Venticinque anni di Stilton: "Il lieto fine esiste per tutti"

Elisabetta Dami al Festival Letteratura per Ragazzi di Cento: "Scrivo per donare sorrisi"

Mag 9, 2025 - 05:48
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Venticinque anni di Stilton: "Il lieto fine esiste per tutti"

CENTO (Ferrara)

In occasione del Festival legato alla 46ª edizione del Premio di Letteratura per Ragazzi, organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, oggi alle 18 in Salone Carice arriverà la scrittrice Elisabetta Dami, mamma di Geronimo Stilton, un successo editoriale planetario che compie 25 anni.

Quanto è importante un premio di letteratura per ragazzi?

"È importantissimo, perché promuove la lettura tra i giovani e arricchisce le biblioteche scolastiche. I libri aiutano i ragazzi a crescere, sviluppano fantasia, logica, capacità di espressione e li accompagnano nei momenti importanti della vita. In un’epoca dominata dai social, è fondamentale ricordare quanto la lettura sia preziosa soprattutto ora che i più giovani cominciano spesso ad avere delle difficoltà a scrivere frasi complesse. La lettura allena la mente, aiuta a immaginare e a riflettere. È una vera ginnastica per il cervello e, in più, un libro è un amico che fa compagnia nei momenti della vita in cui si ha voglia di conoscere meglio se stessi e gli altri".

Secondo lei i giovani leggono ancora?

"Sì, i giovani leggeranno sempre perché avranno sempre bisogno di storie. I libri sono preziosi, sono finestre sul mondo e vanno proposti con passione anche nell’era digitale. Sta a noi adulti continuare a proporli nel modo e con le parole giuste".

Quali sono gli ingredienti del successo di Geronimo Stilton, tradotto in 52 lingue diverse?

"Ci vuole un po’ di avventura, tanti colpi di scena per tenere viva l’attenzione del lettore, ci vuole un po’ di humor per ricordare ai ragazzi che è importante anche sorridere insieme. E sono molto importanti i valori etici, che aiutano a crescere meglio e che sta a noi adulti trasmettere ai ragazzi. Valori come quelli di Geronimo: onestà, lealtà, sincerità, generosità, amicizia e gentilezza, un piccolo gesto che migliorala vita e cambia il mondo un cuore alla volta e il rispetto per gli altri e per la legalità".

Perché ha scelto la parola "felicità" per celebrare i 25 anni di Geronimo Stilton?

"Perché sono una persona felice e credo che i ragazzi oggi abbiano bisogno di speranza e positività. La felicità è un messaggio forte che arriva subito ai più giovani, e nei libri può diventare un compagno di vita che regala coraggio, sorrisi e lieti finali. Stilton nacque in un ospedale pediatrico per donare un sorriso ai bambini malati quando io facevo volontariato, lì imparai che sorridere insieme aiuta a vedere sempre il lato positivo della vita. Ed è il motivo per cui tutti i libri di Stilton hanno sempre una conclusione serena: ricordano che ciascuno di noi può scrivere un lieto fine alla propria storia. Com’ è stato per me".

Cioè?

"Sì, nasce da quando ho saputo di non poter aver figli. Leggendo la storia di Patch Adams che si vestiva da clown per donare un sorriso ai bambini malati decisi di fare volontariato per esprimere in modo diverso il mio istinto materno e per trasformare questo momento di dolore in un’energia creativa di gioia. Scoprii che se raccontavo storie buffe su questo topo, loro si distraevano scrivendo così un lieto fine per entrambi. Così è nato Geronimo, il mio modo di essere mamma per milioni di ragazzi nel mondo… ci sono tanti modi per sentirsi mamma… l’importante è reagire".

Qual è la novità dell’ultimo libro in uscita?

"È narrato da un lupo, simbolo di forza e solidarietà, ma come Geronimo racconta in prima persona e trasmette gli stessi valori universali. Da adesso in poi scriverò anche tante altre cose, sono già al secondo volume di questa saga e mi piacerebbe andare avanti a raccontare questo mondo di lupi ma anche di altri animali. Infiniti sono i libri che potrei scrivere in futuro, finché avrò la forza andrò avanti. E sì, Geronimo continuerà a esistere".

Com’è cambiato Geronimo in questi 25 anni?

"È un topo creativo, intellettuale, buffo, timido, tenero, pasticcione. È rimasto lo stesso nei valori, ma si è aggiornato nei dettagli, al passo con i tempi: ora usa il computer, il cellulare, vive una quotidianità simile alla nostra, sempre però con umorismo e in un mondo felice come Topazia dove torna sempre la pace perché i topi si rispettano la vicenda".

Perché ha scelto di non figurare mai in copertina dei libri di Geronimo?

"Perché i sogni dei ragazzi sono la cosa più importante. Loro credono che sia lui a scrivere le sue storie e allora ho voluto che fosse Geronimo a firmare. Sono convinta che il messaggio sia più importante della persona che lo trasmette. Quando io non ci sarò più i ragazzi continueranno a leggere Geronimo e l’importante è che rimangano i valori. La mia missione è fare felici i bambini. Lui rimarrà anche dopo di me".

Un saluto finale?

"A nome di Geronimo. Formaggiosi saluti a tutti, da tutti i vostri amici dell’isola di Topi e dell’Eco del Roditore e dalla mamma di Geronimo".