Verso il Conclave, come funziona l'elezione che dovrà scegliere il successore di Papa Francesco?

Dopo la morte di Papa Francesco ora l’attenzione è tutta rivolta verso la scelta del suo successore. A deciderlo saranno i cardinali che parteciperanno al Conclave, che avviene a porte chiuse nella suggestiva Cappella Sistina. Un momento che segna da secoli la storia della religione e che, ogni volta, coinvolge milioni di fedeli. L’ultimo è stato quello di marzo 2013, avvenuto in una circostanza rara, ovvero non a seguito della morte di un Pontefice ma delle dimissioni di Benedetto XVI, lo stesso che ha apportato alcune modifiche alle regole per l’elezione del Papa. Indice Che cos'è il Conclave? I riti preliminari  Chi può votare? Come si svolge il voto? Quanti voti occorrono? Le fumate: segno dell'esito La proclamazione del nuovo Papa Che cos'è il Conclave? Il termine Conclave deriva dal latino "cum clave", che significa "chiuso a chiave". In pratica, è una riunione segreta dei cardinali chiamati a scegliere il nuovo Papa, dopo che il Pontefice precedente è morto o ha rassegnato le dimissioni. Questi cardinali si riuniscono nella Cappella Sistina, che per l'occasione è sigillata, per evitare qualsiasi contatto con l’esterno. Il Conclave non inizia prima del decimo giorno dalla morte del Papa, ma, se tutti i cardinali sono presenti, può iniziare anche qualche giorno in anticipo. La data di inizio può variare, ma deve rientrare nel limite dei 20 giorni dalla morte del Santo Padre. In ogni caso, anche se la convocazione può essere anticipata, ci sono precise regole da seguire. I riti preliminari  Prima che i cardinali inizino a votare, ci sono alcuni riti da rispettare. Il Camerlengo (addetto alla camera del sovrano) ha il compito di gestire gli affari correnti della Chiesa durante il periodo della sede vacante. Tra i gesti simbolici che compie a seguito della morte del Pontefice, c'è la distruzione dell'Anello del Pescatore e del Sigillo di Piombo, i simboli ufficiali. Inoltre, sono sigillate le stanze papali per proteggere i documenti fino all'arrivo del nuovo Papa. A partire dal 2013, poi, le regole del Conclave sono state riviste. Benedetto XVI, infatti, attraverso la lettera apostolica Normas Nonnullas, del 22 febbraio di quell’anno, ha introdotto modifiche per accelerare l'inizio del collegio stabilendo che, se tutti i cardinali sono presenti a Roma, l’elezione può avvenire prima del termine dei 15-20 giorni tradizionali. Chi può votare? Non tutti i cardinali hanno però diritto di voto. Possono partecipare al Conclave solo coloro al di sotto degli 80 anni - se qualcuno li compie durante la sede vacante o il Conclave, non perde il suo diritto di voto) - in base alla regola introdotta nel 1970 da Paolo VI. Attualmente, il collegio cardinalizio conta 135 cardinali elettori, che per tutta la durata del Conclave dovranno soggiornare nella residenza Santa Marta. La pratica moderna vuole che il Papa venga scelto tra i cardinali, anche se in teoria nulla vieta di eleggere anche un sacerdote o un laico, purché uomo, battezzato e celibe (condizioni che valgono anche per la nomina a vescovo). Come si svolge il voto? Il Conclave vero e proprio inizia con una messa concelebrata da tutti i cardinali nella Basilica di San Pietro. Nel pomeriggio, gli stessi si riuniscono nel Palazzo Apostolico, più precisamente nella Cappella Paolina, dove poi in processione si procede verso la Cappella Sistina, intonando le Litanie dei Santi, preghiere che fanno parte della tradizione cristiana da molti secoli. Dopo il giuramento, in cui i cardinali si impegnano a rispettare i vincoli della Costituzione apostolica, viene pronunciata la frase: “extra omnes” (fuori tutti), che invita tutti coloro che non hanno diritto di voto ad uscire dalla Cappella Sistina. A  quel punto si inizia con le votazioni. A pieno regime di possono raggiungere le quattro sessioni quotidiane, due al mattino e due al pomeriggio. Il voto è segreto e scrutinato attentamente secondo la Costituzione emanata da Giovanni Paolo II. Ogni cardinale scrive il nome del candidato su una scheda sotto la frase: “Eligo in Summum Pontificem”. Se, dopo un controllo preliminare, il numero di schede coincide con il numero dei votanti, si procede allo spoglio, altrimenti vengono bruciate e si annulla il voto. Tutto questo avviene a porte chiuse, senza nessuna interferenza esterna. Quanti voti occorrono? Per l’elezione del successore di Pietro, sono necessari due terzi dei voti, che in questo caso corrispondono a 90 voti su 135 votanti. Se non si raggiunge il quorum, si continua a votare. Quando l’elezione non avviene entro il 34° scrutinio, quindi dopo circa 10 giorni, si passa al ballottaggio tra i due cardinali che hanno ricevuto più consensi nello scrutinio precedente. Secondo le nuove modifiche, in particolare quella introdotta da Benedetto XVI nel 2007 - il "De aliquibus mutationibus in normis de electione Romani Pontificis" - la maggioranza di due terzi vale anche nel ballottaggio (in precedenza era sufficiente la maggioranza assoluta). 

Apr 28, 2025 - 14:34
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Verso il Conclave, come funziona l'elezione che dovrà scegliere il successore di Papa Francesco?

san pietro conclave

Dopo la morte di Papa Francesco ora l’attenzione è tutta rivolta verso la scelta del suo successore. A deciderlo saranno i cardinali che parteciperanno al Conclave, che avviene a porte chiuse nella suggestiva Cappella Sistina.

Un momento che segna da secoli la storia della religione e che, ogni volta, coinvolge milioni di fedeli. L’ultimo è stato quello di marzo 2013, avvenuto in una circostanza rara, ovvero non a seguito della morte di un Pontefice ma delle dimissioni di Benedetto XVI, lo stesso che ha apportato alcune modifiche alle regole per l’elezione del Papa.

Indice

  1. Che cos'è il Conclave?
  2. I riti preliminari 
  3. Chi può votare?
  4. Come si svolge il voto?
  5. Quanti voti occorrono?
  6. Le fumate: segno dell'esito
  7. La proclamazione del nuovo Papa

Che cos'è il Conclave?

Il termine Conclave deriva dal latino "cum clave", che significa "chiuso a chiave". In pratica, è una riunione segreta dei cardinali chiamati a scegliere il nuovo Papa, dopo che il Pontefice precedente è morto o ha rassegnato le dimissioni. Questi cardinali si riuniscono nella Cappella Sistina, che per l'occasione è sigillata, per evitare qualsiasi contatto con l’esterno.

Il Conclave non inizia prima del decimo giorno dalla morte del Papa, ma, se tutti i cardinali sono presenti, può iniziare anche qualche giorno in anticipo. La data di inizio può variare, ma deve rientrare nel limite dei 20 giorni dalla morte del Santo Padre. In ogni caso, anche se la convocazione può essere anticipata, ci sono precise regole da seguire.

I riti preliminari 

Prima che i cardinali inizino a votare, ci sono alcuni riti da rispettare. Il Camerlengo (addetto alla camera del sovrano) ha il compito di gestire gli affari correnti della Chiesa durante il periodo della sede vacante. Tra i gesti simbolici che compie a seguito della morte del Pontefice, c'è la distruzione dell'Anello del Pescatore e del Sigillo di Piombo, i simboli ufficiali. Inoltre, sono sigillate le stanze papali per proteggere i documenti fino all'arrivo del nuovo Papa.

A partire dal 2013, poi, le regole del Conclave sono state riviste. Benedetto XVI, infatti, attraverso la lettera apostolica Normas Nonnullas, del 22 febbraio di quell’anno, ha introdotto modifiche per accelerare l'inizio del collegio stabilendo che, se tutti i cardinali sono presenti a Roma, l’elezione può avvenire prima del termine dei 15-20 giorni tradizionali.

Chi può votare?

Non tutti i cardinali hanno però diritto di voto. Possono partecipare al Conclave solo coloro al di sotto degli 80 anni - se qualcuno li compie durante la sede vacante o il Conclave, non perde il suo diritto di voto) - in base alla regola introdotta nel 1970 da Paolo VI.

Attualmente, il collegio cardinalizio conta 135 cardinali elettori, che per tutta la durata del Conclave dovranno soggiornare nella residenza Santa Marta.

La pratica moderna vuole che il Papa venga scelto tra i cardinali, anche se in teoria nulla vieta di eleggere anche un sacerdote o un laico, purché uomo, battezzato e celibe (condizioni che valgono anche per la nomina a vescovo).

Come si svolge il voto?

Il Conclave vero e proprio inizia con una messa concelebrata da tutti i cardinali nella Basilica di San Pietro. Nel pomeriggio, gli stessi si riuniscono nel Palazzo Apostolico, più precisamente nella Cappella Paolina, dove poi in processione si procede verso la Cappella Sistina, intonando le Litanie dei Santi, preghiere che fanno parte della tradizione cristiana da molti secoli.

Dopo il giuramento, in cui i cardinali si impegnano a rispettare i vincoli della Costituzione apostolica, viene pronunciata la frase: “extra omnes” (fuori tutti), che invita tutti coloro che non hanno diritto di voto ad uscire dalla Cappella Sistina.

A  quel punto si inizia con le votazioni. A pieno regime di possono raggiungere le quattro sessioni quotidiane, due al mattino e due al pomeriggio. Il voto è segreto e scrutinato attentamente secondo la Costituzione emanata da Giovanni Paolo II. Ogni cardinale scrive il nome del candidato su una scheda sotto la frase: “Eligo in Summum Pontificem”.

Se, dopo un controllo preliminare, il numero di schede coincide con il numero dei votanti, si procede allo spoglio, altrimenti vengono bruciate e si annulla il voto.

Tutto questo avviene a porte chiuse, senza nessuna interferenza esterna.

Quanti voti occorrono?

Per l’elezione del successore di Pietro, sono necessari due terzi dei voti, che in questo caso corrispondono a 90 voti su 135 votanti. Se non si raggiunge il quorum, si continua a votare.

Quando l’elezione non avviene entro il 34° scrutinio, quindi dopo circa 10 giorni, si passa al ballottaggio tra i due cardinali che hanno ricevuto più consensi nello scrutinio precedente. Secondo le nuove modifiche, in particolare quella introdotta da Benedetto XVI nel 2007 - il "De aliquibus mutationibus in normis de electione Romani Pontificis" - la maggioranza di due terzi vale anche nel ballottaggio (in precedenza era sufficiente la maggioranza assoluta). 

Le fumate: segno dell'esito

Uno dei simboli più significativi durante il Concave sono le fumate provenienti dalla stufa installata all’interno della Cappella Sistina. Ogni due scrutini consecutivi - quindi grosso modo due volte al giorno - i fogli vengono bruciati e il fumo fuoriesce da un comignolo, ben visibile da Piazza San Pietro.

Se non c’è un risultato positivo, esce la fumata nera. Se il Papa è stato scelto, invece, a indicarlo al mondo è la fumata bianca. Ovviamente, se l'elezione del nuovo Pontefice avviene al termine della prima sessione di voto, mattutina o pomeridiana, si procede subito alla fumata, senza attendere oltre.

Il fumo è dato dalla combustione delle schede dei voti insieme a delle sostanze che ne definisce il colore, soprattutto se deve essere evidente che sia bianco.

La proclamazione del nuovo Papa

Una volta eletto, il cardinale decano chiede al nuovo Papa se accetta l’elezione e quale nome intende assumere. Dopodiché il cardinale protodiacono, affacciandosi alla grande finestra della loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro, annuncia ai fedeli: “Nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam!” ("Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa!").

Con l'annuncio alla piazza e con la prima apparizione in pubblico del nuovo Papa, inizia ufficialmente il pontificato.