Red Bull, ridotto il degrado: nuovo pacchetto atteso per Imola
Red Bull non può permettersi di mollare il colpo. Farlo vorrebbe dire rischiare di perdere Max Verstappen e scivolare all’interno di un buco nero. La scuderia di Milton Keynes ha sofferto, e non poco, l’abbandono di Adrian Newey, genio incontrastato della F1. L’attuale status della scuderia austriaca resta comunque buono, malgrado il ritardo prestazionale verso […]

Red Bull non può permettersi di mollare il colpo. Farlo vorrebbe dire rischiare di perdere Max Verstappen e scivolare all’interno di un buco nero. La scuderia di Milton Keynes ha sofferto, e non poco, l’abbandono di Adrian Newey, genio incontrastato della F1. L’attuale status della scuderia austriaca resta comunque buono, malgrado il ritardo prestazionale verso il leader della categoria.
Lo status della scuderia austriaca
Parliamo di McLaren che, oramai da una stagione a questa parte, sta dominando la scena tecnica della massima categoria, come sul tema ali flessibili. Lo fa grazie a una ristrutturazione che parte da lontano, programmata nei minimi dettagli. Ma questo a Red Bull importa poco, in quanto l’unico obiettivo che “i bibitari” continuano a nutrire resta sempre il medesimo: vincere. Max è in lizza per il mondiale piloti, con dodici lunghezze su Piastri.
Mentre sul versante costruttori, sebbene si siano disputate solamente 5 gare, il solco è nettamente più ampio. Parliamo di 99 punti, un gap troppo alto per aspirare al titolo, specie se consideriamo “l’assenza” di un secondo pilota che possa in qualche modo ricalcare le prestazioni di Max, o comunque stargli parecchio vicino. Senza dubbio un problema che il team difficilmente risolverà in tempi brevi.
La ragione è piuttosto semplice: il talento smisurato del quattro volte campione del mondo di F1 è difficilmente raggiungibile. Per di più, a quanto pare, lo stile di guida con cui Verstappen approccia la RB21 è unico. Quello, bene o male, che sta succedendo alla Ferrari, dove la direzione presa da Leclerc per guidare sopra ai problemi della vettura sta pagando, ma pure in questo caso è difficilmente replicabile da Lewis Hamilton.
Piccole modifiche ma funzionanti
Dopo la gara d’apertura in Australia, il super consulente della Red Bull, al secolo Helmut Marko, aveva ammesso che il team, prima di gara 5, non era in grado di portare aggiornamenti minori per migliorare il degrado della vettura, uno dei problemi dell’auto che in parte ancora rimane. Lo abbiamo visto in Bahrain, dove ha sofferto diverse difficoltà e gli ingegneri non hanno trovato un setup che potesse adattarsi alla pista.
Con tale messa la messa non avevano grip longitudinale, aspetto bene analizzato tramite telemetria e onboard. Verstappen era costretto a realizzare constanti short shift nella maggior parte delle zone in cui veniva richiesta trazione. Ciò significa che era costretto a salire di marcia prima del previsto, al fine di limitare il pattinamento del posteriore. Nei circuiti in cui sono richieste rigidezze minori Red Bull continua ad avere problemi.
Nelle piste come Giappone o Arabia Saudita, dove si adottano assetti più rigidi, la vettura trova una finestra in cui è più competitiva. Di queste due gare, Max ne ha vinta una e l’altra, a Jeddah lo scorso fine settimana, poteva portarla a casa senza la penalità. Il tipo di modifiche che il team aveva annunciato stanno risultando efficaci. A confermare tutto ciò è stato lo stesso olandese al termine dei 300 chilometri spesi in solo saudita.
Max ha evidenziato come la vettura fosse molto più bilanciata in gara, anche se permangono alcune limitazioni. L’olandese ha poi affermato che i cambiamenti effettuati hanno funzionato e il degrado è stato ridotto. Le chiavi per avere un buon ritmo sull’intero arco di gara sono due: passo puro e degrado. Rispetto al primo fattore, la Red Bull è messa bene, nel senso che quando riescono a centrare la finestra operativa della vettura, la RB21 fornisce ottimi riscontri.
RB21 aggiornata per il Gran Premio di Imola
Sul fronte degrado, i cambiamenti che sono stati ansati in posto dopo tante ore passate al simulatore, al fine di modificare piccoli setup sospensivi della monoposto, e di riflesso ottenere miglioramenti marginali. Benefici che sommati tra loro potessero alleviare il lavoro degli pneumatici in pista. Ridurre il degrado resta una “scienza oscura”, in quanto non basta lavorare su un solo parametro.
Il livello di degrado è funzione della geometria sospensiva e di tutti i vari angoli caratteristici. Vero, ma conta anche la quantità del carico e il bilanciamento. Al momento sono arrivate modifiche solo alla parte sospensiva, mentre per Imola arriverà il nuovo pacchetto aerodinamico della RB21. “Solo” in Italia poiché, come per Ferrari, non vogliono testarlo a Miami dove fare presenza il format Sprint Race con le sole Fp1.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Red Bull – F1TV