Addio a Mario Vargas Llosa, il mondo piange la scomparsa dello scrittore peruviano Premio Nobel per la Letteratura
La letteratura latinoamericana perde uno dei suoi massimi esponenti: Mario Vargas Llosa si è spento all’età di 89 anni nella sua casa di Lima, in Perù. Considerato uno degli autori più importanti del Novecento, Vargas Llosa è stato una figura centrale del cosiddetto “boom” letterario latinoamericano, movimento che ha portato la narrativa dell’America Latina all’attenzione...

La letteratura latinoamericana perde uno dei suoi massimi esponenti: Mario Vargas Llosa si è spento all’età di 89 anni nella sua casa di Lima, in Perù. Considerato uno degli autori più importanti del Novecento, Vargas Llosa è stato una figura centrale del cosiddetto “boom” letterario latinoamericano, movimento che ha portato la narrativa dell’America Latina all’attenzione del mondo tra gli anni Sessanta e Settanta.
Fu un periodo di straordinaria creatività letteraria che ha portato alla ribalta autori come Gabriel García Márquez, Julio Cortázar e Carlos Fuentes. A differenza dei suoi colleghi, però, Vargas Llosa si è spesso distinto per una narrativa più realista e una forte attenzione alle dinamiche del potere, alla corruzione, all’autoritarismo e ai drammi individuali inseriti in un contesto storico e sociale complesso.
Il Nobel per la Letteratura
Nel corso della sua lunga carriera, ha saputo spaziare tra romanzi, saggi, giornalismo e politica, conquistando nel 2010 il Premio Nobel per la Letteratura. L’Accademia svedese lo ha premiato per la sua “cartografia delle strutture del potere” e la sua capacità di raccontare le vicende individuali intrecciate con i grandi eventi storici.
Le sue opere più importanti
La sua opera prima, “La città e i cani” (1963), ambientata in un collegio militare peruviano, fu accolta con entusiasmo ma anche con polemiche, tanto che venne bruciata pubblicamente da alcuni ufficiali. Da lì in poi, la sua produzione si è arricchita di romanzi come “La casa verde”, “Conversazione nella Cattedrale”, “Pantaleón e le visitatrici”, e più tardi, successi internazionali come “La zia Julia e lo scribacchino” e “Avventure della ragazza cattiva”.
Ogni suo libro è stato un’esplorazione lucida e profonda dell’essere umano, della sua fragilità e del suo desiderio di libertà. La sua scrittura si caratterizza per una grande complessità narrativa, l’uso di tecniche innovative e una forte componente di critica sociale.
La biografia
Nato ad Arequipa nel 1936, ha vissuto e insegnato in diversi Paesi, tra cui Spagna, Francia e Inghilterra, rimanendo però sempre profondamente legato alla sua terra d’origine. Oltre alla scrittura, Vargas Llosa è stato un attivo intellettuale pubblico.
Ha scritto articoli e saggi su politica, cultura e attualità, e nel 1990 si è candidato alla presidenza del Perù, opponendosi al populismo di Alberto Fujimori, che lo sconfisse. Dopo questa esperienza, si è trasferito in Spagna, ottenendo anche la cittadinanza spagnola, e ha continuato a intervenire nei grandi dibattiti globali con uno spirito liberale e anticonformista.
Negli ultimi anni era tornato a vivere a Lima, dove aveva riconquistato l’ex moglie Patricia, dalla quale si era separato anni prima. La sua morte segna la fine di un’epoca per la cultura ispanoamericana e lascia un vuoto profondo nella comunità letteraria internazionale.
Va però precisato che Vargas Llosa, soprattutto negli ultimi decenni, è stato anche una figura considerata controversa. Se da giovane fu vicino alla sinistra radicale, negli anni ha spiazzato molti sostenitori per le sue prese di posizione politiche, fino ad appoggiare candidati di estrema destra come José Antonio Kast e la figlia del dittatore Alberto Fujimori, Keiko. Un cambiamento ideologico che ha generato delusione in chi lo aveva visto, un tempo, come simbolo di speranza.
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