Tenerife dice basta al turismo di massa: arrivano tassa ecologica e limiti giornalieri

Anche il paradiso ha i suoi limiti: tra sentieri bloccati, nuove tasse e proteste di piazza, l’isola più amata delle Canarie corre ai ripari per difendersi dall’overtourism

Mag 16, 2025 - 13:36
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Tenerife dice basta al turismo di massa: arrivano tassa ecologica e limiti giornalieri

Negli ultimi anni la Spagna ha deciso di alzare la voce contro il turismo incontrollato e Tenerife, l’isola più gettonata tra quelle delle Canarie, non è da meno e anzi non è più disposta a restare a guardare.

Dopo che oltre 4,3 milioni di turisti internazionali hanno affollato le Canarie solo nel primo trimestre del 2025, l’isola più visitata dell’arcipelago annuncia un giro di vite: limiti giornalieri ai visitatori, prenotazioni obbligatorie per i sentieri più frequentati e, udite udite, persino una nuova tassa ecologica.

Le immagini delle manifestazioni di aprile, con striscioni che urlavano “le Canarie hanno un limite”, hanno fatto il giro del mondo e ora qualcosa sembra stia iniziando a muoversi davvero. Dopo le restrizioni sugli affitti turistici ad Alicante e il raddoppio della tassa di soggiorno a Barcellona, anche Tenerife prende esempio e lancia un messaggio chiaro: il turismo è il benvenuto, ma con rispetto per il territorio e chi ci vive.

Anaga e Teide: prenotazioni online, limiti e tassa verde 

Il Parco Rurale di Anaga, sul suggestivo versante nord di Tenerife, è una delle prime aree a essere coinvolte nelle nuove misure. Con le sue montagne spettacolari e dal profilo drammatico, le spiagge vulcaniche e i piccoli e caratteristici villaggi agricoli dove il tempo sembra essersi fermato, Anaga è un vero gioiello naturalistico. Proprio per questo, il consiglio comunale ha di recente approvato una mozione che introduce un tetto massimo di visitatori giornalieri e il blocco dei pullman turistici in alcune zone dal gennaio scorso.

Ma non è tutto qui, le novità e le restrizioni – a fin di bene – continuano a Tenerife. Anche il Parco Nazionale del Teide, dove svetta il vulcano più alto di Spagna e patrimonio Unesco, entrerà in modalità “accesso regolato”. Verrà attivato un sistema di prenotazione online per alcuni sentieri, e chi vuole raggiungere la vetta dovrà pagare un’eco-tassa, pensata per finanziare il mantenimento dell’area. In più, arriveranno telecamere di sorveglianza per monitorare il flusso di turisti e prevenire sovraffollamenti.

Secondo alcune associazioni ambientaliste però, queste misure sono ancora troppo caute e non osano abbastanza: con circa 4 milioni di visitatori all’anno nel solo parco del Teide, si chiede un intervento più deciso per tutelare flora, fauna e risorse idriche già notevolmente sotto pressione.

Emergenza overtourism: le isole si ribellano, la Spagna corre ai ripari

L’overtourism è ormai un problema serio e tangibile, soprattutto nelle mete più esemplari e famose della Spagna. A Tenerife, come nel resto delle Canarie, i residenti denunciano persino un aumento esorbitante dei prezzi delle case, crisi idrica, traffico eccessivo e degrado ambientale. Una tensione che si è trasformata in protesta, con migliaia di persone in piazza a chiedere nuove regole, più eque e sostenibili.

Secondo alcuni studi, la Spagna potrebbe diventare la destinazione turistica più visitata al mondo entro i prossimi 15 anni. Ma a quale prezzo? Le autorità stanno cercando un equilibrio tra l’enorme flusso di viaggiatori e il benessere delle comunità locali, con soluzioni che spaziano da moratorie sugli affitti brevi alla promozione di un turismo più lento e consapevole.