Blackout in Spagna, le destre attaccano le rinnovabili: un gioco al massacro

Molte cose si potrebbero dire sul black out accaduto in Spagna e fortunatamente durato solo alcune ore. La prima riguarda il prevedibile attacco delle destre (vedi giornali di oggi in Italia, anche) all’energia rinnovabile che ci farebbe rimanere al buio. Un attacco che arriva, peraltro, quando ancora le cause non sono state accertate. È un […] L'articolo Blackout in Spagna, le destre attaccano le rinnovabili: un gioco al massacro proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 30, 2025 - 13:46
 0
Blackout in Spagna, le destre attaccano le rinnovabili: un gioco al massacro

Molte cose si potrebbero dire sul black out accaduto in Spagna e fortunatamente durato solo alcune ore. La prima riguarda il prevedibile attacco delle destre (vedi giornali di oggi in Italia, anche) all’energia rinnovabile che ci farebbe rimanere al buio. Un attacco che arriva, peraltro, quando ancora le cause non sono state accertate. È un attacco così prevedibile, così senza senso, così banale che non meriterebbe neanche attenzione.

Perché, di nuovo come ormai da anni, qui si fa informazione senza mettere insieme i pezzi del problema. Ci aspetta un ponte del primo maggio con oltre 30 gradi, ma soprattutto l’ultimo rapporto della statunitense Noaa (National Ocean and Atmospheric Administration) ha certificato che a gennaio l’anidride carbonica ha toccato il livello record di 426.03 parti per milione, mentre aumentano tutte le fonti fossili, dal carbone al petrolio. Questo che significa? Che, anche ammesso che il problema sia legato all’intermittenza delle energie rinnovabili, è come se noi avessimo una navicella per salvarci la pelle da un pericolo imminente sul nostro pianeta, stessimo per partire, il motore avesse un problema e noi cominciassimo ad attaccare la navicella dicendo che è meglio restare sul pianeta e morire. Un paradosso, ma è quello che sta accadendo.

Purtroppo, nei prossimi giorni continuerà sicuramente la gara nel cercare di far passare le rinnovabili come instabili. Non è così. Anzitutto, perché utilizzare le fonti fossili significa dipendere dalla geopolitica e spesso da paesi politicamente in mano a dittature e autocrazie e questo crea instabilità. Secondo, perché se c’è qualcosa che ci può salvare quando c’è un black out è proprio l’eventuale accumulo di energia rinnovabile in proprio, qualcosa verso cui tutti dovremmo tendere. Produrre energia in autonomia è il vero sovranismo, si può fare solo con le energie rinnovabili, e ci rende definitivamente più stabili, specie se il consumo è basso e non esagerato.

Ma c’è un terzo punto ancora più importante: proprio l’utilizzo delle fonti fossili è ciò che provoca gli eventi estremi – tempeste di neve e vento, grandinate, alluvioni, trombe d’aria, tornado – che fanno regolarmente saltare reti e fornitura di energia. Succede ormai ovunque, di continuo, ricordo solo la terribile tempesta di neve nell’occidentale Texas che nel 2021 uccise decine e decine persone, a causa del freddo, morti a casa, dentro le macchine. Insomma davvero attaccare le fonti pulite, nelle quali la Spagna eccelle (con conseguente abbassamento anche delle bollette), è un vero gioco al massacro. Perché le rinnovabili, se non fosse chiaro, stabilizzano il clima.

C’è poi una seconda riflessione da fare. Poche ore di assenza di energia hanno generato un panico e un’angoscia in milioni e milioni di persone, improvvisamente esposte al rischio e vulnerabili. Abbiamo “scoperto” che senza elettricità ormai non si può fare più nulla, non si può mangiare, non si può bere, non si può comprare, non ci si può spostare. Senza energia elettrica si muore. Non siamo dunque sovrani su nulla, siamo anzi drammaticamente e cronicamente dipendenti, a differenza dei nostri antenati, da qualcosa di prodotto in maniera artificiale, da noi e che può venir meno in qualsiasi momento.

La domanda dunque è: ma perché non parliamo dalla mattina alla sera di questo problema? Perché il tema dell’energia viene relegato a una questione tecnica, ignorato dai media, mentre è una questione politica, democratica urgentissima? Lo è perché c’è un cambiamento climatico in atto, lo è perché ormai dall’energia e dall’elettricità dipendono tutte le nostre vite, lo è perché le soluzioni dovrebbero essere prese dalla politica non secondo ignoranza e pressioni delle lobby, ma consultando da un lato la scienza e dall’altro aprendo un dibattito partecipativo e democratico con i cittadini. Che quando è stato fatto, vedi referendum sul nucleare, è stato del tutto ignorato, visto che ciclicamente si torna a parlare di nucleare e oggi soprattutto. I media anche “di sinistra” si dovrebbero svegliare su questo, perché di energia e clima non parlano davvero mai, come ha certificato l’ultimo rapporto di Greenpeace sui media italiani.

E’ ormai giunta l’ora, anche, che le scelte energetiche dei paesi europei siano simili e coerenti. Che ogni paese, come già accade in alcuni ma non da noi, abbia un Comitato di scienziati che suggeriscano quali sono le scelte migliori nel campo più strategico di tutti. E che appunto la cittadinanza venga informata, invece di subire passivamente le scelte energetiche del governo di tutti. L’energia, e il modo in cui si produce, e le conseguenze di un tipo di fonte piuttosto che di un altra, andrebbe studiata nelle scuole come materia. Tutti dovrebbero essere preparati e consapevoli sul tema, perché ne va della nostra sopravvivenza e del nostro futuro. Ma soprattutto, il modo in cui produciamo energia racconta la nostra idea di mondo. Ogni fonte corrisponde a un’idea di mondo totalmente diversa (quella rinnovabile: orizzontale, diffusa, democratica).

Dunque quella energetica è una scelta che riguarda il modo in cui vogliamo o non vogliamo vivere. Altro che un problema per pochi di cui sono i tecnici a doversi occupare, perché questo è ciò che vogliono le lobby dei fossili, cittadini meno preparati e dunque più passivi. Se c’è allora una lezione che possiamo imparare dal caso spagnolo è proprio questa. Ed è forse la lezione più fondamentale di oggi.

L'articolo Blackout in Spagna, le destre attaccano le rinnovabili: un gioco al massacro proviene da Il Fatto Quotidiano.