Valditara introduce nuove regole per i compiti: cosa dovranno aspettarsi studenti e insegnanti?

Stop alle chat di mamme invasate o di ragazzi stanchi e stressati? Potrebbe essere questo l’obiettivo reale della nuova circolare di Valditara, Ministro dell’istruzione e del merito, che invita caldamente i docenti a programmare e pianificare accuratamente le verifiche da svolgere in classe e l’assegnazione di compiti da svolgere a casa. Una richiesta che sembra...

Apr 29, 2025 - 14:49
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Valditara introduce nuove regole per i compiti: cosa dovranno aspettarsi studenti e insegnanti?

Stop alle chat di mamme invasate o di ragazzi stanchi e stressati? Potrebbe essere questo l’obiettivo reale della nuova circolare di Valditara, Ministro dell’istruzione e del merito, che invita caldamente i docenti a programmare e pianificare accuratamente le verifiche da svolgere in classe e l’assegnazione di compiti da svolgere a casa.

Una richiesta che sembra rispondere alle costanti preoccupazioni di famiglie e studenti su vari temi: la distribuzione dei compiti all’ultimo minuto e il sovraccarico di verifiche. Sia mai che studino troppo e debbano imparare a gestire anche una copiosa mole di lavoro oltremodo in determinati giorni.

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Tuttavia, la circolare tocca anche il delicato tema dell’autonomia scolastica e della libertà dei docenti, pur riconoscendola, ma in un certo senso limitandola. Sebbene le scuole e gli insegnanti abbiano già preso già l’abitudine di evitare verifiche nello stesso giorno, i ragazzi e le ragazze corrono sempre il rischio che ciò avvenga, soprattutto nelle ultime settimane di scuola.

Nella circolare il Ministro richiama il DPR n. 275/1999, che “ha attribuito ai docenti ampi spazi decisionali in merito alla definizione della didattica e dell’attività di valutazione, compresa l’effettuazione di prove di verifica da parte degli alunni o dell’eventuale assegnazione di compiti da svolgere a casa“.

Fatta questa premessa, il Ministro, pur “apprezzando l’impegno quotidianamente profuso per una sempre più proficua collaborazione tra scuola e famiglie“, chiede appunto un’attenta pianificazione di verifiche e compiti. Il coordinamento tra docenti infatti, secondo Valditara:

Evita il rischio di concentrare le attività di verifica in classe e quelle personali di studio pomeridiano in un’unica giornata. In questo modo, si può garantire una più equilibrata distribuzione delle verifiche durante la settimana, evitando che i carichi di lavoro per gli studenti siano troppo condensati e gravosi, nonché assicurare una migliore organizzazione del tempo da dedicare allo svolgimento dei compiti pomeridiani, soprattutto in concomitanza con giornate festive.

La scuola – sottolinea il Ministro nella circolare – è il contesto educativo che deve creare le condizioni di serenità e fiducia per lo sviluppo armonico della personalità di tutti gli studenti.

La rivalsa del diario

Infine, la circolare conclude con un riferimento al registro elettronico:

Una corretta notazione dei compiti, oltre che sul registro elettronico anche sul diario personale/agenda degli studenti, soprattutto nel primo ciclo di istruzione ma non solo, potrà consentire una crescente autonomia da parte degli alunni nella gestione dei propri impegni scolastici, come già rappresentato nella nota prot. 5274 dell’11 luglio 2024, rendendo la consegna delle attività da svolgere a casa parte integrante della lezione stessa.

Perché tenere un diario è importante

Attenzione, che su quest’ultimo punto il Ministro può trovarci d’accordo. L’utilizzo delle app da parte di studenti e docenti ha tolto soprattutto ai primi una grossissima opportunità: tener conto di ciò che si dice in classe, degli assegni, delle annotazioni, delle varie comunicazioni. Tenere le fila, insomma, della gestione della propria vita scolastica.

Un uso quotidiano del diario, infatti, ha sempre aiutato gli studenti a prendere consapevolezza delle proprie responsabilità e a organizzare efficacemente il proprio tempo. Vanno bene le app, d’accordo, ma annotare a penna i compiti stimola gli studenti a prendersi cura del proprio apprendimento e a sviluppare abitudini di studio positive.

Pensateci: l’uso del diario, e dunque lo scrivere a mano, non è solo una tradizione scolastica, ma potrebbe essere visto come una pratica che supporta lo sviluppo di competenze organizzative e relazionali fondamentali per la crescita dei nostri ragazzi.

QUI la circolare del Ministero.

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