Avvistato nuovamente dopo oltre 100 anni il coniglio Omiltemi (grazie all’aiuto degli abitanti locali)
Dopo oltre un secolo, il misterioso coniglio Omiltemi è stato finalmente riscoperto nelle remote foreste pluviali della Sierra Madre del Sur, in Messico. Questo piccolo mammifero, noto anche come Sylvilagus insonus, era scomparso dai radar scientifici dal lontano 1904, lasciando dietro di sé solo incerte segnalazioni e un’aura leggendaria. Il ritorno di questa specie endemica...

Dopo oltre un secolo, il misterioso coniglio Omiltemi è stato finalmente riscoperto nelle remote foreste pluviali della Sierra Madre del Sur, in Messico. Questo piccolo mammifero, noto anche come Sylvilagus insonus, era scomparso dai radar scientifici dal lontano 1904, lasciando dietro di sé solo incerte segnalazioni e un’aura leggendaria.
Il ritorno di questa specie endemica è il risultato di un lavoro paziente e capillare condotto per cinque anni dal biologo José Alberto Almazán-Catalán e il suo team, che hanno combinato tecnologie all’avanguardia con il prezioso supporto delle comunità locali. Grazie a trappole fotografiche, droni e interviste sul campo, i ricercatori sono riusciti a ottenere le prime prove visive inconfutabili dell’esistenza dell’animale nel suo habitat originario.
Il coniglio Omiltemi si distingue dalle specie più comuni per alcune caratteristiche fisiche uniche, come la coda corta e nera e un corpo più compatto, che in passato avevano favorito l’errata identificazione. Questi tratti distintivi sono oggi fondamentali per delineare strategie di conservazione efficaci.
Perché non si è fatto vedere per oltre 100 anni?
Determinante è stato il coinvolgimento degli abitanti locali, che da anni raccontavano di avvistamenti di un “coniglio dalla coda scura”, spesso ignorati dalla comunità scientifica. Solo attraverso la loro collaborazione attiva è stato possibile concentrare gli sforzi nelle aree più promettenti, dimostrando quanto sia cruciale integrare la conoscenza tradizionale nei progetti ecologici.
Le cause della sua lunghissima assenza sono molteplici: distribuzione geografica limitata, habitat difficile da esplorare, scarso interesse scientifico e confusione tassonomica hanno contribuito a renderlo praticamente invisibile per decenni.
La riscoperta di questo animale ha implicazioni importanti: il coniglio Omiltemi è un elemento chiave dell’equilibrio ecologico locale, poiché rappresenta una preda per predatori come puma, ocelot e gufi, e favorisce la dispersione dei semi, contribuendo alla rigenerazione della foresta.
Questo traguardo è parte del progetto globale Search for Lost Species di Re:wild, e segna la tredicesima riscoperta di successo. Una conferma che, con gli strumenti giusti e l’ascolto delle comunità, anche ciò che sembrava perduto può tornare a vivere nei nostri ecosistemi.
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