Quelli della notte, nostalgia canaglia

Massi Ma vi ricordate frate Antonino da Scasazza, lo sceicco Harmand, il rappresentante di pedalò della ditta Cesenautica? Sono passati esattamente...

Apr 30, 2025 - 04:52
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Quelli della notte, nostalgia canaglia

Massi
Ma vi ricordate frate Antonino da Scasazza, lo sceicco Harmand, il rappresentante di pedalò della ditta Cesenautica? Sono passati esattamente quarant’anni da Quelli della Notte e fu davvero una rivoluzione televisiva. Il 29 aprile 1985 prima puntata, ne sarebbero seguite altre trentadue, con un’unica pausa obbligata tra il 29 e il 30 maggio quando l’Italia si fermò (con il cuore in gola) per l’orrore dell’Heysel dove si giocava la finale di Coppa Campioni, Juventus-Liverpool. Renzo Arbore, l’ideatore, aveva portato l’improvvisazione al potere. E non era così semplice farlo in Rai e soprattutto a quell’ora. Alle 23 il cosiddetto late show era ancora un termine oltre che intraducibile, anche sconosciuto per i palinsesti della tv di Stato. Sì, c’era il varietà, ma poi dopo un paio d’ore finiva tutto. Arbore e la sua banda di amici riuscirono invece a tenere gli italiani incollati davanti al televisore, anche a un orario impensabile, e soprattutto riuscirono a tornare a farli ridere.

C’era spensieratezza perché si usciva da una stagione aspra e difficile, come quella degli Anni di Piombo. Nonostante tutto ci furono anche polemiche: l’arabo Harmand (Andy Luotto) a esempio, sparì nelle ultime puntate per le proteste delle comunità islamiche. Il successo di quelle trentatré puntate poteva essere replicato all’infinito – come accade ora in una televisione con pochissime idee e sempre le stesse – e invece con l’arrivare dell’estate del 1985 si fermarono. "Lo diceva Neruda che di giorno si suda – Ma la notte no!". Chapeau e nostalgia canaglia.