Cinema italiano a rischio per Trump, dazi del 100% sui film stranieri
Con un post sul social Truth, il presidente degli Stati Uniti ha infatti annunciato l’intenzione di voler imporre nuovi dazi al 100 per cento su tutti i film non girati negli Usa

Anche il cinema viene colpito dai dazi di Trump. In un post su Truth, il presidente degli Stati Uniti ha reso noto di aver incaricato il Dipartimento del Commercio e il Rappresentante per il Commercio di avviare il procedimento per introdurre una tariffa del 100% su tutti i film prodotti al di fuori degli Stati Uniti. “Vogliamo di nuovo film fatti in America!”, ha scritto, accusando registi e case di produzione americane di aver voltato le spalle a Hollywood per approfittare di incentivi economici all’estero.
L’idea di Trump
Trump ha tracciato un quadro allarmante della situazione dell’industria cinematografica statunitense, affermando che Hollywood sta rapidamente perdendo terreno sotto la pressione della concorrenza estera e degli incentivi fiscali offerti da altri Paesi. Secondo lui, il trasferimento delle produzioni fuori dagli Stati Uniti costituirebbe persino una minaccia alla sicurezza nazionale. Tuttavia, non ha chiarito in che modo verrebbero applicati i dazi né quali tipologie di film sarebbero effettivamente interessate dalla misura.
La produzione cinematografica negli Stati Uniti ha registrato un calo del 26% dal 2021, a causa dell’impatto prolungato della pandemia da Covid-19, degli scioperi del 2023 e degli incendi che hanno colpito la California. Per arginare la crisi del settore, lo Stato californiano ha potenziato il proprio programma di incentivi fiscali, portandolo da 330 a 750 milioni di dollari l’anno, mentre anche altri Stati, come Georgia, New Jersey e Texas, hanno rafforzato le proprie agevolazioni per attrarre produzioni.
L’ipotesi di una tariffa del 100% sui film stranieri si inserisce in un disegno più ampio, già avviato da Trump durante il suo mandato, che prevede dazi fino al 145% su merci provenienti dalla Cina e tariffe minime del 10% su altri prodotti importati. L’obiettivo dichiarato è quello di rilocalizzare la produzione industriale – inclusa quella cinematografica – sul territorio statunitense.
Quanto vale l’export cinematografico italiano
Ad ora, difficile dire quanto questa decisione influirà sul cinema italiano. Stando agli ultimi dati, le serie e film italiani sui mercati esteri valgono tra i 106 e i 156 milioni di euro, secondo un report di Anica riguardante fino al 2023. Ma secondo Marco Gambaro, professore di Economia dei Media presso l’Università Statale di Milano, “l’export italiano di cinema, nonostante quello che credono anche molti addetti ai lavori è molto basso”.
“L’interscambio con i nostri principali partner è quasi sempre molto negativo”, scrive Gambaro su X. “Ad esempio – spiega il professore – i biglietti di film italiani visti in Francia sono un quinto dei biglietti francesi venduti in Italia. (export e import). La Germania esporta in Italia il doppio dei biglietti di quelli che i nostri film vendono da loro”, così come accade anche con la Spagna.
Stando i dati, il nostro interscambio è abbastanza positivo con Polonia, Svizzera (per via del Canton Ticino), Grecia, Portogallo e Olanda. Ma negativo con Spagna, Belgio, Svezia e Danimarca.
Quali sono i film italiani più visti negli Stati Uniti
Nonostante le difficoltà strutturali del settore, il cinema italiano ha saputo conquistare negli anni anche il pubblico americano, soprattutto grazie a opere capaci di unire qualità artistica e narrazione universale. Di seguito, una classifica dei film italiani che hanno ottenuto i maggiori incassi negli Stati Uniti:
- La vita è bella (1997) – 57,6 milioni di dollari;
- Il postino (1994) – 21,8 milioni di dollari;
- Pane e tulipani (2000) – 5,3 milioni di dollari;
- Mediterraneo (1991) – 4,5 milioni di dollari;
- Malèna (2000) – 3,4 milioni di dollari;
- La grande bellezza (2013) – 2,8 milioni di dollari;
- La tigre e la neve (2005) – 1,5 milioni di dollari;
- Gomorra (2008) – 1,5 milioni di dollari;
- Il Divo (2008) – 1,3 milioni di dollari;
- La meglio gioventù (2003) – 1,2 milioni di dollari.