Tesla accusata dai sindacati di trattenere gli stipendi dei lavoratori malati alla gigafactory vicino a Berlino

Elon Musk contro tutti, anche contro chi lavora sostanzialmente per lui. Ossessionato dal lavoro (degli altri), porta avanti la sua principale creatura – Tesla – a suon di diritti negati e false convinzioni. L’ultima (in ordine cronologico) è la questione relativa ai certificati medici dei dipendenti del mega impianto di Grünheide, il primo stabilimento in...

Mar 18, 2025 - 17:49
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Tesla accusata dai sindacati di trattenere gli stipendi dei lavoratori malati alla gigafactory vicino a Berlino

Elon Musk contro tutti, anche contro chi lavora sostanzialmente per lui. Ossessionato dal lavoro (degli altri), porta avanti la sua principale creatura – Tesla – a suon di diritti negati e false convinzioni.

L’ultima (in ordine cronologico) è la questione relativa ai certificati medici dei dipendenti del mega impianto di Grünheide, il primo stabilimento in Europa inaugurato a marzo dello scorso anno in pompa magna e che si trova nella regione del Brandeburgo, a 45 chilometri di Berlino.

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Qui, denuncia il sindacato IG Metall, l’azienda di Elon Musk avrebbe trattenuto parte dello stipendio ai dipendenti malati e messo in discussione retroattivamente i certificati di malattia. In più, l’azienda avrebbe anche chiesto ai lavoratori di violare il segreto medico, costringendoli a rivelare diagnosi personali e, in alcuni casi, incoraggiandoli a firmare lettere di dimissioni.

IG Metall ha sottolineato che questo comportamento non è isolato, ma si ripete in numerosi casi, con l’azienda che ignora le esenzioni dal sequestro dei salari e non trasferisce neppure un euro a molti lavoratori malati. La denuncia del sindacato mette in luce una gestione autoritaria che mette sotto pressione i lavoratori, creando un clima di paura e insicurezza all’interno dell’impianto.

Chiedo alla direzione dello stabilimento di Grünheide di porre immediatamente fine a questa pratica – dice Dirk Schulze, direttore distrettuale di IG Metall Berlino-Brandeburgo-Sassonia. Bisogna porre fine alle intimidazioni del tutto inammissibili nei confronti dei colleghi. Per le persone colpite e le loro famiglie, è un onere incredibile se non sanno se il mese prossimo riceveranno un salario sufficiente per pagare l’affitto. L’approccio della gestione dell’impianto non è solo altamente dubbio e disumano, ma anche controproducente. Gli alti livelli di assenze per malattia non si combattono mettendo sotto pressione i dipendenti, ma migliorando le condizioni di lavoro.

In aggiunta, secondo i numeri del sindacato, i lavoratori dello stabilimento avrebbero presentato un numero di ricorsi legali 21 volte superiore alla media nazionale tedesca, un dato che Tesla ha minimizzato parlando di soli dodici casi mensili, accusando il sindacato di distorcere i fatti.

Impatto ambientale della Gigafactory in Germania

La costruzione della fabbrica Tesla nel Brandeburgo – nonostante sia stata a lungo opposta da centinaia di attivisti – ha avuto, come si immaginava, un significativo impatto sull’ambiente locale.

La regione, un’area agricola con terreni fertili, ha subito un profondo cambiamento a causa della enorme espansione industriale voluta dalla società di Elon Musk. L’impianto ha richiesto un rovinoso e vasto disboscamento e la trasformazione di terreni agricoli in aree industriali, con un conseguente deterioramento degli habitat naturali. L’uso intensivo di risorse idriche e l’inquinamento atmosferico dovuto alla produzione automobilistica, poi, hanno fatto il resto.

Inoltre, la costruzione ha suscitato preoccupazioni tra le comunità locali per l’impatto sulla biodiversità e sui corsi d’acqua circostanti.

Nonostante gli sforzi dichiarati (sulla carta) di Tesla per ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza energetica, i danni alla regione sono più che significativi e difficilmente si mitigheranno del tutto.

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