Bufera su Achille Lauro per lo spot McDonald’s, i lavoratori scioperano (ecco cosa è successo)
L’ultima collaborazione di Achille Lauro, volto della nuova campagna pubblicitaria McDonald’s per il Crispy McBacon, si trasformato in un vero e proprio caso. Mentre la multinazionale cavalca lo stile cinematografico del cantante per promuovere panini e merchandising esclusivi, la Uiltucs – il sindacato che rappresenta lavoratori e lavoratrici del commercio, turismo e servizi – prende...

L’ultima collaborazione di Achille Lauro, volto della nuova campagna pubblicitaria McDonald’s per il Crispy McBacon, si trasformato in un vero e proprio caso. Mentre la multinazionale cavalca lo stile cinematografico del cantante per promuovere panini e merchandising esclusivi, la Uiltucs – il sindacato che rappresenta lavoratori e lavoratrici del commercio, turismo e servizi – prende posizione con una lettera aperta che non lascia spazio all’ambiguità.
Lauro, noto per il suo impegno sociale e per aver sostenuto negli anni battaglie a favore delle categorie più fragili, viene ora richiamato alla coerenza. Nel mirino c’è la decisione di legare il proprio volto a McDonald’s proprio mentre i lavoratori della catena – in gran parte giovani, donne, precari – hanno scioperato il 7 maggio in tutta Italia e “Non per un capriccio. – scrive Uiltucs Roma e Lazio – Ma per rivendicare un diritto sacrosanto: quello a una contrattazione aziendale decentrata che riconosca dignità, condizioni di lavoro e salario variabile legato alla produttività.
L’appello all’artista
Nel messaggio rivolto direttamente al cantante, la Uiltucs rievoca parole pronunciate da lui stesso nel 2021, quando dichiarava il proprio impegno per i diritti umani e per le persone più vulnerabili, dai bambini malati ai detenuti.
Sei un’icona per molti giovani – si legge nella lettera – anche per i giovani lavoratori della catena che oggi promuovi con la tua immagine. Testimoniare significa anche farlo con consapevolezza.
Al momento, Achille Lauro non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Intanto, lo spot prosegue e la sua diffusione ha grande visibilità. I sindacati promettono però di non fermarsi.
La vicenda apre un nuovo fronte nel rapporto tra celebrity marketing e responsabilità sociale, e pone un interrogativo sempre più pressante: può un volto noto sostenere un brand contestato senza prendere posizione?
La lettera aperta del sindacato ad Achille Lauro
Questa è la lettera aperta che la Uiltucs ha scritto ad Achille Lauro:
Caro Achille, ti scriviamo non solo come artista, ma anche, e soprattutto, come figura pubblica oggi associata all’immagine di McDonald’s Italia.
In queste ore migliaia di lavoratrici e lavoratori dei punti vendita McDonald’s di tutta Italia stanno scioperando. Non per un capriccio. Non per ribellarsi a un sistema. Ma per rivendicare un diritto sacrosanto: quello a una contrattazione aziendale decentrata che riconosca dignità, condizioni di lavoro e salario variabile legato alla produttività a chi, ogni giorno, tiene in piedi i ristoranti del brand che oggi ti vede protagonista. E che anche grazie a te vedrà aumentare i propri profitti.
Riteniamo opportuno, anzi necessario metterti al corrente della nostra protesta perché tu hai sempre dato voce a chi voce non ha, hai fatto della libertà un simbolo e del riscatto una bandiera. Per noi – si legge – sei l’Achille che nel 2021 dichiarava: ‘Da anni investo denaro, tempo e impegno per la tutela dei diritti umani, per i diritti delle persone abbandonate nelle carceri, per aiutare i bambini negli ospedali, per i ragazzi nelle comunità, per chi non ha una casa, per coloro che sono rimasti senza lavoro, per chiunque abbia bisogno di aiuto e per essere artefice e partecipe, nel mio piccolo, di una rivoluzione per cui la condizione sociale, culturale e umana delle classi deboli e discriminate possa cambiare definitivamente.
Chi lavora nei fast food è una classe debole: si tratta principalmente di giovani e donne con orari part time ed una flessibilità lavorativa ad esclusivo uso aziendale. Chiediamo un confronto vero con l’azienda, che oggi si sottrae a ogni tavolo nazionale con le rappresentanze sindacali maggiormente rappresentative; un sistema premiante trasparente e condiviso; diritti che vadano oltre il minimo previsto dal contratto nazionale, perché chi lavora nei fast food non merita lentezza nella crescita dei diritti per favorire la velocità nella crescita dei soli profitti aziendali.
Sei un’icona per molti giovani, anche per i giovani lavoratori della catena che oggi promuovi con la tua immagine. È per questo che ti chiediamo di ascoltarci, di informarti, se vorrai e – se lo riterrai giusto – di dare il tuo sostegno a questa battaglia fatta da chi prova a cambiare definitivamente le cose. Essere testimonial significa, a volte, anche testimoniare con consapevolezza. E noi siamo certi che tu, Achille, saprai farlo.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Leggi anche: