“Sono sopravvissuti in barca bollendo i pesci con l’acqua arrugginita del motore”: dispersi nell’Oceano per due mesi, sono stati ritrovati vivi 5 pescatori

Dispersi nell’oceano per ben 55 giorni e ora sono stati trovati vivi in Ecuador. È una notizia piacevolmente sorprendente quella riportata da numerosi media: dalla CNN alla peruviana RPP. Infatti, siamo proprio in Perù. Da qui, lo scorso 12 marzo, 5 pescatori sudamericani (3 peruviani e 2 colombiani) tra i 30 e i 50 anni […] L'articolo “Sono sopravvissuti in barca bollendo i pesci con l’acqua arrugginita del motore”: dispersi nell’Oceano per due mesi, sono stati ritrovati vivi 5 pescatori proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 12, 2025 - 11:20
 0
“Sono sopravvissuti in barca bollendo i pesci con l’acqua arrugginita del motore”: dispersi nell’Oceano per due mesi, sono stati ritrovati vivi 5 pescatori

Dispersi nell’oceano per ben 55 giorni e ora sono stati trovati vivi in Ecuador. È una notizia piacevolmente sorprendente quella riportata da numerosi media: dalla CNN alla peruviana RPP. Infatti, siamo proprio in Perù. Da qui, lo scorso 12 marzo, 5 pescatori sudamericani (3 peruviani e 2 colombiani) tra i 30 e i 50 anni erano partiti per poi doversi fermare a causa del malfunzionamento dell’alternatore, che ha tagliato anche tutte le comunicazioni. Per i pescatori, salpati dalla baia di Pucusana (a sud di Lima, capitale del Perù), è stato l’inizio di quasi due mesi drammatici. All’Associated Press, il capitano della marina ecuadoriana Maria Fares, ha affermato: “Non avevano motorino d’avviamento, luci e tutto ciò che una batteria genera”.

Per sopravvivere, dovevano “togliere l’acqua arrugginita dal motore (e) quando passava un pesce, lo catturavano e lo sbollentavano per mangiarlo”. Hanno bevuto l’acqua piovana e quella del mare per sopravvivere e, alla fine, ce l’hanno fatta.

Lo scorso 7 maggio è terminato l’incubo, grazie all’incontro con un peschereccio ecuadoriano e al lavoro della Marina dell’Ecuador che li ha tratti in salvo, presso la base navale di San Cristobal (nelle isole Galapagos). Le condizioni degli uomini sono stabili e la Marina ha affermato che si sta coordinando con le autorità locali e straniere per garantire il loro rientro in sicurezza nei rispettivi Paesi.

Parole confortanti arrivano anche da Madeleine Parrilla Suárez, moglie di uno dei membri dell’equipaggio, che ha riferito che i cinque pescatori sono sì disidratati ma in buone condizioni generali. “Voglio ringraziare Dio per […] questo miracolo e per l’arrivo dei nostri familiari. Loro cinque, i due membri dell’equipaggio […] stanno bene; certo, sono disidratati, ma grazie ai nostri fratelli e sorelle ecuadoriani, che ci hanno fornito supporto, sono in condizioni stabili”, ha detto al programma La Rotativa del Aire di RPP la signora Parrilla, spiegando poi l’emozione di risentire il marito al telefono, riportandogli anche tutto l’affetto dei figli e dei familiari in apprensione da giorni.

Insomma, un meraviglioso e inaspettato epilogo, anche se non mancano le critiche per le autorità peruviane che, secondo i parenti, non si sarebbero mobilitate sufficientemente. Anche a metà marzo scorso, un altro pescatore peruviano, Máximo Napa Castro, aveva subito un simile destino. Il 61enne, partito in 7 dicembre con la sua barca da pesca da Marcona (a sud del Perù), aveva perso l’orientamento a causa del maltempo che lo aveva costretto a cambiare rotta. Dopo 95 giorni, un altro peschereccio ecuadoriano lo aveva trovato e salvato. Per sopravvivere, Máximo aveva mangiato insetti, uccelli e una tartaruga, bevendo soprattutto acqua piovana.

L'articolo “Sono sopravvissuti in barca bollendo i pesci con l’acqua arrugginita del motore”: dispersi nell’Oceano per due mesi, sono stati ritrovati vivi 5 pescatori proviene da Il Fatto Quotidiano.