Tajani a Londra: "Il cessate il fuoco è il punto di partenza"
Il ministro: a Kiev l’Italia c’era, prossimo summit a Roma

A Kiev l’Italia c’era e in Europa l’Italia c’è. Tanto che "la prossima riunione ministeriale in formato “Weimar+“ (Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Regno Unito e Ue), si svolgerà il prossimo giugno a Roma". Se tra i ministri degli Esteri europei riuniti alla Lancaster House di Londra con i rappresentanti dell’Ucraina c’è "scetticismo" sull’apertura di Vladimir Putin alle trattative con Volodymyr Zelensky in Ucraina, l’attivismo di Antonio Tajani (foto) nella capitale britannica è pieno. Tanto da sembrare anche una risposta alle critiche dell’opposizione interna sulla subalternità di Giorgia Meloni a Donald Trump. "L’Italia e il suo governo non sono isolati sulla scena internazionale", dice il responsabile della Farnesina dopo aver partecipato alla riunione sulla sicurezza collettiva europea, i rapporti transatlantici e il dossier Ucraina.
LA VOCE DELL’ITALIA
"Roma è stata parte di decisioni importanti e il presidente del Consiglio ha partecipato in videoconferenza al vertice" dei leader europei a Kiev, ricorda Tajani. "Siamo stati protagonisti di tante iniziative, anche sul cessate il fuoco a Gaza o sul dialogo fra India e Pakistan. La verità è che la voce dell’Italia è ascoltata". E quando il pari grado britannico David Lammy dice che tocca allo Zar mostrarsi ora "serio sulla pace" e che il meeting "serve a mostrare l’unità degli alleati europei sul dossier ucraino e sulla sicurezza del continente: l’Europa vuole svolgere un ruolo di garante nel dopoguerra", Tajani gli fa eco dicendo che "tutto dipende solo dalla Federazione Russa" e che "un cessate il fuoco di 30 giorni resta una condizione cruciale per una trattativa".
UNA PACE GIUSTA
Ovvero più o meno la stessa cosa che sottolinea la premier nelle dichiarazioni alla stampa insieme al primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, al termine del vertice Italia-Grecia di villa Pamphilj. "L’Ucraina ha accettato subito di incontrare Putin, chiarendo in pochi minuti, rispetto ad una certa propaganda, quale tra le parti coinvolte nel conflitto sia a favore della pace e quale invece sia responsabile della guerra". Il ministro degli Esteri intanto chiede attenzione anche "all’Africa e al fronte sud" dove "la crescente presenza di russi, americani e cinesi" è una sfida "a cui l’Europa deve rispondere", soprattutto sui "rischi per la sicurezza". E critica Keir Starmer per le annunciate restrizioni agli studenti stranieri nel Regno Unito: "Mi auguro che i nostri giovani possano continuare a studiare qui. Anche perché altrimenti sarebbe un danno soprattutto per i britannici".