Usa-Russia, nuovi colloqui a Istanbul e scambio di prigionieri ad Abu Dhabi

Un passo dopo l’altro prosegue la normalizzazione dei rapporti tra Washington e Mosca iniziata con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. Una delegazione degli Stati Uniti si trova al consolato generale russo di Istanbul per nuovi colloqui con i rappresentanti di Mosca sul ripristino degli staff nelle rispettive sedi diplomatiche, dopo le riduzioni avvenute […] L'articolo Usa-Russia, nuovi colloqui a Istanbul e scambio di prigionieri ad Abu Dhabi proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 10, 2025 - 11:01
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Usa-Russia, nuovi colloqui a Istanbul e scambio di prigionieri ad Abu Dhabi

Un passo dopo l’altro prosegue la normalizzazione dei rapporti tra Washington e Mosca iniziata con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. Una delegazione degli Stati Uniti si trova al consolato generale russo di Istanbul per nuovi colloqui con i rappresentanti di Mosca sul ripristino degli staff nelle rispettive sedi diplomatiche, dopo le riduzioni avvenute con le sanzioni introdotte in seguito all’attacco russo all’Ucraina. I negoziatori russi sono guidati dall’ambasciatore russo a Washington, Alexander Darchiev, quelli americani da Sonata Coulter, vice assistente segretario di Stato per gli affari europei ed euroasiatici. Una prima tornata di colloqui sul ripristino delle attività delle ambasciate e dei servizi consolari si era tenuta sempre a Istanbul il 27 febbraio. “I colloqui saranno sostanziosi e andranno avanti per ore, ma al contempo difficilmente si protrarranno come il 27 febbraio”, ha detto alla Tass una fonte vicina ai negoziati. Due mesi fa i colloqui andarono avanti per oltre sei ore.

Un ulteriore segno di distensione dei rapporti è lo scambio di prigionieri avvenuto questa mattina ad Abu Dhabi. La Russia, riporta il Wall Street Journal, ha rilasciato Ksenia Karelina, donna con doppia cittadinanza russa e statunitense, condannata l’anno scorso a 12 anni di carcere dopo essere stata riconosciuta colpevole in Russia di tradimento per aver donato 52 dollari a un ente benefico ucraino con sede negli Stati Uniti. In cambio, gli Stati Uniti hanno liberato Arthur Petrov, cittadino russo e tedesco, arrestato nel 2023 a Cipro su richiesta degli Stati Uniti per presunta esportazione di dispositivi microelettronici sensibili.

Karelina è un’ex ballerina di 33 anni, cittadina russo-americana, che a metà agosto il Tribunale di Sverdlovsk, nella regione degli Urali a 1.500 chilometri da Mosca, ha condannato a 12 anni di carcere. Al termine di un’udienza a porte chiuse, i giudici l’hanno sentenziato che ha versato nei primi giorni del conflitto, la cifra di 51,80 dollari alla Ong Razom, un’organizzazione che fornisce assistenza materiale all’Ucraina. La Corte ha stabilito che questi fondi sono stati “utilizzati per l’acquisto di attrezzature mediche, armi e munizioni da parte delle forze armate di Kiev. Durante il processo, l’imputata ha confessato pienamente la sua colpevolezza”, hanno precisato i giudici. Karelina è originaria di Ekaterinburg, località della regione degli Urali, ma vive in California, dove è emigrata più di dieci anni fa e dove ha ottenuto la cittadinanza americana dopo aver sposato uno statunitense. È stata arrestata nel febbraio 2024 in Russia, mentre era andata a trovare i suoi nonni. Secondo i media russi, le agenzie delle forze di sicurezza russe hanno scoperto la donazione, risalente a due anni prima, esaminando il suo cellulare. “Ksenia ha ammesso di aver mandato questi soldi – disse all’epoca il suo avvocato, ma non pensava che sarebbero stati utilizzati per azioni anti-russe”.

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