L’idea wow di una startup torinese: acqua sulle ruote per la sicurezza stradale. «Salviamo gli automobilisti dall’aquaplaning»

Il futuro su strada? Passa dalla tecnologia. Per l'ultima puntata dello speciale sulla mobilità siamo andati a Rivoli, in provincia di Torino. Qui Eugenio Razelli (ex AD Marelli) e Giovanni Blandina hanno pensato una startup hi-tech. «Spruzziamo acqua sugli pneumatici per evitare che il guidatore perda il controllo dell'auto. La nostra invenzione è figlia di tanti "no"»

Mar 25, 2025 - 05:12
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L’idea wow di una startup torinese: acqua sulle ruote per la sicurezza stradale. «Salviamo gli automobilisti dall’aquaplaning»

Il nostro viaggio tra le startup della mobilità è giunto alla sua ultima puntata. Abbiamo deciso di raccontare, in chiusura di questa lunga serie di appuntamenti, una realtà che punta tutto sul team e sull’innovazione per fare la differenza: rendere ancora più sicuri i veicoli che tanti di noi utilizzano quotidianamente. Parliamo di Easyrain, startup con sede a Rivoli, in provincia di Torino, che oggi conta 28 persone in squadra e recentemente ha chiuso un aumento di capitale da 2 milioni e mezzo di euro. Alla guida del progetto ci sono il presidente, Eugenio Razelli, ex amministratore delegato di Marelli, e il CEO e founder, Giovanni Blandina, ingegnere sin da piccolo appassionato di motori e innovazione. «Con la nostra idea, che ha preso forma nel 2013, vogliamo salvare vite umane. La tecnologia, in questa direzione, è fondamentale».

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Giovanni Blandina, CEO Easyrain

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Una soluzione contro l’aquaplaning

Il fenomeno dell’aquaplaning – ovvero quando il veicolo in movimento galleggia sul manto stradale a causa di uno strato d’acqua presente sulla stradaè la causa di incidenti, purtroppo in alcuni casi anche mortali. Il pericolo, comunemente, si avverte nello sterzo: è difficile controllare l’auto, soprattutto se gli pneumatici sono in cattive condizioni o usurati. Ma anche sostituendo le gomme vecchie con pneumatici nuovi, non si elimina completamente il rischio. «Per ridurre ulteriormente la possibilità di aquaplaning abbiamo messo a punto un sistema di sicurezza innovativo. In particolare, non andiamo ad agire sulla macchina, ma sulla strada. Il nostro sistema, che si chiama AIS, tramite spruzzi d’acqua davanti agli pneumatici, evita che la macchina non sia più controllabile da parte di chi la guida – racconta il CEO – A differenza del comune ABS, che riduce lo spazio di frenata dei veicolo sulla base delle condizioni stradali, l’AIS fa un passo in avanti, andando a cambiare le stesse condizioni stradali in modo semplice: eliminando l’acqua in eccesso dal fondo stradale ed evitando, così, il galleggiamento del pneumatico che determina l’aquaplaning e causa la perdita di controllo da parte del guidatore».

Il team oggi lavora a contatto con importanti brand dell’automotive per portare sul mercato il primo sistema integrato con le nuove tecnologie. «Con la mia squadra ci occupiamo sia dell’ambito software che hardware, dell’allineamento delle ruote, del consumo degli pneumatici e degli aspetti cloud, che stiamo implementando. Proprio grazie al cloud, il livello di attenzione verrà calibrato mixando i dati che arrivano dall’ambiente circostante la vettura con l’auto stessa, in modo che il getto si adatti al tipo di veicolo in uso», spiega Giovanni.

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Dal garage agli aumenti di capitale

«É iniziato tutto in un garage, dove abbiamo trascorso i nostri primi anni – spiega Giovanni – Poi abbiamo fatto un mutuo da un milione di euro e abbiamo dedicato metà di questi soldi allo sviluppo del primo prototipo. Successivamente ci siamo presentati agli investitori e, nel 2018, abbiamo chiuso il nostro primo round a circa 5 milioni di euro». Il team di Easyrain lavora su tre aree principali: il software DAI (Digital Advanced Information), l’hardware AIS e la piattaforma cloud ERC. Grazie a questa tecnologia riesce a rilevare situazioni di aquaplaning, sia parziale che completo, migliorando la sicurezza stradale. «Dopo quel round, ne abbiamo chiusi altri 4, toccando i 18 milioni di euro, per arrivare all’ultimo, da due milioni e mezzo che per noi rappresenta il primo step di un aumento di capitale più ampio che Easyrain prevede di completare entro il 2025». Un lungo percorso che ha implicato grandi sacrifici per Giovanni e il suo team composto, per la maggior parte, da ingegneri. «Easyrain è figlia di tanti “no”, di un percorso che abbiamo studiato a fondo, prendendoci il tempo necessario e trasformandoci da un’idea a un sistema. Devo riconoscere che il mio team è stato sempre dedito al progetto, con un grande senso di appartenenza e una grande serietà che ai giorni d’oggi non è da tutti».

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Easyrain team

Per Giovanni sono queste alcune delle caratteristiche che hanno fatto la differenza nella storia di Easyrain.

Quali sono i prossimi step di Easyrain?

La prima auto equipaggiata con il sistema DAI di Easyrain arriverà sul mercato durante quest’anno. «Siamo i primi al mondo ad occuparci di aquaplaning per la mass production – continua il CEO – Il nostro headquarter legale è a Milano, ma la nostra sede operativa a Rivoli, dove tutto è nato». I traguardi di questa startup sono molto ambiziosi: «L’automotive è un settore in cui è complicato riuscire ad accedere a VC e investimenti, è energivora e l’Italia non ci crede più tanto nonostante le grandi opportunità che questo mercato riserva. Ma vorrei riflettere sul fatto che proprio il nostro Paese è un fiore all’occhiello di questo settore (qui è nato il primo sistema “start and stop”, la prima Panda elettrica); quello che manca è una spinta da parte dei venture capitalist, che sono in gran parte scettici».

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Ora Easyrain punta verso due obiettivi nel medio termine: «Un piano industriale ambizioso, per far crescere significativamente i nostri clienti, e continuare ad alimentare il nostro reparto di innovation, con nuovi prodotti in fase esplorativa. Ora, prima di tutto, dobbiamo far crescere il software e arrivare sul mercato come primo sistema al mondo contro l’aquaplaning», conclude il CEO.