Benedì il Palio dei somari: "La corsa della ripartenza dopo la pandemia. Oltre 50 nella delegazione"
Yuri Cardini, nel 2021 presidente dell’Associazione Sagra San Giuseppe. Racconta l’incontro con il Pontefice e gli omaggi che furono portati. "Dopo averci salutato, fece salire tutti accanto a lui per le foto" . .

di Laura Valdesi
SIENA
"Una giornata indimenticabile. Perché volevamo ripartire, dopo il covid, dando un segnale forte alla comunità". Yuri Cardini era presidente dell’Associazione Sagra San Giuseppe quando il 22 settembre 2021 una delegazione con tanto di sbandieratori e tamburini, in testa il sindaco Giacomo Grazi, ricevette l’abbraccio di Papa Francesco in Vaticano. "Siamo stati trattati con i guanti di velluto da una persona molto rispettosa e accogliente", aggiunge Cardini avvolgendo il nastro dei ricordi. "Una data che resterà impressa per tanto tempo nel calendario della nostra amministrazione", aveva sottolineato all’epoca Grazi.
Cardini, un gruppo molto numeroso partì per Roma.
"Una delegazione completa di sbandieratori e tamburini del Palio dei somari. Si prospettò la possibilità di partecipare all’udienza del pontefice. Visto che si usciva dal periodo buio della pandemia, volevamo che fosse un gesto significativo non solo per l’Associazione Sagra San Giuseppe ma per l’intera comunità torritese. Il 26 settembre, pochi giorni dopo, si sarebbe corso il palio rinviato a marzo per via del covid. Una ripartenza, insomma. Quando fu ufficiale l’udienza del mercoledì nell’aula Paolo VI ci fu una grande partecipazione".
Bandieratori e tamburini ma non solo.
"Furono coinvolte tutte le associazioni, oltre a quella che organizza la corsa, che contribuiscono a renderla possibile ma anche che facevano parte della comunità torritese. Dalla Misericordia alla Pubblica assistenza, alla banda locale. Un obiettivo importante andare dal pontefice, volevamo che fosse condiviso. C’era il sindaco Grazi naturalmente (il suo vice Natascia Volpi, l’assessore Roberto Trabalzini, anche il presidente di commissione Nico Faralli, ndr). Oltre alla diocesi, l’allora vescovo Stefano Manetti con il parroco di Torrita don Andrea Malacarne".
Come fu l’incontro con Papa Francesco?
"Lo salutammo io e il sindaco cercando di spiegargli brevemente le caratteristiche della nostra manifestazione. Ricordo che lo definì simpaticamente e in modo affettuoso il ’palio dei somarelli’. E fu poi molto disponibile e gentile facendo salire l’intero gruppo arrivato da Torrita accanto a lui. Lasciando che venissero scattate delle foto, si prestò volentieri".
Poi impartì una benedizione speciale.
"Sì, con noi c’era il Palio realizzato dall’artista Nico Posani, anche lui presente quel giorno, che sarebbe andato in premio alla contrada vittoriosa il 26 settembre (vinse Porta Nova, ndr). Lo benedì. E gli consegnammo, come Associazione, una riproduzione più piccola dell’opera, fatta sempre da Posani, mentre il sindaco dette al pontefice un piatto di ceramica con le caratteristiche identitarie del Comune. Una giornata indimenticabile".