli uomini alla medicina estetica? Le mode social e il linguaggio scientifico
Monica Renga, chirurgo, medico estetico e oncologa, nel comitato esecutivo di Agorà, Società italiana di medicina ad indirizzo estetico: “Clientela trasversale”. Profilo legale: ecco come si misura la soddisfazione del paziente. Domani sul giornale l’inchiesta completa

Milano, 12 aprile 2025 – Sì, ma gli uomini cosa chiedono alla medicina estetica? “Di ridurre un po’ la severità o l’entità delle rughe, soprattutto nella parte superiore del viso, anche perché hanno muscoli molto forti, a volte la profondità dei segni del tempo è molto marcata anche rispetto all’età anagrafica”.
La storia per punti
“Ecco che cosa chiedono gli uomini al medico estetico”
Monica Renga, chirurgo, medico estetico e oncologa, nel comitato esecutivo di Agorà, Società italiana di medicina ad indirizzo estetico, nel suo laboratorio vede una clientela “davvero trasversale, sia per fascia di età che per genere”. Gli uomini rappresentano più o meno il 15% del suo lavoro. Nemmeno loro resistono alla tentazione di un ritocco alle labbra, “lo richiedono quando sono completamente assenti, sfuggenti. Poi s’interviene molto anche con i filler, per modellare i vari punti del viso, mi trovo molto spesso a ritoccare la parte inferiore. Ad esempio la mandibola, considerata simbolo di virilità, di forza maschile. Ora stanno arrivando anche i più giovani. Hanno richieste molto precise, ad esempio vogliono correggere il mento piccolo”.
In genere gli uomini “chiedono un ringiovanimento, non sono abituati a fare percorsi lunghi, vogliono interventi rapidi, sicuramente il botulino è uno dei trattamenti più richiesti ed eseguiti”.
Le mode social e il linguaggio scientifico
Sui social è tutto uno sfoggio di modelli, le labbra sono sempre in primo piano. E anche l’ultimo report di Agorà conferma che quello è il trattamento più popolare, con il 59% delle richieste.
Naturalmente un medico estetico si tiene alla larga da espressioni come russian lips, mode social che mettono l’accento su verticalità importante e profilo pronunciato. “Come Agorà – ribadisce Renga - proponiamo una medicina vera, in cui si parla di tecniche da usare in funzione delle esigenze”.
Labbra sempre in primo piano
“Le richieste sono in funzione dell’età e direi anche della cultura della persona – osserva la dottoressa -. Le labbra sono in cima alla lista perché rappresentano l’oggetto della seduzione sessuale. In una persona giovane può andare bene intervenire anche solo lì, perché non ci sono altri segni di invecchiamento. Ma in chi è più in là con gli anni, lavorare solo su quelle può diventare invece qualcosa di anti estetico. Se do turgore e volume a una parte del viso senza considerare tutto il resto, va a finire che le labbra risultano inevitabilmente finte anche se fatte bene”.
Le competenze di un medico estetico
Ma come si misura un lavoro ben fatto? “Intanto un medico estetico deve avere la capacità tecnica di eseguire un trattamento, saper immaginare il lavoro prima ancora di averlo eseguito”.
Trattamenti estetici e profilo legale
Ma cosa stabilisce invece la legge? La ‘soddisfazione’ del paziente ha ispirato anche sentenze della Cassazione.
“Nel momento in cui si fa sottoscrivere alla persona un consenso informato per un trattamento, ovvio che quello è il documento che cristallizza gli obblighi – risponde Claudio Plebani, segretario generale della società scientifica e responsabile dell’ufficio legale di Agorà - . Di solito si tratta di prestazioni mediche che non possono offrire una garanzia di risultato ma prevedono una cosiddetta obbligazione di mezzi, il fatto che il professionista dia il massimo impegno per cercare di raggiungere l’esito terapeutico atteso. Per questo, quando si parla di insoddisfazione di chi si è sottoposto al trattamento, spesso alla base c’è un problema di comunicazione tra medico e paziente”.
I trattamenti di medicina estetica durano per sempre?
“Ricordiamo che nella medicina estetica i risultati sono temporanei – mette in evidenza Plebani -. E questo è un grande vantaggio perché così la medicina estetica si adatta anche all’invecchiamento della persona, preservandone l’unicità”.