Torna Milleorti per il Turismo per l’inclusione nel lavoro delle persone con disabilità intellettiva

Chi l’ha detto che il lavoro finisce quando si va in vacanza? Una risposta concreta a questa domanda giunge da Rimini, la capitale del turismo romagnolo: si chiama Milleorti per il Turismo ed è un progetto che trasforma dei semplici orti in vere e proprie palestre di vita, e le ferie in premi di riconoscimento....

Mag 2, 2025 - 07:39
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Torna Milleorti per il Turismo per l’inclusione nel lavoro delle persone con disabilità intellettiva

Chi l’ha detto che il lavoro finisce quando si va in vacanza? Una risposta concreta a questa domanda giunge da Rimini, la capitale del turismo romagnolo: si chiama Milleorti per il Turismo ed è un progetto che trasforma dei semplici orti in vere e proprie palestre di vita, e le ferie in premi di riconoscimento. E lo fa con uno spirito allegro, concreto e, soprattutto, inclusivo.

Il ritorno del progetto

Giunto ormai alla sua quinta edizione, Milleorti per il Turismo si configura come laboratorio sociale polivalente, dove crescono piante, relazioni, competenze e dignità. Ideato da Alberghi.it insieme all’associazione Crescere Insieme Odv ed alla cooperativa sociale Il Millepiedi, il progetto unisce trenta hotel della Riviera Romagnola – dieci in più rispetto al 2024 – con l’obiettivo di offrire opportunità lavorative a persone con disabilità intellettiva.

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Il cuore dell’iniziativa batte all’Area Verde Inclusiva di Casa Macanno, un’oasi a due passi dalla città dove ogni hotel adotta un orto e lo affida alle cure di un gruppo di lavoro speciale. A coltivare insalate e zucchine non ci sono contadini qualunque, ma giovani e adulti con disabilità, affiancati da educatori esperti, psicologi e agronomi. Qui si impara a rispettare gli orari, a lavorare in squadra, a comunicare, e, cosa non da poco, si scopre quanto può essere bello sentirsi parte di qualcosa.
Eugenio Quartulli, educatore e coordinatore del progetto, racconta con un sorriso il caso di Filippo, 23 anni. Dopo tre anni passati a maneggiare zappe e piantine, ha ottenuto un tirocinio in un supermercato Conad. «Per lui è stato un passaggio fondamentale: ha imparato a gestire le emozioni, ad arrivare puntuale, a prendersi cura delle sue mansioni con responsabilità. È maturato, ha trovato un suo posto nel mondo».

Le novità

Ma c’è di più. Quest’anno, grazie all’adesione di un numero sempre maggiore di albergatori, i lavoratori degli orti riceveranno anche un premio speciale: un viaggio a Firenze. Un’esperienza simbolica quanto concreta, per insegnare che anche le ferie sono parte integrante del ciclo lavorativo. «Se il lavoro è fatica e impegno, la vacanza è il giusto riconoscimento. Anche le persone con disabilità hanno diritto a questo binomio. È un messaggio forte, che ci auguriamo arrivi lontano», spiegano Lucio Bonini e Andrea Sacchetti, alla guida di Alberghi.it.
Perché sì, Milleorti per il Turismo non è solo un progetto agricolo o sociale. È una piccola rivoluzione culturale. Nata con l’idea di valorizzare le “diverse abilità”, ha dimostrato che l’inclusione non è beneficenza, ma co-produzione di valore. L’orto non è il fine, ma il mezzo, un pretesto per far incontrare dei mondi diversi: turisti, albergatori, cittadini, famiglie e istituzioni. E tutti, in questo contesto, imparano qualcosa. Soprattutto che la disabilità non è un limite, ma una risorsa, e che accogliere una persona fragile nel proprio staff può diventare un vantaggio per l’intero gruppo di lavoro.

Pronti a replicare il successo

Nel corso degli anni, come evidenziato nel report di impatto 2019-2020 curato da AICCON per l’Università di Bologna, il Mille Orti ha generato benefici su più livelli: i partecipanti hanno visto migliorare la loro autostima, le relazioni sociali, l’organizzazione del tempo, e soprattutto la percezione di sé come lavoratori. Le famiglie hanno potuto respirare, sentirsi parte di un percorso condiviso. Il territorio, grazie all’apertura del progetto alla cittadinanza, ha riscoperto il senso della solidarietà e della collaborazione, ed in molti casi sono nati veri e propri percorsi di cittadinanza attiva.

E non finisce qui. L’eco di Mille Orti ha raggiunto anche il mondo del turismo esperienziale: alcuni hotel, come il Corallo di Rimini, hanno integrato visite guidate all’orto nel pacchetto di accoglienza, offrendo agli ospiti l’opportunità di conoscere da vicino i protagonisti del progetto e, perché no, di sporcarsi le mani tra le aiuole. Un modo diverso per vivere la vacanza, imparando a guardare il territorio con occhi nuovi.

«Ogni volta che mettiamo a dimora una piantina, piantiamo anche un seme di futuro» dice Sabrina Gorini, presidente di Crescere Insieme. E ha ragione. Perché il futuro si costruisce così, con pazienza, con cura, con le mani nella terra e il cuore un po’ più leggero.

Esperienza vincente

Insomma, il Milleorti per il Turismo è la prova vivente che si può fare impresa, accoglienza e solidarietà insieme. Senza retorica, pietismi e forzature, solo con una buona dose di empatia, un pizzico di follia ed un amore profondo per le cose che crescono, anche – e soprattutto – quando crescono lentamente.
Se vuoi sapere dove alloggiare e contribuire al progetto, dai un’occhiata agli hotel che partecipano su www.alberghi.it. Chissà, magari il tuo prossimo soggiorno a Rimini sarà anche l’occasione per fare qualcosa di bello, per qualcuno che ha solo bisogno di essere messo nella giusta terra.

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