Cammino dei Beati in Sardegna: 5 tappe tra Barbagia, storia e natura

Il Cammino dei Beati attraversa in 5 tappe la Barbagia orientale, collegando Galtellì, Orosei, Dorgali, Oliena e Orgosolo. Un percorso di 90 km tra sentieri, boschi e paesi sardi con forte identità storica, culturale e paesaggistica.

Mag 16, 2025 - 13:36
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Cammino dei Beati in Sardegna: 5 tappe tra Barbagia, storia e natura

Il Cammino dei Beati in Sardegna è un percorso escursionistico suddiviso in cinque tappe, che si sviluppa in ambito barbaricino attraversando territori compresi tra i comuni di Galtellì e Orgosolo, passando per Orosei, Dorgali e Oliena.

Si tratta di un itinerario che si estende per oltre 85 chilometri, caratterizzato da dislivelli significativi e una varietà ambientale che comprende rilievi collinari, tratti di bassa montagna, aree rurali e strade secondarie poco trafficate.

Lungo il cammino si incontrano borghi noti per la loro identità culturale e religiosa, ma anche ambienti naturali di valore paesaggistico, che rendono il tracciato adatto a escursionisti in buone condizioni fisiche, dotati di attrezzatura adeguata e abituati a camminare su terreni misti.

Storia del cammino

L’itinerario prende il nome da alcune figure religiose sarde che hanno avuto un forte legame con i territori attraversati. In particolare, il tracciato collega i luoghi legati alla Beata Antonia Mesina, al Beato Francesco da Lula e alla Venerabile Maria Gabriella Sagheddu, figure centrali della devozione popolare novecentesca e simboli di valori condivisi all’interno delle comunità locali.

Il cammino si inserisce in un contesto di valorizzazione del patrimonio immateriale legato alla religiosità popolare, ma anche del patrimonio materiale rappresentato da chiese, santuari, eremi e cappelle di campagna, spesso situati in posizioni periferiche o poco accessibili. L’iniziativa ha l’obiettivo di incentivare forme di turismo sostenibile, legate al camminare, alla conoscenza dei territori interni e alla riscoperta di percorsi di collegamento storici e secondari, oggi spesso in disuso.

Le tappe del cammino

Il Cammino dei Beati è articolato in cinque tappe, con lunghezze e dislivelli variabili, per un totale di circa 90 chilometri e un dislivello complessivo significativo. Le caratteristiche altimetriche e morfologiche rendono il percorso adatto a escursionisti con esperienza, in particolare in presenza di zaini con carico completo e condizioni meteorologiche stabili.

Tappa 1: Galtellì – Orosei

(12,5 km, +871 m D+, 883 m D–, 3h 30’)

La prima tappa inizia nel centro di Galtellì, borgo noto per il suo centro storico ben conservato e per la Chiesa del Santissimo Crocifisso, dove è custodita una croce lignea venerata. Uscendo dall’abitato si attraversano antichi percorsi pastorali che si inoltrano tra le colline, con un’alternanza di salite e discese che offrono panorami aperti sulla Valle del Cedrino.

Il tracciato prosegue in direzione sud-est, passando per aree boschive e zone di macchia mediterranea, con affacci sulla piana di Orosei. A Orosei sono visitabili numerose chiese storiche, tra cui San Giacomo e Sant’Antonio Abate, oltre al quartiere medievale di Sa Marina.

Tappa 2: Orosei – Dorgali

(22 km, +935 m D+, 515 m D–, 6h 30’)

La seconda tappa è tra le più impegnative in termini altimetrici e chilometrici. Si lascia Orosei percorrendo strade rurali e sentieri che risalgono le pendici del Monte Tuttavista, da cui si apre una vista ampia sulla costa orientale. Si attraversano aree forestali ricche di lecci e corbezzoli, oltre a tratti di pascolo e antichi stazzi.

La salita prosegue fino ai pressi dell’altopiano che introduce a Dorgali, con alcune varianti che passano per la zona di Ispinigoli, dove si trova l’omonima grotta e una dolina carsica di grande interesse geologico. L’ingresso a Dorgali avviene da nord-est, in prossimità del centro artigianale, noto per la produzione di ceramiche, filigrana e pane carasau.

Tappa 3: Dorgali – Oliena

(18,77 km, +331 m D+, 576 m D–, 5h 30’)

La terza giornata prevede una progressione meno faticosa rispetto alla precedente, grazie al dislivello contenuto. Dopo aver attraversato il centro storico di Dorgali, il cammino si dirige verso sud-ovest, seguendo un tracciato in discesa che si snoda tra terreni agricoli, vigneti e campi coltivati.

Lungo il percorso si incontrano zone di interesse naturalistico, con scorci sulle pendici del Supramonte. L’arrivo a Oliena, borgo ai piedi del massiccio calcareo, consente di visitare il centro abitato e i luoghi legati alla Venerabile Maria Gabriella Sagheddu.

Tappa 4: Oliena – Orgosolo

(24,41 km, +943 m D+, 475 m D–, 7h)

Questa è la tappa più lunga e con il dislivello positivo più marcato dell’intero cammino. Il tracciato risale verso le aree interne della Barbagia, attraversando ambienti collinari, pascoli e tratti montani che costeggiano il versante occidentale del Supramonte.

Dopo i primi chilometri si raggiunge la zona della Valle di Lanaitho, dove sono presenti siti archeologici di rilievo, tra cui il villaggio nuragico di Sa Sedda ‘e Sos Carros. Il cammino prosegue in salita fino all’altopiano che conduce a Orgosolo, noto per i suoi murales storici, che decorano le vie del centro. Da segnalare anche la chiesa di San Pietro, situata su un’altura a breve distanza dal paese.

Tappa 5: Orgosolo – Ovaddutzai

(8 km, +400 m D+, 400 m D–, 2h 30’)

La tappa finale inizia ad Orgosolo e prosegue fino alla località di Ovaddutzai, che dista all’incirca 8 km. Per quest’ultima tappa, si seguono le orme della beata Antonia Mesina, che consentono di arrivare fino al luogo del suo martirio.

Il cammino in bicicletta

Il Cammino dei Beati può essere percorso anche in bicicletta, a patto che si utilizzi un mezzo adatto a tratti misti e a dislivelli marcati. L’itinerario si sviluppa in buona parte su fondi sterrati, strade bianche e sentieri collinari che richiedono l’impiego di una mountain bike o, in alternativa, di una gravel bike con copertoni larghi e tassellati. Alcuni segmenti presentano pendenze significative e tratti tecnici, in particolare quelli in uscita da Orosei, nella discesa verso Oliena, e nella salita verso Orgosolo. In questi casi, potrebbe rendersi necessario spingere la bici a mano per brevi tratti.

I tempi di percorrenza in bici sono inferiori rispetto a quelli a piedi, ma occorre tenere in considerazione la fatica derivante dai continui cambi di pendenza, oltre alla necessità di fermarsi nei centri abitati per rifornimenti.

Come arrivare al cammino

Il punto di partenza del Cammino dei Beati si trova nel comune di Galtellì, in provincia di Nuoro, raggiungibile principalmente dalla costa nord-orientale della Sardegna. L’aeroporto più vicino è quello di Olbia Costa Smeralda, situato a circa 120 km, da cui si può proseguire in auto a noleggio o con autobus di linea, effettuando eventualmente un cambio a Nuoro o a Orosei.

Per quanto riguarda il termine del cammino, il rientro da Orgosolo può avvenire passando da Nuoro, distante circa 20 km, collegata tramite autobus locali.

Il periodo migliore per percorrerlo

Le condizioni ideali per percorrere il Cammino dei Beati si verificano nei mesi primaverili (aprile – giugno) e autunnali (settembre – ottobre). In primavera, il clima è generalmente stabile e le temperature gradevoli, con giornate più lunghe e buona visibilità; in autunno, le temperature si mantengono miti e i paesaggi mostrano tonalità calde, con ridotto rischio di affollamento. Durante l’estate, le alte temperature e la scarsità di punti d’ombra rendono il percorso meno agevole, mentre in inverno è possibile trovare fango, condizioni meteorologiche instabili e giornate troppo corte per affrontare con serenità tappe di media o lunga durata.

Consigli per affrontare il cammino

Il Cammino dei Beati si estende per circa 90 km con un dislivello positivo complessivo di oltre 3600 metri, distribuito in maniera variabile tra le cinque tappe. I fondi sono generalmente sterrati o su sentiero, con brevi tratti asfaltati nei pressi dei centri abitati. I tratti in salita e discesa più impegnativi si trovano nelle tappe 2 (Orosei – Dorgali) e 4 (Oliena – Orgosolo), mentre la tappa 5, pur essendo la più breve, presenta pendenze concentrate in un tratto ridotto. È consigliabile utilizzare scarponcini da trekking con buona aderenza, zaino da 30-40 litri, abbigliamento tecnico traspirante e dotarsi di tracce GPX aggiornate.