Fiorella Mannoia torna a Caracalla: “Niente da celebrare, ma tanti amici con cui cantare”

Fiorella Mannoia è pronta a incantare ancora una volta il pubblico delle Terme di Caracalla il 3 e 4 giugno 2025 L'articolo Fiorella Mannoia torna a Caracalla: “Niente da celebrare, ma tanti amici con cui cantare” proviene da imusicfun.

Apr 29, 2025 - 23:14
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Fiorella Mannoia torna a Caracalla: “Niente da celebrare, ma tanti amici con cui cantare”

Fiorella Mannoia è pronta a incantare ancora una volta il pubblico delle Terme di Caracalla. Il 3 e 4 giugno 2025 l’artista romana aprirà la stagione estiva con il suo nuovo spettacolo Semplicemente Fiorella, un concerto-evento che segna la sua terza esibizione consecutiva nella suggestiva cornice del complesso termale romano. Dopo aver celebrato i 55 anni di carriera nel 2023 e i suoi 70 anni nel 2024, quest’anno, dice, «non ho nulla da festeggiare, se non i colleghi che verranno a trovarmi e con i quali duetterò». Spiega la cantautrice al Messaggero.

Tra gli ospiti già annunciati figurano grandi nomi della musica italiana: Loredana Bertè, Edoardo Bennato, Brunori Sas, Fabrizio Moro, Francesca Michielin, Raf, Il Volo, Diodato, Tiromancino, Nek, Sal Da Vinci, Serena Brancale, e – notizia che entusiasma la Mannoia – anche Antonello Venditti. «Non abbiamo mai avuto occasione di collaborare musicalmente, ma ci rifaremo a Caracalla», racconta. Il brano che interpreteranno insieme? Non è ancora stato deciso, ma Fiorella Mannoia ammette un debole per Compagni di scuola e Ricordati di me: «Ma dove peschi, peschi bene», scherza.

Il titolo dello show nasce da un’idea scaramantica più che da un esercizio di vanità. «Ogni volta che ho usato il mio nome per uno spettacolo mi ha portato fortuna», spiega la Mannoia. Sul palco, sarà accompagnata ancora una volta dall’Orchestra Sinfonica Saverio Mercadante di Altamura, con la quale ha già collaborato in passato, per un repertorio riarrangiato in chiave sinfonica. Canzoni iconiche come Quello che le donne non dicono, Sally, Che sia benedetta e Il cielo d’Irlanda risuoneranno in una veste nuova. «Ho riscoperto anche il piacere di cantare Come si cambia, che avevo finito per stancarmi di eseguire», confessa.

Sempre attenta ai contenuti, Fiorella Mannoia non risparmia una riflessione sul panorama musicale attuale: «Oggi i testi mi lasciano basita. C’è una pochezza di linguaggio». Secondo l’artista, mancano canzoni che raccontino il disagio e l’indignazione delle nuove generazioni: «Possibile che i giovani non sentano l’urgenza di esprimere disappunto per quello che vivono?». Tra gli artisti del recente Festival di Sanremo, salva però chi è riuscito a uscire dai soliti cliché: Brunori, Lucio Corsi e Giorgia.

Alla domanda su un possibile duetto con Tony Effe, Fiorella Mannoia risponde con diplomazia ma chiarezza: «Nulla di personale contro di lui, ma preferisco Marracash: il suo è un rap che appartiene a un’altra categoria».

Presidente onoraria della fondazione Una nessuna centomila, la Mannoia è da sempre impegnata nella lotta contro la violenza di genere. Commentando l’appello di Gino Cecchettin agli artisti affinché riflettano sull’uso delle parole nelle canzoni, sottolinea: «Il linguaggio è povero e riflette pensieri poveri. Si sottovaluta l’impatto che le parole hanno sulle nuove generazioni».

Infine, un pensiero per Papa Francesco, figura alla quale era profondamente legata: «È stato una delle poche voci a opporsi alla follia della guerra e delle armi. Le sue parole sono state inascoltate, ma spero che il buonsenso torni a prevalere».

Il ritorno di Fiorella Mannoia a Caracalla promette di essere un abbraccio collettivo fatto di musica, amicizia e impegno, semplicemente Fiorella.

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