Sos frodi informatiche. Persi 12 miliardi in 20 anni

OLTRE 12 miliardi di euro. È il valore delle perdite che il settore finanziario ha subito negli ultimi venti anni...

Mag 12, 2025 - 06:49
 0
Sos frodi informatiche. Persi 12 miliardi in 20 anni

OLTRE 12 miliardi di euro. È il valore delle perdite che il settore finanziario ha subito negli ultimi venti anni in tutto il mondo a causa delle frodi informatiche, almeno secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Questo fenomeno si è intensificato sempre più con la progressiva digitalizzazione dell’economia tanto che oltre un quinto delle perdite calcolate dal Fmi si è verificato tra il 2020 e il 2023. Per le operazioni di pagamento come i bonifici, le frodi sono abbastanza rare rispetto al numero totale delle transazioni ma non vanno comunque trascurate. La Banca d’Italia ha infatti stimato che, solo nel 2024, il valore dei bonifici fraudolenti ordinati nel nostro Paese tramite i PSP (Payment Service Provider, cioè i fornitori di servizi di pagamento) ammontava a circa 50 milioni di euro (+67% in un anno). "Per i bonifici, l’incidenza delle transazioni fraudolente sul totale delle operazioni è inferiore a quello di altri strumenti di pagamento come le carte e la moneta elettronica", spiega Liliana Fratini Passi, direttore generale di CBI Società Benefit, società partecipata da circa 400 banche e altri intermediari che da trent’anni sviluppa infrastrutture e servizi per il settore finanziario. Fratini Passi sottolinea però che il valore delle operazioni malevole è in media più ingente per i bonifici, dal momento che questi pagamenti bancari sono utilizzati prevalentemente per transazioni di elevato importo.

Come rimediare al problema? "Uno dei principali ostacoli che si incontra nelle frodi sui pagamenti", continua il direttore generale di CBI, "è la frammentazione tra le normative dei vari Paesi coinvolti, da cui consegue la necessità di una maggiore uniformità e armonizzazione delle regole". Tuttavia, Fratini Passi sottolinea che in Italia, fortunatamente, "la regolamentazione sui pagamenti istantanei si sta gradualmente allineando ai progressi fatti a livello continentale". L’entrata in vigore nel 2024 del Regolamento europeo sugli Instant Payments ha rappresentato un passaggio cruciale di questo percorso. Si tratta infatti di una normativa che rende pienamente disponibili i pagamenti istantanei in euro per i consumatori e le imprese nell’Ue e nei paesi dello Spazio Economico Europeo (SEE), consentendo agli utenti di trasferire denaro entro dieci secondi in qualsiasi momento della giornata, verso un altro Stato membro dell’Unione. Pertanto, dal 9 gennaio scorso, i fornitori di servizi di pagamento (PSP) sono tenuti a garantire la ricezione dei bonifici istantanei in euro, assicurando appunto che le transazioni siano elaborate entro un massimo di dieci secondi e senza costi aggiuntivi rispetto ai bonifici tradizionali.

La prossima tappa, fissata per il 9 ottobre 2025, segna l’introduzione dell’obbligo per gli stessi PSP di offrire anche il servizio di invio di bonifici istantanei, affiancandolo all’obbligatoria introduzione del servizio di verifica del beneficiario (Verification of Payee), che consente di accertare la corrispondenza tra il codice Iban e il nome del destinatario del bonifico, in modo da avvertire il pagatore di eventuali errori o frodi prima di effettuare un’operazione. In Europa, poi, sono in fase di esame nuove proposte normative come la Payment Service Regulation (PSR), che punta a migliorare l’esperienza di pagamento di consumatori e imprese, e la Financial Data Access Regulation (FIDA), che ha come obiettivo la crescita del mercato dell’open finance. "Affinché queste iniziative regolamentari siano efficaci", conclude Fratini Passi, "occorrono servizi innovativi e un approccio che tenga conto degli orientamenti del mercato e degli strumenti proprietari già sviluppati e sperimentati con successo nelle aziende".