Cammino Francescano in Sardegna: 8 tappe imperdibili
Il Cammino Francescano in Sardegna è un itinerario spirituale e naturalistico in 8 tappe, da Cagliari a Laconi. Tra conventi, silenzi e paesaggi incontaminati, regala un’esperienza autentica, lontana dal turismo di massa, perfetta per ritrovarsi.

Il Cammino Francescano in Sardegna è un itinerario spirituale e paesaggistico che attraversa il cuore dell’isola, sulle orme dei frati minori che nei secoli hanno diffuso il messaggio francescano nei borghi e nelle campagne sarde.
Si tratta di un percorso che unisce natura, fede e tradizione, permettendo ai pellegrini di scoprire paesaggi selvaggi, centri storici autentici e luoghi carichi di spiritualità. Il cammino si snoda per oltre 120 km, suddivisi in 8 tappe, da Cagliari a Laconi, attraverso sentieri sterrati, strade secondarie e mulattiere, con tratti immersi nella campagna e altri a ridosso di piccoli centri abitati.
Non si tratta solo di un pellegrinaggio religioso, ma di un vero e proprio viaggio interiore, che porta il camminatore a rallentare e a riconnettersi con se stesso, in un contesto naturale e culturale ancora poco battuto dal turismo di massa.
La storia del Cammino
Il Cammino Francescano in Sardegna nasce dall’intenzione di riscoprire e valorizzare i luoghi legati alla presenza dei frati minori francescani sull’isola. L’ordine, giunto in Sardegna già nel XIII secolo, ha lasciato una traccia indelebile nei conventi, nelle chiese, nei santuari e nelle tradizioni popolari locali.
Il cammino ripercorre idealmente le rotte che i frati percorrevano per portare conforto spirituale, medicare gli ammalati, predicare e assistere le comunità più isolate. I centri toccati dal percorso, come Sanluri, Gesturi, Genoni e Laconi, sono strettamente legati a figure carismatiche della tradizione francescana, primo fra tutti Sant’Ignazio da Laconi, patrono dei poveri e dei bisognosi, il cui culto è ancora vivo e radicato nella memoria collettiva.
Le tappe del cammino
Il Cammino Francescano in Sardegna si articola in 8 tappe, per un totale di circa 125 km. Ogni tappa presenta caratteristiche diverse, ma il filo conduttore è sempre lo stesso: la scoperta di un paesaggio autentico, la spiritualità francescana e l’accoglienza delle comunità locali. Ecco le prime quattro tappe nel dettaglio.
Tappa 1: Cagliari – Uta
(25,9 km, 60 D+, 7h)
Il cammino parte dal cuore di Cagliari, dal suggestivo quartiere di Stampace, dove si trova la storica Chiesa di Sant’Antonio Abate, per poi dirigersi verso la periferia ovest della città. Il percorso attraversa aree urbane e poi progressivamente si apre verso campagne coltivate e pianure, seguendo in parte il corso del rio Cixerri. Si entra nel comune di Uta, piccolo centro noto per la presenza del Convento di San Francesco, testimonianza antica della presenza dei frati minori in Sardegna. Attenzione alla lunghezza: è la tappa più estesa del cammino e richiede buona resistenza fisica e idratazione costante, soprattutto nei mesi più caldi.
Tappa 2: Uta – Villasor
(20,7 km, 70 D+, 5h 30’)
Lasciato il centro storico di Uta, il cammino si inoltra tra campi coltivati, vigneti e oliveti, seguendo sentieri rurali che un tempo venivano percorsi dai pastori e dai contadini. L’arrivo a Villasor, con il suo centro storico ricco di architettura campidanese, rappresenta un momento di ristoro. Da visitare il Convento di San Francesco d’Assisi, punto spirituale centrale del paese. Il percorso non presenta particolari dislivelli, ma è esposto, quindi è consigliabile partire al mattino presto.
Tappa 3: Villasor – Samassi
(16,6 km, 80 D+, 4h 30’)
Una tappa più breve, ideale per riprendere fiato dopo le due giornate iniziali. Si cammina tra distese di grano e orti, attraversando paesaggi aperti e silenziosi. L’arrivo a Samassi, piccolo comune dell’oristanese, permette di conoscere una realtà legata all’agricoltura e alla cultura contadina. Interessante la Parrocchiale di San Geminiano e il centro cittadino dove si respira un’atmosfera familiare e genuina. Lungo il cammino sono pochi i punti d’acqua, quindi meglio rifornirsi in partenza.
Tappa 4: Samassi – Sanluri
(12,6 km, 60 D+, 3h 45’)
Tappa breve ma molto suggestiva. Si lascia Samassi su una tranquilla strada di campagna, tra fichi d’India, muretti a secco e filari di vite. L’arrivo a Sanluri è particolarmente emozionante: la cittadina è uno dei centri storici più significativi della zona, con il Castello giudicale di Sanluri perfettamente conservato e numerose chiese da visitare. La presenza francescana qui è antica e profonda, ed è ben rappresentata dal Santuario di Sant’Ignazio da Laconi.
Tappa 5: Sanluri – Villanovafranca
(15,1 km, 140 D+, 4h)
Il quinto giorno di cammino rappresenta un passaggio di rilievo: si abbandona progressivamente la pianura campidanese per inoltrarsi in territori più collinari e aperti, caratterizzati da un susseguirsi di dolci rilievi, boschetti sparsi e pascoli. L’uscita da Sanluri avviene su strade rurali, spesso battute dai contadini del posto, che conducono verso Villanovafranca, un piccolo centro che domina l’altopiano circostante e custodisce una lunga tradizione agricola e pastorale. A Villanovafranca, merita una visita la Chiesa di San Lorenzo e, per chi ha tempo ed energie, il Nuraghe Su Mulinu, sito archeologico di grande fascino che testimonia la stratificazione storica di questa terra.
Tappa 6: Villanovafranca – Gesturi
(12,9 km, 130 D+, 3h 45’)
Con questa tappa si entra nel territorio della Giara, uno degli altopiani basaltici più iconici della Sardegna, conosciuto anche per la presenza dei celebri cavallini selvatici, simbolo della libertà e della natura incontaminata dell’isola. L’arrivo a Gesturi è particolarmente significativo sotto il profilo spirituale: qui nacque e visse il Beato Nicola da Gesturi, una delle figure più amate della devozione popolare sarda, la cui memoria è fortemente radicata nella comunità locale Da non perdere il Convento dei Cappuccini e la piccola chiesa dedicata al Beato Nicola, luoghi che permettono un contatto diretto con la tradizione francescana più recente.
Tappa 7: Gesturi – Genoni
(9,7 km, 120 D+, 3h)
Questa tappa, la più breve dell’intero cammino, rappresenta una sorta di respiro tra due giornate più intense. Il tragitto si snoda tra le pendici meridionali della Giara di Gesturi, regalando viste spettacolari sulla vallata sottostante e sul Parco della Giara, riserva naturalistica di grande pregio. Il cammino procede in leggera salita, con tratti ombreggiati e una varietà di vegetazione che accompagna il pellegrino fino a Genoni, borgo noto per la sua vocazione culturale e per il Museo PARC (Paleo Archeo Centro), che offre spunti interessanti sulla storia naturale e archeologica della zona. Si consiglia di dedicare del tempo alla visita del centro storico, particolarmente suggestivo al tramonto.
Tappa 8: Genoni – Laconi
(11,9 km, 140 D+, 3h)
L’ultima tappa del cammino ha un forte valore simbolico ed emotivo, poiché conduce al Santuario di Sant’Ignazio da Laconi, meta finale del pellegrinaggio e cuore spirituale del percorso. Si lascia Genoni attraversando campi coltivati, strade bianche e piccoli tratti di bosco, in un paesaggio che si fa progressivamente più verde e raccolto. L’ingresso nel territorio di Laconi è segnato dalla presenza di alti alberi e dalla quiete del Parco Aymerich, un’area naturale di grande bellezza che accompagna il pellegrino verso il centro abitato. Laconi, con il suo convento francescano e il museo dedicato a Sant’Ignazio, offre al viandante non solo ristoro fisico, ma anche un senso di compimento profondo.
Consigli pratici per affrontare il cammino
Nonostante il percorso si sviluppi in gran parte su terreni facili e con dislivelli contenuti, è bene non sottovalutarne la lunghezza complessiva e la varietà degli ambienti attraversati, che spaziano da zone urbanizzate a tratti isolati di campagna e altopiano.
In estate, il caldo può diventare intenso, soprattutto nei tratti esposti senza ombra: per questo motivo, è consigliabile partire presto al mattino e fare pause frequenti nelle zone d’ombra, sfruttando alberi, muretti o le piccole chiese di campagna che si incontrano lungo il tragitto.
Dal punto di vista logistico, il cammino attraversa borghi di piccole dimensioni, dove i servizi possono essere limitati: è fondamentale organizzare in anticipo i pernottamenti, contattando B&B, strutture religiose o ostelli disponibili nei comuni tappa.
È utile sapere che gran parte del cammino si svolge su strade sterrate, piste rurali e sentieri non particolarmente tecnici, ma che possono diventare scivolosi in caso di pioggia: si consiglia quindi l’uso di scarponcini da trekking leggeri ma con buona suola, oltre a bastoncini da cammino che aiutano a mantenere ritmo e stabilità. Il tracciato è generalmente ben segnalato, ma in alcuni punti più remoti la segnaletica può essere assente o sbiadita: una traccia GPS aggiornata è caldamente consigliata, così come una mappa cartacea di backup.
Quando partire
Il Cammino Francescano in Sardegna può essere percorso in diversi periodi dell’anno, ma i mesi che meglio si prestano all’esperienza sono quelli primaverili (aprile – giugno) e autunnali (settembre – ottobre).
In primavera, le campagne si tingono di verde, i fiori selvatici esplodono lungo i margini dei sentieri e le temperature sono miti, creando le condizioni ideali per affrontare lunghe giornate di cammino. In autunno, invece, il paesaggio si trasforma in una tavolozza di colori caldi, l’aria si fa più secca e tersa, e i borghi attraversati offrono un ritmo ancora più lento e accogliente.
L’estate, al contrario, può essere particolarmente impegnativa, soprattutto a causa del caldo intenso, dell’esposizione al sole e della scarsità d’ombra in molte tratte: per questo motivo, è consigliata solo a camminatori esperti e ben attrezzati, in grado di gestire l’idratazione e il carico termico.
È il cammino giusto per te?
Questo cammino è adatto a chi desidera un’esperienza intima, profonda e lontana dai grandi flussi turistici. Non richiede abilità tecniche particolari, ma si rivolge soprattutto a chi ha voglia di camminare con lentezza, entrando in contatto con un territorio autentico e spesso poco conosciuto.
È ideale per chi cerca un cammino spirituale ma non esclusivamente religioso, dove il silenzio, la natura e la semplicità diventano strumenti di riconnessione interiore. La presenza di luoghi francescani, di santuari, conventi e figure carismatiche della devozione sarda arricchisce il viaggio di significati profondi, offrendo occasioni di riflessione e di ascolto.
Il Cammino Francescano in Sardegna è particolarmente indicato per chi ama i paesaggi rurali, le pietre antiche, i villaggi senza tempo e le relazioni autentiche con le persone del posto.