Una PA al passo con i tempi attraverso la trasformazione digitale
lentepubblica.it La trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e i passaggi necessari: approfondimento del DG del Politecnico di Torino Vincenzo Tedesco. Interoperabilità dei sistemi e piattaforme tecnologiche basate su modelli predittivi: sono queste le dimensioni moderne che la PA italiana deve perseguire per applicare in modo corretto il processo di trasformazione digitale. L’obiettivo è giungere ad un […] The post Una PA al passo con i tempi attraverso la trasformazione digitale appeared first on lentepubblica.it.

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La trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e i passaggi necessari: approfondimento del DG del Politecnico di Torino Vincenzo Tedesco.
Interoperabilità dei sistemi e piattaforme tecnologiche basate su modelli predittivi: sono queste le dimensioni moderne che la PA italiana deve perseguire per applicare in modo corretto il processo di trasformazione digitale. L’obiettivo è giungere ad un servizio pubblico performante, efficiente, semplice e capace di rispondere in modo veloce e trasparente alle necessità dei cittadini.
Massimo Saverio Giannini sull’efficientamento della PA
Il tema dell’efficientamento dell’amministrazione dello Stato è oggetto di studio e di confronto da molti anni, già nel 1979, Massimo Severo Giannini, uno dei più grandi giuristi europei del 900 e fra i padri della nostra Costituzione, trai i limiti della PA individuava:
«il suo difficile aggiornamento del progresso tecnologico, cui seguiva l’obsolescenza degli ambienti di lavoro e l’assenza di competenze tecniche specializzate in grado di gestire «elaboratori e sistemi sofisticati».
Risulta quindi prioritario sostenere con piena convinzione politica, sostenuta da forti investimenti, un processo di trasformazione digitale senza precedenti, modernizzando le infrastrutture della nostra amministrazione pubblica, formando il capitale umano e rendendo quindi il sistema competitivo e in grado di affrontare le sfide di una modernità che appare sempre più connessa.
La trasformazione digitale della PA: passaggi necessari
Questa transizione per cui è necessaria la trasformazione digitale, sostenuta anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e da politiche specifiche, poggia le sue basi su strumenti digitali avanzati, tra cui spiccano il cloud e l’intelligenza artificiale (AI).
La formazione: le digital skill
Ovviamente il rinnovamento di un’organizzazione pubblica, passa attraverso il coordinamento di diverse iniziative progettuali applicando metodicamente il rafforzamento delle competenze digitali della popolazione lavorativa. In molte amministrazioni si stenta a considerare in modo strutturale il ruolo della formazione, elemento invece fondamentale per attualizzare il sistema organizzativo e motivare il capitale umano. Lo sviluppo e il rafforzamento delle “digital skill” deve diventare una missione per qualunque amministrazione pubblica, a maggior ragione quando si parla di università. In questa direzione non è possibile prescindere da una integrazione tra risorse informatiche e risorse umane: solo integrando tecnologia e competenza si possono affrontare le sfide odierne. L’attuale scenario impone alla PA, e agli atenei in primis, uno sforzo maggiore funzionale per accrescere la propria competitività, modernizzarsi e attrarre nuovi talenti.
Le soft skill digitali
Lo sviluppo ed il rafforzamento delle competenze digitali devono procedere di pari passo con lo sviluppo delle soft skill necessarie a supportare l’uso consapevole delle risorse tecnologiche disponibili e le modalità di lavoro smart: ormai si opera in contesti phygital in cui è necessario lavorare in team che operano in contesti “misti” – in presenza e da remoto.
Le soft skills digitali sono competenze relazionali e comportamentali che permettono di utilizzare efficacemente la tecnologia. Ecco alcune delle più importanti
- Knowledge Networking: Capacità di identificare, recuperare, organizzare e condividere conoscenze online.
- Virtual Communication: Abilità di comunicare efficacemente attraverso vari canali digitali.
- Digital Awareness: Consapevolezza nell’uso corretto degli strumenti digitali, proteggendo dati personali e privacy.
- Self Empowerment: Capacità di risolvere problemi complessi utilizzando strumenti digitali.
Conclusioni
In definitiva, per una corretta trasformazione digitale, la PA, e gli Atenei in particolare, devono investire in programmi di sviluppo professionale che includano sia aspetti tecnici che soft skill, promuovendo una cultura dell’apprendimento permanente. In tale processo si innesta anche l’offerta formativa predisposta dal Ministero della Pubblica Amministrazione attraverso il catalogo di formazione permanente “Syllabus” per i dipendenti della PA.
Infine, l’adozione di strumenti tecnologici avanzati deve essere accompagnata da una strategia chiara e condivisa, che coinvolga tutti i livelli dell’organizzazione. Solo così sarà possibile sfruttare appieno il potenziale delle competenze digitali e delle soft skill, creando un ecosistema lavorativo efficace, efficiente e innovativo.
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