Verifica congruità costi manodopera negli appalti: il parere del MIT

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Mag 7, 2025 - 09:39
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Verifica congruità costi manodopera negli appalti: il parere del MIT

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Verifica della congruità dei costi della manodopera negli appalti pubblici: analisi del parere MIT n. 2993/2024 a cura del Dottor Luca Leccisotti.


Introduzione: il principio di congruità della manodopera nel Codice dei Contratti Pubblici

Il D.Lgs. n. 36/2023, con l’introduzione dell’art. 11, ha rafforzato il principio dell’applicazione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) di settore negli appalti pubblici, imponendo alle stazioni appaltanti (S.A.) di indicare nei bandi di gara i CCNL applicabili e agli operatori economici (O.E.) di garantire livelli di tutela equivalenti per i lavoratori impiegati nell’appalto.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), con il parere n. 2993 del 6 dicembre 2024, ha fornito chiarimenti interpretativi sulla verifica della congruità del costo della manodopera, delineando quando e come debba essere effettuata tale verifica e specificando i casi in cui può essere omessa.

Questa analisi si pone l’obiettivo di esaminare le indicazioni del MIT, evidenziando l’impatto pratico per le amministrazioni aggiudicatrici e gli operatori economici, con particolare riferimento ai lavori pubblici e agli appalti di servizi.

La verifica della congruità della manodopera: obblighi e deroghe

Il MIT chiarisce due quesiti fondamentali relativi alla verifica della congruità del costo della manodopera nei contratti pubblici:

  1. La verifica è sempre obbligatoria, anche quando l’O.E. adotta il medesimo CCNL previsto dalla S.A. e indica i medesimi costi della manodopera?
  2. La verifica della congruità è obbligatoria anche nei lavori pubblici?

a) L’esenzione dalla verifica in caso di corrispondenza tra CCNL e costi della manodopera

Il MIT afferma che la verifica può essere omessa nel caso in cui il primo classificato in graduatoria applichi il CCNL indicato dalla stazione appaltante e riporti esattamente il costo della manodopera stabilito nel bando di gara. Tale principio si fonda sull’idea che, in assenza di scostamenti rispetto ai valori predefiniti dalla lex specialis, non vi sia necessità di un controllo ulteriore.

L’unica eccezione si verifica quando l’operatore economico introduce varianti o migliorie che comportano un impiego aggiuntivo di manodopera. In tal caso, la stazione appaltante dovrà verificare se il costo della manodopera dichiarato sia effettivamente congruo rispetto alle prestazioni aggiuntive offerte.

b) La verifica obbligatoria per i lavori pubblici

Diversamente dagli appalti di servizi e forniture, il MIT specifica che la verifica della congruità della manodopera deve sempre essere effettuata per i lavori pubblici, indipendentemente dall’applicazione del CCNL indicato dalla S.A.

Questa previsione si fonda su due disposizioni normative:

  • Art. 29, comma 10, D.L. n. 19/2024, che stabilisce che prima di procedere al saldo finale dei lavori, il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) deve verificare la congruità dell’incidenza della manodopera sull’opera complessiva.
  • Art. 3 del D.M. 143/2021, che impone la verifica della congruità della manodopera impiegata mediante indici minimi di congruità riferiti alle singole categorie di lavori.

Tale verifica ha una finalità antifrode, evitando che l’aggiudicatario possa sottodimensionare il costo della manodopera per ottenere un vantaggio competitivo sleale o per aggirare gli obblighi retributivi minimi.

Implicazioni operative per stazioni appaltanti e operatori economici

a) Maggiore certezza nei controlli per gli appalti di servizi e forniture

Per gli appalti di servizi e forniture, il chiarimento del MIT consente alle stazioni appaltanti di semplificare le procedure di verifica nei casi in cui l’O.E. applichi il medesimo CCNL indicato nel bando e rispetti i costi della manodopera predefiniti. Questa interpretazione riduce il rischio di contenziosi e garantisce un maggiore allineamento con il principio di semplificazione amministrativa.

b) Obblighi stringenti per i lavori pubblici

Per i lavori pubblici, la verifica della congruità della manodopera rimane un passaggio obbligatorio e deve essere effettuata prima della liquidazione del saldo finale. Questa disposizione impone un onere significativo per le amministrazioni aggiudicatrici, che dovranno:

  • Implementare strumenti di controllo specifici per monitorare il rispetto dei minimi retributivi;
  • Richiedere agli O.E. una documentazione dettagliata sulla manodopera impiegata;
  • Evitare ritardi nella liquidazione dei pagamenti a causa di verifiche tardive o incomplete.

c) Possibili criticità interpretative e margini di discrezionalità

Nonostante il chiarimento del MIT, permangono alcune aree di incertezza che potrebbero generare contenziosi, tra cui:

  1. Definizione dei criteri per la verifica delle varianti migliorative: in assenza di linee guida specifiche, le S.A. potrebbero adottare criteri difformi, con il rischio di disparità di trattamento tra gli operatori economici.
  2. Determinazione degli indici minimi di congruità: il riferimento al D.M. 143/2021 impone parametri rigidi per i lavori pubblici, ma non chiarisce se tali criteri possano essere adattati in caso di contratti particolarmente complessi o innovativi.
  3. Possibilità di impugnazione della verifica di congruità: in caso di esito negativo, l’operatore economico potrebbe contestare la valutazione della S.A., rallentando la procedura di liquidazione.

Conclusioni: un quadro più chiaro, ma con margini di miglioramento

Il parere MIT n. 2993/2024 offre una maggiore certezza giuridica sulle modalità di verifica della congruità della manodopera negli appalti pubblici, introducendo un principio di semplificazione per i servizi e le forniture e confermando un controllo più stringente per i lavori pubblici.

Resta tuttavia necessario un intervento normativo o regolamentare per:

  • Definire in modo più preciso i criteri di valutazione delle varianti migliorative;
  • Fornire indicazioni operative per l’attuazione dell’art. 29, comma 10, D.L. 19/2024;
  • Standardizzare i metodi di verifica della congruità per ridurre il rischio di interpretazioni difformi tra le diverse stazioni appaltanti.

L’obiettivo finale deve essere quello di garantire trasparenza, equità e tutela dei lavoratori, evitando al contempo inutili appesantimenti burocratici per gli operatori economici e le amministrazioni.

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