Resa di Zelensky? Sicuri?
Cosa si scrive sui giornali italiani di Zelensky e non solo. I Graffi di Damato.

Cosa si scrive sui giornali italiani di Zelensky e non solo. I Graffi di Damato
Più che di Zelensky che “apre a Trump”, come hanno titolato il Corriere della Sera ed altri giornali riferendo delle ultime dichiarazioni del presidente ucraino, pur reduce da un duro scontro col presidente americano alla Casa Bianca, si dovrebbe scrivere e titolare che Zelensky si fida degli europei, aderenti e non all’Unione, e degli altri occidentali. Che gli hanno confermato solidarietà e appoggio, in incontri bilaterali o vertici sulla sicurezza, e chiesto, a loro volta, di continuare o tornare a fidarsi di Trump. Anche dopo essere stato trattato a Washington in un modo che ha sorpreso tutto il mondo, compreso Putin, che pure dallo spettacolo in diretta televisiva dall’ufficio ovale della Casa Bianca ha tratto vantaggio politico e mediatico in vista delle trattative sulla pace da restituire, augurabilmente con la sicurezza e la integrità della più grande parte del territorio di un paese che ha l’unica colpa, o inconveniente, di confinare con la Russia.
Solo in questi termini si può capire e spiegare l’interlocuzione con gli Stati Uniti, scambiata dalla Stampa addirittura per “resa”, che il presidente ucraino ha deciso di non compromettere pur dopo l’agguato – come in molti lo hanno definito – tesogli alla Casa Bianca soprattutto dal vice presidente americano Vance. Che ha finito per prendere la mano, e fortunatamente non anche i piedi, a Trump.
È augurabile ora che europei, interni ed esterni all’Unione, a cominciare naturalmente dalla premier italiana Giorgia Meloni, non facciano pentire Zelensky della fiducia ch’egli ha riposto in loro. Sarebbe un guaio anche per l’Europa, che non sono è separata dall’Ucraina dall’oceano che separa la stessa Europa dagli Stati Uniti.