Temperature sopra la norma, ma non ovunque Le proiezioni dei principali centri meteorologici internazionali, tra cui
ECMWF,
NOAA e
Met Office, indicano che l’estate 2025 potrebbe risultare
più calda della media, ma non in maniera uniforme su tutta l’Italia. Secondo le ultime simulazioni, le
anomalie termiche positive interesseranno con maggiore insistenza le aree
meridionali, le
regioni tirreniche, la
Sardegna e la
Sicilia, dove l’anticiclone subtropicale africano potrebbe consolidarsi già tra la seconda metà di giugno e l’inizio di luglio. Diverso il discorso per il
Nord Italia, dove le ultime proiezioni stagionali suggeriscono una tendenza
più incerta e variabile. In quest’area del Paese, infatti, i modelli disegnano un’anomalia termica meno marcata, e in alcuni casi persino neutra, lasciando presagire la possibilità che
ondate di calore si alternino a
fasi fresche e instabili, specialmente sulle zone alpine e prealpine.
Precipitazioni sopra la media al Nord, estate più secca al Sud Se sul fronte delle temperature il Sud Italia potrebbe vivere un’estate tipicamente calda, dal punto di vista delle
precipitazioni il Nord appare maggiormente esposto a
piogge frequenti, soprattutto tra
giugno e luglio. Alcuni modelli, in particolare il
Centro Europeo ECMWF, evidenziano infatti la possibilità di un
sopramedia pluviometrico, legato all’arrivo di perturbazioni atlantiche che, bloccate dai pattern atmosferici dominanti, potrebbero stazionare più a lungo del solito sulle regioni settentrionali. Al contrario, il
Centro-Sud e le
Isole Maggiori dovrebbero sperimentare
condizioni più secche e stabili, con precipitazioni inferiori alla norma e prevalenza di giornate soleggiate. Questo rafforzerebbe l’ipotesi di una
stagione meteo fortemente differenziata tra Nord e Sud, con
contrasti termici anche molto marcati da una regione all’altra.
Il rischio blocchi atmosferici resta sullo sfondo Sebbene i modelli non indichino esplicitamente un’estate fredda, simile a quella del 2014, non si può escludere a priori il verificarsi di
blocchi atmosferici persistenti, soprattutto considerando la configurazione barica attuale. La presenza di
alte pressioni bloccanti sull’Atlantico settentrionale e verso l’
Islanda, già osservata in maggio, potrebbe condizionare il comportamento della
corrente a getto, rallentandola e deformandola. Questo fenomeno favorirebbe la nascita di
schemi meteo statici, capaci di insistere per settimane sulla stessa area geografica. L’Italia, trovandosi al crocevia tra masse d’aria diverse, rischia quindi di vivere un’estate meno lineare del previsto. In particolare, le regioni settentrionali potrebbero ritrovarsi sotto l’influenza di
saccature fresche alternate a ondate calde brevi ma intense, mentre il Sud potrebbe essere dominato da un
campo di alta pressione africana stabile e persistente.
Clima sempre più imprevedibile nell’era del caos atmosferico Anche se le proiezioni matematiche stagionali mostrano tendenze generali, il comportamento reale dell’estate 2025 dipenderà da
fattori dinamici non completamente modellabili. L’instabilità della
corrente a getto, il ruolo dell’
ITCZ, le anomalie della superficie oceanica e la crescente tendenza a
eventi meteo estremi rendono il quadro climatico sempre più complesso.
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