Si insedia monsignor Cannistrà. Domenica l’ordinazione in Cattedrale
Due ore prima della celebrazione, il nuovo pastore della chiesa pisana incontrerà i giovani della diocesi nella parrocchia di San Torpé, gestita dai padri carmelitani scalzi. Poi raggiungerà il Duomo: la cerimonia.

Domenica pomeriggio monsignor Giovanni Paolo Benotto, arcivescovo emerito e amministratore apostolico della diocesi di Pisa, ordinerà in cattedrale padre Saverio Cannistrà che al termine della celebrazione entrerà nell’esercizio del governo dell’arcidiocesi come 85/o vescovo pisano. Catanzarese di nascita e pisano di adozione, Cannistrà ha infatti studiato a Pisa dal 1976 al 1980, come studente di Lettere dell’Università e alla Normale, laureandosi in Filologia romanza con il professor Gianfranco Contini con una tesi sul trovatore provenzale Peire d’Avernhe. A Pisa iniziò anche a frequentare i carmelitani scalzi di San Torpé, seguito da padre Enrico Bianucci, e il 24 ottobre del 1992 fu ordinato presbitero dall’arcivescovo Alessandro Plotti (concelebrante don Paolo Benotto). E qui è tornato nel 2021 (per un anno) dopo 12 anni vissuti da preposito generale dei padri carmelitani scalzi alla guida di circa 4 mila religiosi, di oltre 10 mila religiose e di 29 mila laici Cannistrà ha scelto un bastone pastorale in legno, con l’immagine dell’Agnello di Dio: "È stato - ricorda il prossimo arcivescovo - un regalo di una comunità di carmelitane scalze, che con questo dono hanno voluto dirmi che posso appoggiarmi sulla loro preghiera".
Mentre il motto del suo stemma episcopale è "Serva cor tuum", ovvero aggiunge Cannistrà, "una citazione da Proverbi 4,23: ‘Più di ogni cosa degna di cura custodisci il tuo cuore, perché da esso sgorga la vita’, ovvero un versetto su cui da tempo mi aveva fatto meditare una riflessione di Dietrich Bonhöffer, che si trova nella lettera scritta nel 1944 dal carcere per il battesimo del figlio del suo più caro amico".
Due ore prima del suo insediamento padre Cannistrà incontrerà i giovani della diocesi nella chiesa di San Torpé, gestita dai carmelitani scalzi. Poi, insieme a loro, si dirigerà a piedi fino a piazza dei Miracoli, dove incontrerà gli amministratori dei Comuni della diocesi, i tre rettori universitari, i vertici delle forze dell’rodine e le autorità civili e militari. Il saluto della società civile è affidato al sindaco Michele Conti e al prefetto Maria Luisa D’Alessandro alla presenza della deputazione dell’Opera della Primaziale guidata dal presidente Andrea Maestrelli. Alle 16.30 la messa con 25 vescovi, tra i quali ci sarà anche monsignor Botros Fahim Awad Hanna, già vescovo di Minya (Egitto) per i copti cattolici, che sarà uno dei due vescovi co-consacranti, insieme a monsignor Giovanni Paolo Benotto (l’altro è il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena e presidente della Conferenza episcopale toscana).
"Botros Fahim - rivela Cannistrà - fino a un mese fa era uno dei miei studenti in formazione a Roma. Lo accolsi nell’ordine quando ero generale. Portava nel cuore la vocazione per la vita religiosa fin dai tempi del seminario. Finalmente la visita delle reliquie di santa Teresa di Gesù Bambino nella sua diocesi lo ha confermato in questa chiamata", Ci sarà anche il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale emerito del Sinodo dei vescovi, originario di Barga, all’estremo nord della diocesi pisana, insieme a decine di conoscenti e amici, tra cui l’attuale preposito generale dell’ordine carmelitano, padre Miguel Marquez e il responsabile del centro Italia padre Gabriele Biccai.