Medici radiati o sospesi ma sempre al lavoro, Anelli: “Il meccanismo si è inceppato, ora una riforma vera”
Il presidente della Federazione Ordini: “Il sistema è ingolfato a livello centrale. I tempi non vengono più rispettati. E i fascicoli si accumulano. Ecco cosa chiediamo. Sulla medicina estetica bisogna garantire qualità”

Roma, 12 aprile 2025 – Filippo Anelli, presidente Fnomceo: perché medici con provvedimenti disciplinari o addirittura radiati dall’Ordine, continuano a esercitare la professione? Il problema è esploso ad esempio per alcuni interventi estetici.
“Perché il sistema è ingolfato a livello centrale. Gli Ordini fanno il loro lavoro, quindi le commissioni di disciplina irrogano le sanzioni. Ma queste poi sono bloccate dai ricorsi alla Ceeps, la Commissione di chi esercita le professioni sanitarie, il tribunale di secondo livello. Poiché non sta funzionando, per questo i tempi non vengono più rispettati. E i fascicoli si accumulano”.
Il presidente della Commissione è mancato per molto tempo.
“Ed è tornato da poco. Il numero dei procedimenti è cresciuto. Per questo servirebbero due commissioni. Il carico di lavoro ricade solo sul presidente. E poi la carica è onorifica”.
Cosa chiede?
“Una riforma vera. Doveva essere fatta anni fa ma con il Covid non c’è stato il tempo di pensarci”.
Torniamo ai numeri. Che cosa ci dicono?
“Ci sono quasi 900 ricorsi, il 50% sono stati presentati da medici e odontoiatri, 64 sono ricorsi dopo radiazione. Quindi abbiamo da recuperare 900 fascicoli. Sono fermi dal dopo Covid. C’è un problema di smaltimento. Chiediamo una riforma che preveda due sezioni, una per i medici chirurghi e una seconda per le altre professioni. Terza questione, non è possibile non remunerare il presidente e non è possibile lasciarlo solo. Perché nell’attuale composizione della Ceeps ci sono i rappresentanti delle Federazioni, che rappresentano il primo grado di giudizio ma non altri magistrati. Per questo chiediamo che la Commissione sia arricchita da esperti giuristi per fare in modo che l’elaborazione della sentenza non gravasse solo sul presidente”.
Poi c’è la giustizia penale.
“La Commissione disciplinare dell’Ordine e quella centrale, intervengono solo sulle violazioni del codice di deontologia, non per altre ragioni. Quindi il medico può essere condannato dalla giustizia civile, penale, dalla Corte dei Conti e poi anche per le violazioni del codice. Il penale arriva prima del provvedimento disciplinare, perché bisogna avere la certezza che il reato sia stato commesso”.
Però il procedimento può durare anni. Esempio: sfiguro una donna con un intervento estetico, vengo condannato per lesioni ma continuo a esercitare, prima della fine del percorso.
“Non si può agire diversamente. Come si fa a condannare una persona che poi magari viene assolta sul piano penale?”.
Come si mettono insieme i diritti del medico, riservatezza compresa, e quelli sacrosanti del paziente a sapere in che mani si mette?
“Si dovrebbe cambiare la costituzione. Deve valere la certezza del diritto. Questo avviene in tutta la società, non è un problema dei medici”.
Qual è il motivo più grave per cui un medico viene sanzionato?
“Sicuramente i procedimenti penali per omicidio, legati al fatto che il medico non è stato attento, quando c’è imperizia. Poi sicuramente gli gli abusi sessuali. Inaccettabili”.
Medicina e chirurgia estetica, cosa serve?
“Bisogna obbligare a seguire una formazione vera, bisogna garantire qualità. Oggi basta fare un corsetto. Invece il Parlamento dovrebbe definire bene i percorsi. L’ha fatto per l’omeopatia e le medicine alternative, perché non lo deve fare per una cosa di questo genere”.
Ma chi fa danni da dove esce?
“Da un percorso non qualificato. Imperizia e negligenza possono sempre capitare, tutti possono sbagliare. Ma ci sono in giro centri formativi che andrebbero valutati”.