Vigili, la nuova sede è più lontana. Contro il Comune il ricorso al Tar. Continua l’odissea di via Filzi
Al centro dell’iniziativa dell’istituto di credito proprietario dell’area c’è l’ordinanza per il ripristino del cantiere. Caneschi (Pd) solleva il caso: "Alla base ci sarebbe una lamentata illegittimità. Ora cosa si intende fare?" .

La storia, infinita, aggiunge un altro anello. E via Filzi, pare una via senza ritorno. Perchè la nuova caserma della polizia municipale rischia di restare una chimera, nel senso letterale del termine, alla luci un nuovo stop.
Alcune settimane fa l’amministrazione comunale ha emanato un’ordinanza per il ripristino nel cantiere nell’area dove è localizzato il comando dei vigili urbani. Contestualmente, ha comunicato il provvedimento all’istituto di credito capofila della proprietà. Ma dall’ufficio legale della Banca Iccrea è partito il ricorso al Tar.
Una novità emersa a seguito di un’interrogazione e la richiesta di accesso agli atti presentata nell’ultima seduta del consiglio comunale dal consigliere dem Alessandro Caneschi che ha chiesto lumi "sul ripristino dell’area, in termini di decoro, sicurezza e igiene, di via Fabio Filzi, interessata dal fallito cantiere della nuova sede della polizia municipale. Il soggetto proprietario sembrerebbe avere chiesto di ritirare l’ordinanza del Comune, emessa in sede di autotutela, per una lamentata illegittimità. Quali azioni l’amministrazione, a questo punto, intende mettere in atto per il ritorno a condizioni adeguate?".
L’assessore alle opere strategiche Marco Sacchetti ha assicurato una risposta scritta alla questione sollevata dall’esponente dem nell’aula consiliare.
Tuttavia, la decisione dell’istituto di credito rischia di aprire una nuova via a ostacoli nel tribolato percorso del progetto.
Un progetto che era nato come sigillo dell’operazione sicurezza voluta dal sindaco Ghinelli: riportare la caserma dei vigili del fuoco a Saione, il quartiere che nel 2015 era considerato critico, polveriera per qualcuno. Il quartiere che aveva ospitato per anni la sede, in affitto, di via Guelfa. Da qui la scelta di rilevare dalla diocesi la vecchia scuolina cattolica per ottocentomila euro e trasformarla. Un progetto iniziale da sei milioni di euro, poi lievitato nel tempo.
Un’operazione legata ad un leasing in costruendo, un pool di banche che rileva l’area, costruisce e poi si rifà con il tempo delle spese. I lavori erano iniziati nel 2021 ma si sono impantanati presto, di fronte ad una serie di ostacoli.
Sullo sfondo le polemiche delle prime ore, la scelta di aver puntato su una strada stretta e con uscita complicata. Il sindaco ha sempre replicato che quei problemi sarebbero stati risolti. Fino allo stallo per le difficoltà delle aziende che avevano vinto il bando, l’abbandono del cantiere, le lunghe trattative. Ora un nuovo, problematico intoppo.