Valerio Scanu commenta la vittoria nella causa per diffamazione contro Fabri Fibra

La Corte di Cassazione ha messo la parola fine, dopo 12 anni, alla vicenda giudiziaria che ha visto contrapposti Valerio Scanu e Fabri Fibra L'articolo Valerio Scanu commenta la vittoria nella causa per diffamazione contro Fabri Fibra proviene da imusicfun.

Mag 9, 2025 - 22:08
 0
Valerio Scanu commenta la vittoria nella causa per diffamazione contro Fabri Fibra

Dopo dodici anni di battaglie legali, la Corte di Cassazione ha messo la parola fine alla lunga vicenda giudiziaria che ha visto contrapposti Valerio Scanu e Fabri Fibra, insieme alla Universal Music Italia. La terza sezione civile della Suprema Corte ha infatti confermato la condanna al risarcimento di 70.000 euro per diffamazione nei confronti del cantante sardo, chiudendo così un caso senza precedenti nel panorama della musica italiana.

Tutto era iniziato nel 2013 con l’uscita del brano “A Me Di Te”, contenuto nell’album “Guerra e Pace” di Fabri Fibra. Un testo dai toni graffianti e ironici, in cui – senza mai nominarlo esplicitamente – il rapper faceva riferimento alla canzone “Per tutte le volte che”, con cui Scanu aveva vinto il Festival di Sanremo nel 2010. Per Scanu, quel passaggio era chiaramente rivolto a lui e conteneva allusioni offensive e lesive della propria immagine. “Un attacco gratuito e inaccettabile”, ha dichiarato più volte.

Ospite del programma Rai La volta buona, Valerio Scanu ha commentato così l’esito del processo: “Tutte le parti risarcitorie si erano già concluse in appello. La Cassazione era l’ultimo tentativo per ribaltare la sentenza. Ma oggi è definitivo”. E aggiunge con amarezza: “La libertà di espressione va benissimo, purché non vada a ledere la dignità altrui. E invece gli insulti continuano. Continuerò a querelare”.

Scanu ha chiarito che non si tratta di una questione economica: “Io sono in una situazione privilegiata, guadagno bene. Non ho bisogno di quei soldi, non ricordo nemmeno se li ho già spesi. Ma non si può accettare che qualcuno venga infangato in quel modo. Io ne avrei chiesti anche di più”. Il cantante ha spiegato che all’epoca, a soli 22 anni, si era ritrovato bersagliato sui social senza capirne il motivo. Scoprì solo successivamente l’esistenza della canzone e decise di agire legalmente.

Fabri Fibra, da parte sua, non ha commentato la sentenza. In passato, però, aveva cercato di difendersi sostenendo che il brano fosse stato scritto in freestyle e in chiave ironica: “È solo un gioco, ma in pochi lo capiscono”, scrisse in un post del 2016. “Pensavo di potermi esprimere liberamente nei miei dischi, ma quando un testo finisce in tribunale, il contesto cambia”.

Nel 2015 il rapper era già stato condannato in sede penale a una multa e a un primo risarcimento di 20.000 euro. Ora la Cassazione ha stabilito anche il pagamento dei danni non patrimoniali, riconoscendo la “gravità del discredito” arrecato e la “rilevante risonanza” delle offese, amplificate dalla fama dell’artista e dal successo dell’album, che aveva ottenuto il disco di platino.

Si tratta di una sentenza storica per il mondo del rap italiano: è la prima volta che un artista del genere viene condannato per i contenuti di una sua canzone. “La musica è libertà – ha ribadito Scanu – ma insultare squallidamente una persona non è arte”.

Advertisement
Advertisement

L'articolo Valerio Scanu commenta la vittoria nella causa per diffamazione contro Fabri Fibra proviene da imusicfun.