Faccia a faccia col clochard. Aveva scritto al pontefice. Lui lo incontrò in Vaticano. Dopo la morte tutti in piazza
Davide accolto dalla comunità del Giglio: lunedì a San Pietro per il rosario. Le sue parole avevano fatto scattare l’invito a Roma. E il legame continua. .

Davide Negri non potrà mai dimenticare Papa Francesco che tre anni fa in risposta ad una sua lettera lo invitò in Vaticano per un’udienza privata. Ospite da tempo della Casa Famiglia della Caritas di Montevarchi, un luogo di accoglienza e condivisione in grado di garantire spesso una nuova occasione a chi ha dovuto fare i conti come lui con le difficoltà della vita, e diventato presidente dell’associazione "Indigenti Attenti", nel febbraio del 2022 rese possibile un abbraccio insperato e indimenticabile con il successore di Pietro. A favorire il viaggio quelle parole scritte per raccontare il suo vissuto, il percorso di rinascita, ma soprattutto il significato del progetto solidale cresciuto nella parrocchia di Santa Maria al Giglio.
Un’esperienza che da sempre si muove nella direzione tracciata da Bergoglio, "mettere al centro la spiritualità, l’attenzione ai poveri, la cura delle fragilità", come ha ricordato Grazia Guida, presidente Amici Casa della Carità in una riflessione condivisa da don Mauro Frasi, il parroco del Giglio, e che sprona a "costruire esperienze non solo operative o gestionali, ma profondamente radicate nel Vangelo". Ebbene, nel testo spedito dal Valdarno il 15 gennaio 2022 Davide chiedeva di poter illustrare di persona, insieme ai responsabili della struttura, l’itinerario compiuto negli anni e il coinvolgimento della comunità che ha creato una rete virtuosa. Capace di coinvolgere le generazioni ad esempio con progetti come la piattaforma e-commerce Clothest, ideata per raccogliere fondi grazie alla vendita sul web di abiti e accessori di seconda mano dei marchi dell’alta moda donati dalla popolazione. E che quella missiva inviata sperando di trovare un piccolo spazio nell’agenda infinita degli appuntamenti papali abbia invece colpito nel segno lo dimostrò la convocazione a stretto giro nella sede apostolica per il successivo 4 febbraio.
La delegazione, che oltre a Negri comprendeva don Mauro, don Andrea Cappelli e la responsabile di Clothest Letizia Baldetti, fu ricevuta nella Sala del Tronetto del palazzo apostolico la cui soglia venne varcata con comprensibile emozione dal gruppetto di valdarnesi. Breve, ma intenso il dialogo con Francesco che volle conoscere gli aspetti principali di un’attività quotidiana per il prossimo.
Al termine del colloquio, i rappresentanti delle tante persone che operano ogni giorno negli spazi parrocchiali del Giglio vennero esortati a leggere e rileggere un passo del capitolo 25 del Vangelo di Matteo: "Bisogna toccare con mano, farsi toccare dai fratelli poveri, toccare con mano le sofferenze degli altri e ripensare". Prima dei saluti il Papa ricevette in dono il poster con la frase di accoglienza della Casa famiglia firmato dagli ospiti, il libro "A metà strada" della Caritas di Montevarchi con storie di vita e dialogo fra giovani e bisognosi, un’immagine della Madonna del Giglio, un depliant di Clothest e un dolce tipico di Montevarchi.
Toccata nel profondo dalla notizia della scomparsa improvvisa di Francesco, la comunità del Giglio con don Mauro, che peraltro aveva incontrato in altre occasioni il pontefice "venuto dalla fine del mondo" e lunedì scorso era a Roma per la recita del Rosario in piazza San Pietro, opta per il silenzio e la preghiera, ma si associa alle parole di Maria Grazia Guida: "Grazie Papa Francesco per averci fatto respirare la tua idea di Chiesa povera, in uscita e in cammino per la pace".